ONOFRIO BRAMANTE PITTORE (ANCHE) SACRO

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Poiché l’Anafi pubblicherà presto un inserto su su Onofrio Bramante (August 3, 1926, Milan – June 24, 2000, Monopoli), su Fumetto, val la pena rispolverare l’argomento.

Di Bramante si trovano in rete, nel sito Comic Art Fans, alcune tavole originali di provenienza diversa, create per il mercato italiano o per quello francese (del quale, su Fumetto parlerà a lungo Nicola Pesce, omonimo dell’editore).

Sopra, una sua tipica tavola con quiz, storielle, spigolature e altro, come quelle realizzate per Richetto, per Bombolo, per testate delle Edizioni Dardo, delle Edizioni Alpe, ma non solo.

Bramante - Bombolo 2

Bramante Bombolo

Sopra, due tavole appunto con e di Bombolo, testata che la Dardo fa seguire alla popolare Tarzanetto di Antonio Terenghi.

Bombolo e Stinchi (divenuto Stecco) sono due personaggi antichi della storica testata omonima dedicata al primo dei due, che per ragioni nostalgiche Bramante decide di recuperare a suo modo, cambiando completamente i connotati dei personaggi principali della serie.

Onofrio bramante

Segue una pin-up di taglio (con arma, pure, “da taglio”) realistico-avventuroso, che denota la commistione di stili, fatta disinvoltamente da Brahms (così amava firmarsi, anche) fra sacro e profano.

Talvolta lo troviamo anche come Nino Bramante o come Nino Brams, senza la “h”, per esempio nei suoi primi lavori per la casa editrice Diana, sulla quale ci sarebbe da fare un discorso ampio che ci porterebbe fuori tema.

Blogarca

Top Mix

In un certo senso, è un dipinto con una sua sacralità anche quello che mostro sopra (© Disney, da un raro volume di Arnoldo Mondadori gestito da Vezio Melegari all’inizio degli anni Sessanta; lo stesso © riguarda anche le illustrazioni in bianco e nero che seguono). Raffigura una moderna arca di Noè, come si può vedere, con animali antropomorfi di varia natura, fra i quali anche Zirlino il leone pecorino (altrimenti detto Lambe-e-e-e-eh-rt).
La mano che ha dipinto questa illustrazione, nonché la tavola della prima storia del piccolo pellerossa Argentovivo che riproduco sotto, è la stessa che ha realizzato anche i pannelli sacri.

Ma nel contempo è anche quella che dette i natali a Top Mix e al Rat-West (a destra in un sagomato pubblicitario per le edicole disegnato da Attilio Ortolani, dove il topo è in compagnia di Tiramolla) e le illustrazioni disneyane a china che seguono.

Merlino-Topolino_Bramante

Bramante -  Disney
Ecco di nuovo anche Carabina Slim

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Tacoco'

Alcuni dipinti postati in precedenza in questo blog si riferiscono alla Confraternita Maria SS.ma del Carmine, a Taranto. Le informazioni pubblicitarie in merito recitano così: Entrando dal nuovo portale aperto in piazza Bolognini ed inaugurato il 1 dicembre 2001, al di sopra del quale si possono ammirare le dodici formelle raffiguranti scene della vita di Maria, si resta subito colpiti dai grandi quadri murali che si trovano in fondo alla chiesa.

Molto suggestivi e significativi dal punto di vista religioso, sono opera di Onofrio Bramante, pittore contemporaneo di Milano al quale il Consiglio di Amministrazione dell’Arciconfraternita affidò l’incarico di dipingerli il 6 giugno 1983.

Questi dipinti si trovano nella parte nuova della chiesa che vene ampliata in un primo tempo dopo il terremoto del 23 novembre 1980 che aveva danneggiato la statica dell’edificio e di nuovo nell’anno 2001.

Ritratto Bramante

Bramante (sopra ritratto da Giuseppe Festino), detto Brams, ma anche Brahms, per rifarsi beffardamente al notorio compositore (Milano, 1° agosto 1926 – 2000), come si vede era un versatile pittore di impostazione classica, abile sia nel fumetto realistico (Falco Bianco, Jean Lafitte, Dixy Scott, Carabina Slim) che comico (Piccolo Crockett, Lupettino, Babeo, Richetto (vignette sotto), Bombolo, Professor Fantax, Mgù, Zizì, Bao e Menemao, Il Commissario Barbison).

Bramante-Richetto

L’esperto ed appassionato di fumetti Roy Mann ci ricordava che a suo tempo Brams sveva disegnato anche un Albo dell’Intrepido. Negli anni Cinquanta si era recato a Roma, abitava nella zona di Piazza Cinecittà. Era andato alla conquista del mondo fumettistico romano (Mario Nerbini, Ugo dal Buono, Gabriele Gioggi e così via), ma probabilmente non c’era trippa per gatti e quindi, più tardi iniziò a collaborare col mercato francese, dopo che svariate sue storie erano uscite per Les Editionts du Remparts, collegate alla romana Fratelli Spada.

Alle storie disneyane, la prima delle quali è Topolino e l’attività dello zio in ozio, pubblicata in apertura dell’Almanacco Topolino n. 53 del maggio 1961, Bramante affianca le illustrazioni per molti libri commissionatigli dallo studio di Melegari.
Il primo di questi è L’allegra brigata di Paperopoli (1962), della Collana Carosello.

Abbandonati i fumetti, dalla fine degli anni Settanta Bramante si dedica di preferenza (e poi esclusivamente) alla pittura, se possibile su grandi superfici: suoi olii si trovano nella Cattedrale di San Gerardo a Potenza, nella Chiesa del S. Cuore a Monopoli e al Palazzo Patigno, sede del comune di San Colombano al Lambro.

Fra i suoi temi preferiti ricorrono scene di battaglie, personaggi teutonici di effetto, figure di crociati, immagini di grandi imperatori.

Su Bramante si è scritto poco anche perché in vita, il Maestro è sempre stato distante dalle mostre mercato, dai convegni e dagli altri “ricettacoli di fans”, evitando anche di far circolare delle sue foto. E nella sola intervista rilasciata (concessa a Domenico Denaro nel 1986, a proposito di Falco Bianco) ha dichiarato di aver chiuso per sempre con i fumetti, e di essersi felicemente dedicato alla pittura dopo aver chiuso il precedente capitolo della sua vita.

  • Floyd |

    Grazie per la dritta su “India che fifa”, non avevo i riferimenti esatti della pubblicazione.
    Del librone di Becattini, così come del prossimo Disney Italiani, pensavo di rifornirmi alla prossima fiera (Lucca o Reggio), nel frattempo cercherò di guardare nel “Paperbond” dell’intrepida (che credo essere l’unico libro della collana con disegni di Bramante) per vedere se c’è la mia illustrazione… ma, visti i personaggi, mi sa che è più probabile che l’illustrazione o sia apparsa altrove oppure (dato che penso rimangano poche pubblicazioni papabili) che sia inedita.
    Non ricordo quando ho iniziato ad appassionarmi a Brahms, ma di sicuro i tuoi numerosi post su di lui mi hanno appassionato ancora di più! (BTW, compro sempre i GCD e avevo già visto la sua storia sul numero di ottobre).
    Quanto alla tua risposta su Ser Lock, no, non mi è arrivata… cadeva mica un fulmine quando l’hai inviata? magari tra qualche decina d’anni mi arriverà alla stregua di un “aiotto! aiotto!” (cit.) 😉

  • Luca Boschi |

    Ciao, Floyd, il libro è “Il circo della Grande Tribù” (che ha immagini di Bramante). Non sapevo che ti interessassi al Maestro.
    Cìè una sua storia su quest’ultimo Grandi Classici.
    Sulla “Collana Carosello” Alberto Becattini li ha elencati nel suo librone edito da Mencaroni.
    Più che la pazienza servirebbe il tempo per ricostruire il dettaglio.
    Io li ho praticamente tutti.
    Ma quelle illustrazioni in bianco e nero (il pestaggio e quella con Merlino) non provengono dalla Carosello. Semmai potrebbero essere da “L’Intrepida”, forse sono dallo stesso volume, ma non saprei identificare quale, al puto che ipotizzo siano inedite.
    “India che fifa!”, come ha già risposto un anno fa il prof. Migneco, è uscita sul n. 7 di “Tarzanetto presenta BOMBOLO” del marzo 1962.
    Giusto oggi mostravo una copia di un numero di quella testata a Mario Fantoni, che ci ha lavorato (ma non penso si sia mai incontrato con Bramante).
    Su Ser Lock… MOLTO INTERESSANTE… Non ti è arrivata la mia, di mail! La tua sì, perfettamente, grazie!
    Ne riparliamo di persona. Giorni fa c’è stato un black-out del server ed è successo un macello, anche i commenti qui e altrove non sono giunti a destinazione.
    Problemi di Telecom, poi aggiustati, ma con guai.
    Ciao!
    L.

  • Floyd |

    A distanza di quasi un anno dalla nascita del post, intervengo (ma ti arriva la notifica?) per dirti che mi sono procurato il volume de “L’allegra brigata di Paperopoli” e, a mio modesto parere, dentro non ci sono disegni di Bramante. Come invece parrebbe ne: “la grande tribù del circo”, non in mio possesso, e di cui invece s’era parlato da qualche parte, sempre qui sul tuo blog (su intervetto di Brigitta, mi pare).
    E’ possibile riuscire a ricostruire un elenco di questi volumi Disney, in modo che magari, con tempo e pazienza, si riesca a stabilire chi a collaborato a quale?
    E, già che scrivo, sottolineo con piacere (a suo tempo mi sembrava futile intervenire solo per questo) la presenza nella tua galleria di immagini di ben due disegni di Brahms in mio possesso : la splash page di “India… che fifa!” e l’illustrazione del pestaggio disneyano nel bosco! (Ed è proprio per identificare la pubblicazione da cui quest’ultima illustrazione è tratta che sto cercando nei volumi Mondadori).
    Floyd – Andrea
    P.S. (comunicazione di servizio) Ti sono giunte le mie due email su Ser Lock? non v’è fretta, ma giusto per essere sicuro che non siano state filtrate dall’anti-spam. E per quell’altra faccenda di Scarpa, habemus i 7/9 della storia 😉

  • Prof. Migneco |

    Per gli interessati, le prime due tavole in bianco e nero del post sono state pubblicate sul n. 7 di “Tarzanetto presenta BOMBOLO” di marzo 1962.
    La primissima con i redazionali scritti a mano è la terza di copertina.
    Distinti saluti,
    Prof. Migneco

  • Rolando |

    Paolo, ti ringrazio, la mia curiosità è insaziabile quando si parla di Fumetto americano!

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