CARABINA SLIM E FALCO BIANCO, ovvero ANCORA SU ONOFRIO BRAMANTE

Poiché alcuni post del passato risultano per qualche insondabile ragione inaccessibili, è il caso di riproporre qui, a fine 2021, una parte del loro contenuto, almeno quella che potrebbe risultare di attualità, o suscitare nuovo interesse.
In chiusura di questo pezzo, proviamo a riproporre anche alcuni linkcorrelati, chissà con quale fortuna! L’internet continua a essere un magma ineffabile quanto pantanoso.

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Non è affatto semplice ricostruire la complessa carriera pittorica di Onofrio Bramante, conosciuto dai nostri lettori soprattutto per le sue storie Disney, continuamente in ristampa, o, per esempio, per la serie Carabina Slim

o il ciclo epico di Falco Bianco.

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Sotto, le copertine di due suoi albi a striscia e di un “bonellide” con (appunto) Carabina Slim, eroe positivo in camicia nera (in omaggio alla schietta fede politica dell’autore) creato per il mercato francese e poi riproposto anche in Italia con scarso successo, insieme ad altri personaggi che Bramante aveva sottoposto all’attenzione di Sergio Bonelli per la loro pubblicazione in appendice a testate come Il Piccolo Ranger o Il Comandante Mark.

Intanto, appena sbarcato a Roma da Milano, Bramante accetta un incarico importante dalla tipografia ed editrice Diana, che oltre a pubblicare una versione a fumetti delle avventure (altamente improbabili) del genio della comicità Totò, ha rilevato le testate Bambola e Lupettino, all’epoca piuttosto famose e redditizie. Per Bramante, questo che assume prima ancora di compiere trentadue anni, è un ruolo piuttosto impegnativo, ma non pagato sufficientemente per garantire una dignitosa trasferta romana; per questa ragione tenta di renderlo più redditizio ricoprendo tutti i ruoli individuabili, disegnando a tappeto interi albi, nei limiti delle sue possibilità. Due inchiostratrici ripassano i suoi veloci schizzi a matita, almeno quando non se ne occupa di persona l’autore stesso. Il poliedrico scrittore-disegnetore-giornalista Massimo Liorni lo aiuta occasionalmente per qualche soggetto (come il pluripubblicato Le fortunate avventure del negretto Tom, definito ironicamente «un giallo con due neri», perché interpretato da un paio di personaggi afroamericani), mentre Raoul Buzzelli, nell’ambito di questo piccolo staff, coniuga con il ruolo di fumettista anche quello di grafico. Bramante scrive e disegna storie, talvolta firmandosi «Nino Brams» direttamente sotto i titoli. Inoltre illustra le copertine, seleziona i redazionali, moltiplica gli stili fingendo di essere più artisti, ricicla vecchio materiale, scrive racconti in testo (siglandosi «B. R. Mant»). La sua fabbrichetta di tavole, che porta il nome di Studio Brams, ha però il difetto, reiterato più volte anche in futuro, di soffocare sistematicamente ogni altra voce alternativa nelle pubblicazioni che cura.
«Bramante aveva l’aspetto di un “giovane vecchio”», ricordava Liorni. «Era grosso, calvo e con qualche capello bianco già a poco più di trent’anni: il classico milanese a Roma con la voce rauca che garantiva “Faso tuto mi”, ma che poi di giorno non lavorava mai. Cominciava a farlo verso le 11 di sera. Il suo studio era un porticciolo dove si fermava qualcuno che poi avrebbe anche fatto strada, come il paroliere Franco Migliacci, che per Bambola scriveva delle didascalie rimate (all’epoca aveva
ancora il naso adunco, prima dell’operazione)».

Franco Migliacci foto

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Ci siamo già occupati in passato di questa attività pittorica del Maestro. Ma adesso giungono notizie inedite. Alcune sono in questo primo post, altre saranno descritte in una seconda occasione da Lido Contemori, valente vignettista e illustratotre che lavorò, a Milano, nello studio di Bramante.

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Il dipinto in apertura di post riguarda alcuni episodi episodi della Storia di Fasano, raccontata attraverso le cinque lunette installate nella Sala Consiliare del Comune di Fasano.
Atre civile, quindi, non sacra in questo caso.
Diverso è il discorso per gli episodi della vita di S. Antonio Abate, nell’omonima Chiesa, delle quali parla la critica d’arte Antonietta Nista nel periodico di attualità culturale Il Menante.

Il Grande Dipinto, eseguito per la Società Operaia di Mutuo Soccorso, è una tela di dimensioni parietali, quasi un murales.

Lo mostriamo diviso in tre parti, che i visitors del blog devono immaginarsi di ricomporre visivamente nella loro immaginazione.

Bramante dipinto uno

La storia incomincia a sinistra.
Dove un fabbro ferraio batte, ancora caldo, il ferro di un futuro attrezzo da lavoro. L’incandescenza dello strumento è quasi viva. Procedendo, incontriamo il battitore di rame, poi ancora l’intrecciatore di sedie, e dietro a questo, uno stralcio di vita quotidiana contemporanea: una donna, l’unica nell’opera, con il figlioletto in braccio, si rivolge al falegname per commissionare dei lavori
.

Bramante dipinto due

Lo scenario si amplia e l’importanza del lavoro, e dell’artigianato in particolare, viene accentuata da una serie di botteghe e di uomini concentrati nelle proprie attività.
Il Grande Dipinto si conclude con i muratori, costruttori di case e, metaforicamente, dell’avvenire della collettività.

Bramante dipinto tre

La talentuosa allieva del Maestro Onofrio Bramante, Dina Mosca (che ringrazio calorosamente), ci fornisce una lista molto ampia di dipinti di tema religioso realizzati qualche decennio fa.

Sotto, come anticipo, un dipinto della pittrice, prescelto per una rassegna d#arte che la riguarda, tenutasi lo scorso settembre 2011.

Dina Mosca

GUARISCE

Lo spunto nasce dal commento di un lettore, Nicola, che nello scorso mese di aprile scriveva:
Cari amici, anch’io ho avuto il piacere di conoscere il Maestro. persona dotata di grande rispetto e personalità e devoto alla storia ed alla santità.
Credo che vi sia anche una chiesa di Busto Arsizio abbellita dalle sue opere. Ciao a tutti

Dina Mosca risponde, penso perché direttamente coinvolta nelle collaborazioni a Onofrio Bramante:

La Chiesa cui si riferisce Nicola non è a Busto Arsizio, ma è la “CHIESA BEATA VERGINE MARIA IMMACOLATA”, Caserma “U. Mara”, Base NRDC – ITA, Solbiate Olona – VA.

Le opere del maestro Bramante alle quali anch’io ho collaborato sono:
1) San Francesco d’Assisi
2) Santa Caterina da Siena
3) Sant’Efisio
4) San Matteo
5) San Giorgio
6) Santa Barbara
7) San Maurizio
8) San Camillo de Lellis
9) Madonna di Loreto
10) San Michele Arcangelo
11) Costantino e la Battaglia di Ponte Milvio 12) La Battaglia di Parabiago
13) Natività
14) Deposizione
15) Resurrezione
Nel Circolo Ufficiali della Caserma si trova: Allegoria Eroica (Bersaglieri e Carristi uniti nell’estrema difesa dell’ultimo lembo di terra africana).

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LINK (più o meno) CORRELATI (sempre che siano ancora attivi. Va verificato se e quali e quanto).

ONOFRIO BRAMANTE PITTORE (ANCHE) SACRO (prima parte)
JERRY SPRING E CARLOS TRILLO SU LANCIOSTORY (CON BRAMANTE ANNESSO)
L’ARTE DI DINA MOSCA
UN ADDIO A VEZIO MELEGARI
TRIBUNZIO NEL WEB, CON LEO CIMPELLIN E VEZIO MELEGARI