SPLENDORE E CADUTA DELLA STELLA JACOVITTI di Sauro Pennacchioli

Jac antifascista blog

Introduciamo il pluriannunciato intervento di Sauro Pennacchioli con questa vignetta piuttosto grande, fornita dal solerterrimo Tomaso Turchi; apparve nella serie “Microcosmo” sul Brivido fiorentino di Nerbini nel 1946.

La fotocopia proviene dall’altrettanto operoso Franco Bellacci. Nerbini durante il ventennio era stato un fascista conclamato, ma con questo “Brivido” del 1946, come Benito Jacovitti, pare antifascista.

A Sauro la tastiera!

Fuori tema

Nella discussione con Tomaso Prospero Turchi, nel post del 12 agosto dedicato al grande Benito Jacovitti, si sono toccati diversi argomenti.

Uno particolarmente interessante è la partecipazione di Jacovitti al convegno giovanile nazista di Weimar nel 1942, insieme, tra gli altri, al noto intellettuale Giaime Pintor. Entrambi, poi, diedero una versione negativa di quell’incontro, anche se probabilmente all’epoca erano legatissimi al fascismo (http://archiviostorico.corriere.it/2002/maggio/22/Giaime_Pintor_vero_viaggio_nella_co_0_0205228123.shtml).

Un altro punto interessante toccato nella discussione è l’evoluzione della posizione professionale di Jacovitti.

Fumo

L’artista passa dal settimanale “Il Vittorioso” al quotidiano “Il Giorno”, fino al “Corriere dei Piccoli”, che in seguito diventa il Corriere dei Ragazzi.

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Tra la fine degli anni sessanta e l’inizio dei settanta, Jacovitti è all’apice del successo. Come dimostra, per esempio, la lunghissima campagna pubblicitaria dei gelati Eldorado con Cocco Bill, il più celebre personaggio di Jacovitti. Senza dimenticare il glorioso Diario Vitt, tutto disegnato da Jacovitti, di gran lunga il più diffuso tra gli alunni delle scuole elementari e medie.

Eppure, nel corso degli anni settanta la stella di Jacovitti si eclissa rapidamente, pur essendo l’artista all’apice creativo. Per esempio, per quale motivo rinuncia all’importante collaborazione fissa al “Corriere dei Ragazzi”?

Forse perché non si sente valorizzato dalla redazione? Per qualche anno ancora continuerà le sue prestigiose collaborazioni extrafumettistiche, ma non ne intraprende di nuove. Almeno di significative e di remunerative.

Per esempio, non collabora ai newsmagazine che attraggono talenti dal mondo del fumetto. Insomma, dalla metà degli anni settanta, se non prima, Jacovitti viene trattato come un autore di serie B. Mentre altri suoi colleghi, spesso non altrettanto dotati, raggiungono la fama e ricevono commissioni prestigiose.

Nella discussione, Tomaso aveva anche citato un lavoro di Franco Bellacci, nel quale si fa riferimento a una collaborazione di Jacovitti con il quotidiano milanese “La Notte”.

Voto a caso

Alcune delle vignette che realizza nel 1972 per questo giornale sono di carattere politico. Questa è stata, almeno per me, una sorpresa: ritenevo che gli ultimi disegni satirici di Jacovitti risalissero ai primi anni sessanta (tra i quali un non meglio identificato manifesto propagandistico per il Movimento Sociale: l’unico realizzato per il partito neofascista, in genere lavorava per la Democrazia Cristiana). Un’attività che, già agli inizi degli anni settanta, deve apparire lontanissima, perché il mondo è come rinato nel 1968: quello che è successo prima di questa data conta poco, salvo la Resistenza al nazifascismo, naturalmente.

Propagandista

Va ricordato che, soprattutto a Milano, la Contestazione finirà solo nel 1978, con il rapimento e l’uccisione di Aldo Moro, il presidente della Democrazia Cristiana, da parte dei terroristi delle Brigate Rosse.

Gli anni settanta sono caratterizzati, soprattutto a Milano, da una forte presenza del Movimento nato dalla Contestazione, che presto si divide in vari gruppi politici. La sua influenza penetra rapidamente in tutta la società, in particolare nei mass media. Per esempio, nei periodici di qualsiasi genere.

Solo pochi giornali rimangono estranei al contagio, a Milano il quotidiano del mattino “Il Giornale Nuovo”, diretto da Indro Montanelli, e il quotidiano del pomeriggio “La Notte”, diretto da Nino Nutrizio.

Con la nascita delle radio e delle televisioni private i quotidiani del pomeriggio finiranno per sparire, ma nella prima metà degli anni settanta è normale comprarli per le ultime novità. La loro impostazione è molto diversa da quella dei quotidiani del mattino: anche se di grande formato, corrispondono ai tabloid scandalisti inglesi come “The Sun”, con i loro caratteristici titoli enormi.

“La Notte” è un quotidiano vicino alle ali destre del Partito Liberale Italiano e della Democrazia Cristiana. Il giornale non si fa scrupolo di attaccare i contestatori nella tipica maniera rozza e volgare dei giornali popolari, per questo diventa la bestia nera del Movimento.

Berlinguero

La pubblicazione delle vignette satiriche di Jacovitti da parte di questo giornale ha sicuramente un effetto disastroso per l’immagine dell’artista. Seppure diffuso solo nel milanese, qui sono concentrate le grandi aziende editoriali e pubblicitarie. Si deve a queste vignette satiriche l’allontanamento di Jacovitti dal “Corriere dei Ragazzi”? Dopo un altro passo falso a “Linus”, dove se la prende indirettamente con la Contestazione, Jacovitti viene richiamato dal nuovo direttore del “Corriere dei Ragazzi”.

Ma ormai è troppo tardi per riuscire a contrastare il costante calo delle vendite. In ogni caso, proprio in coincidenza delle vignette satiriche, la grande popolarità di Jacovitti tramonta per non risorgere più.

Chi scrive non può che apprezzare il suo gesto di autonomia intellettuale compiuto nel 1972, anche se forse l’artista non aveva ben compreso che nella situazione politica degli anni settanta esprimere idee controcorrente gli sarebbe stato fatale.

Lizza

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