LA NOTTE DI JACOVITTI (parte seconda), di Franco Bellacci

Intellettuale russo

JacovittiCome indicato qui e citato in vari commenti in post del mese di agosto, ecco la mail di Franco Bellacci a Tomaso Turchi che accompagna l’intero stock di vignette e rubrichette realizzato nel 1972 da Benito Jacovitti per il quotidiano milanese La Notte, NON diretto da… Gianni Letta, come fa giustamente notare Sauro Pennacchioli, bensì da Nino Nutrizio per ben 27 anni (fino al 1979)!

La parola a Franco.

Ti invio in allegati jpg. alcune pagine da La Notte del 1972 con la campagna elettorale JacMosca per le politiche del 7-8 maggio.

7 maggio

Casalinga

Le pagine non entrano tutte nello scanner per cui ho privilegiato, ovviamente, le vignette escludendo la parte sinistra con la foto del candidato; ma nei file “bis” troverai anche costui, per mostrare agli odierni para-elettori come si presentava un campione DOC DC degli anni Settanta.

LA NOTTE 3 BIS

Ricorda qualcuno attuale?

Elefante

Nel riquadro c’è un po’ di tutto: campagna elettorale dedicata (col ricorrente slogan “Vota Mosca 37”), vignette demenziali, vignette prettamente politicizzanti.

Manubrio

In fondo ad ogni pagina elettoralpubblicitaria c’è una striscia comica finale.

E questo è quanto.

La tua email capita a proposito. Volevo inserire alcune precisazioncelle nella recente discussione Sordi-non-Sordi, ma poi, ritenendo che non interessavano a tizio, ho desistito. Cmq, te le passo ora per la pubblicazione, se lo ritieni opportuno.

– il racconto di Mario Soldati L’imprudenza fu pubblicato sul n. 6 de IL GIORNO di domenica 7 genn. 1962 (a pag. 9) e non su IL GIORNO della DOMENICA (supplemento di 4 pagg.). Tanto per la precisione.

– ecco quanto scrive Alberto Pezzotta nel suo articolo Totò e Alberto Sordi nelle pagine di Soldati (Corriere della Sera del 16 settembre 2006, rubrica “Da leggere”).

Per celebrare il centenario della nascita di Mario Soldati, si moltiplicano i libri e i restauri delle pellicole […]. Il punto di partenza migliore è «L’imprudenza», del 1962, un ritratto di Alberto Sordi più vero del vero: non viene mai nominato, ma è perfettamente riconoscibile sotto i tratti di un celebre attore, edonista e cattolico, che per una volta mette da parte le cautele e accetta il corteggiamento di una fan misteriosa e senza volto.

– due numeri prima, Jac aveva illustrato un altro racconto di Soldati: Natale di rabbia (sul n. 305 de Il Giorno del 24 dic. 1961, pag. 9).

Purtroppo non ricordo il soggetto del disegno.
Qualcuno ha quel numero del giornale?

Il racconto, insieme ad altri dello stesso Soldati, compare nel libro Storie di spettri (Mondadori, luglio 1962).

GionniPeppeEGionniLupara,png

Più interessanti invece le informazioni su i due Gionni, di cui alla ristampa NPE.

PSINonostante le ricerche sul sito di Luca, non ho trovata aperta alcuna discussione (o non sono riuscito a trovarla in quel bailamme di blog).

Te le passo perché possono interessare i lettori e, soprattutto, l’ottimo curatore del libro. Vedi tu di renderle di pubblico dominio.

1) non è un primato.

Non è esatto, almeno in parte, quanto dichiarato in 4a di cop. del NPE. Infatti:

Gionni Peppe fu ristampato per la prima volta a col. e in grande formato (cm. 30 x 40) sul quotidiano romano Il Giornale d’Italia (dal n. 146 del 2-3/7 al n. 186 del 20-21/8 del 1975).

– idem c. s. per Gionni Lupara (dal n. 187 del 21-22/8 al n. 216 del 24-25/9 del 1975) salvo che, a partire dalla 21a puntata, le tav. sono in bn e riunite a 4 a 4 in riquadri che occupano l’intera pagina del giornale.

Una nota spiega tale cambiamento, dovuto alla necessità di concludere al più presto le due storie e per “motivi tecnici”.

Quanto sopra non toglie alcunché alla ristampa NPE, superiore per completezza e qualità (anche se qualcuno potrebbe preferire i colori da comic book del giornale).

2) no censure e censure censurate.

La ristampa di Gionni Lupara su Il Giornale d’Italia presenta alcune peculiarità che aggiungono mistero alla tormentata storia di queste tavole.

a) sulla prima tav. compare la scritta Jacovittescamente e Benitamente (censurata in Linus).

b) sotto alle prime 20 tav. compaiono le frasi della serie Free Jac, (pure censurate in Linus), salvo che sotto alla tav. 5, e ciò per l’ovvio motivo che si parla di Linus e di OdB!

GIONNI_PEPPE_E_LUPARA-10

b) per lo stesso ovvio motivo, le due famose vignette che avevano visto la bandiera del PCI trasformata in… scaletta, hanno subito una diversa censura (o meglio, adattamento).
Gionni non tiene in mano una copia di Linus, ma quella di un quotidiano il cui titolo è (guarda caso) Il Giornale d’Italia. Sulla prima pag. del quale compare il disegnino di un “omino-fiore” piantato in un vaso (1° quadretto) e quello di una testa di vecchio dalla lunga barba bianca (2° quadretto).
È evidente che questo adattamento è stato fatto sulla pellicola della tav. e non sull’originale censurato; altrimenti come sarebbe potuto pervenire a noi con la “censura Linus”?

Basette

c) non ho ancora potuto controllare l’altra censura: Porco boia al posto di Play boia (puntata 3, tav. 9, vignetta 5). Te lo farò sapere in seguito.Un solo grazie a Bellacci per le precisazioni sarebbero davvero ben poca cosa. Gliene spettano almeno tre. A qualcun’altro, invece, di grazie ne basterebbe una, in questo periodo.

Catena di montaggio

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