CIP E LA GAZZA, di Antonio Cadoni

Cip e la gazza001

Antonio Cadoni ci ha appena spedito, per condividerla con i lettori di questo blog, la copertina originale di Cip e la gazza, albo del quale si parla ampiamente, insieme ad altri temi intrecciati, nei commenti di questo post.

Cerchio giallo

Interessantissimo poter ammirare la colorazione, avvenuta sul retro della tavola. Colori eseguiti evidentemente ad acquerello, in altri casi con tempera diluita, non essendo ancora stati messi in commecio dalla società Talens gli “acquerelli liquidi” della linea Ecoline.

Cip e la gazza002

Con un doppio, sentito e vibrante CLICK sulle immagini, si ingrandiscono e acquistano visibilità i singoli dettagli.

Riporto il commento di Cadoni inserito in coda al post precedente:

Sinceramente non sarei così categorico nel sostenere che le copertine dei due albi CIP E LA GAZZA (seconda edizione Albo di Pippo n. 19 – 25 dicembre 1949) e ORESTE IL GUASTAFESTE (Albo di Pippo n. 20 – 9 aprile 1950) non siano state disegnate da Jacovitti, e non vedo il motivo per cui fossero state affidate ad altri.

In quel periodo Jacovitti era “di casa” nella redazione del Vitt. Terminate le sacrosante otto ore di lavoro dell’ “impiegato di me stesso” che si definiva, mollava tutto e si concedeva qualche ora di svago.
Spessissimo si recava nella redazione di Via della Conciliazione, dove tra una chiacchierata e l’altra faceva qualche scherzo agli amici, si divertiva a fare le loro caricature e, se non aveva altro fda fare, schizzava a china decine di disegnini che a fine serata Piercostante Righini raccoglieva accuratamente ed usava come riempitivi nelle varie pubblicazioni dell’Azione Cattolica.

Ma voglio mettere in evidenza un particolare. Dei 21 albi della collana “Albi di Pippo” ben 19 sono di Jacovitti, uno di Luigi Roveri e l’ultimo (n. 21 – GIRAFFONE MANGIA LA FOGLIA) di Sebastiano Craveri.

Roveri

Giraffone

Ebbene, per aprontare quest’ultimo albo la redazione chiese a Craveri il disegno per la copertina, ma il tempo stringeva ed il disegno non arrivava.

Per guadagnar tempo Righini chiese a Jacovitti di disegnare lui la copertina anche per l’albo craveriano. (Quando poi arrivò il disegno di Craveri l’albo era già in fase di stampa, per cui non fu utilizzato.

Di queste cose ho parlato ampiamente sul n. 6 – ottobre 2007 – di VITT&Dintorni).

Ora mi chiedo: possibile che, se fu fatta disegnare da Jac la copertina per l’albo di Craveri, fossero poi affidate ad altri le copertina dei suoi albi?

Non vedo poi segni significativi che possano far pensare che le due copertine non siano opera del Nostro. Forse perché non sono talmente elaborate, come tante altre, smentendo il suo proverbiale horror vacui? Non credo sia un motivo sufficiente.

A Mattia, che sostiene che la figura di CIP contenuta nella copertina dell’Albo di Pippo è la stessa dell’edizione prededente (Albo del Cerchio Giallo n. 4 – aprile 1947)ribaltata specularmente, voglio fa notare che è stato tratto in inganno dal fondo blu scuro della prima edizione. Se si fa un confronto con il disegno originale in b/n, si vede benissimo che per l’edizione successiva è stato disegnato ex-novo.

Se poi Jacovitti per fare la seconda copertina si sia ispirato alla prima, non possiamo certo fargliene una colpa.

Oreste

UPDATED

All’imbrunire della domenica, Cadono ci invia un’altra rarità: la copertina originale/inedita per “GIRAFFONE MANGIA LA FOGLIA” predisposta da Craveri, che finora solo i pochi soci dall’Associazione Amici del Vittorioso hanno visto su VITT&Dintorni.

Craveri001

Sopra, due versioni di un brano dell’epoca interpretato da Melody Gardot, fattami conoscere da Rosita Bellucci: Somewhere Over The Rainbow.

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  • tomaso prospero |

    Maurizio: si, anch’io credo che la copertina di Cip sia opera di una mano non jacovittesca.Rimane però solo una opinione, legata al fatto che la mia percezione visiva del disegno questo mi fa in tendere.
    Ma poiché la percezione visiva è un fenomeno estremamente dinamico e assai differenziato da persona a persona, bisogna accettare il fatto che una o più persone percipiscano quella copertina come opera di jacovitti.
    La copertina ovviamente è sempre la stessa, ma ogni persona la vede a modo suo.
    Faccio un esempio paradossale e un poco fuori tema: di fronte al celebre dipinto della Gioconda leonardesca c’è chi sviene dall’emozione e chi sbadiglia con indifferenza.
    Una mia amica effettivamente perse i sensi travolta dall’emozione, io non sbadigliai ma rimasi abbastanza freddo.
    Come mai se il dipinto osservato era lo stesso???
    Quindi che pensare???

  • maurizio |

    rispondo al sig. Cadoni e agli altri amici di Jacovitti.
    Se questa persona era presente quando jacovitti consegnò la tavola (stiamo parlando della copertina del n.21 della serie di pippo) devo per forza credere che l’abbia effettivamente fatta jacovitti, anche se da qualunque particolare del disegno per me sarebbe impossibile attribuirla a lui.
    per quanto riguarda invece la copertina dell’albo di pippo 19 cip e la gazza ribadisco il fatto che NON sia di jac, non tanto per i particolari, è tutto il disegno che per quanto possa assomigliare allo stile di jac ci assomiglia solo. Poi se volete guardare i particolari quel tratteggio arricciato sotto la casa, mi sembra una cosa che con jac c’entra poco.
    e infine la firma se quella è di jac io sono mandrago (per stare in tema) basta solo confrontarla con quelle delle altre copertine della serie di pippo.
    Quindi non so chi possa averla fatto ma per me non è di jac.
    rimango in attesa di una vostra replica

  • paolo |

    sicuramente é più fondata l’opinione sull’orecchio di Cip, ma io ho anche l’impressione che nella copertina apocrifa Cip sia meno espressivo, meno vivo. Jacovitti dava sempre vita ai suoi disegni, non saprei spiegare come, mentre in quella copertina Cip sembra privo di vita. Ma questa è solo la mia impressione di dilettante, o meglio amatore, jacovittofilo

  • Antonio Cadoni |

    Forse chi, tanti anni fa, mi raccontò queste cose (persona altamente affidabile che purtroppo non c’è più) non avrà visto Jacovitti disegnare la copertina per la storia di Craveri. E’ indubbio però che era presente in redazione quando fu chiesto ad Jacovitti di disegnare quella copertina, era presente quando Jac consegnò il suo disegno originale, seguì la stampa dell’albo e, a lavoro ultimato, conservò personalmente la tavola originale convinto che si trattava di un documento eccezionale.
    Non era la prima volta che Jacovitti si divertiva a disegnare i personaggi craveriani. E quando quelli dell’ANAF nel 1973 gli chiesero di disegnare la copertina per un albo che raccoglieva cinque storie brevi di Craveri, lo fece di buon grado (spero che Luca possa inserirla, a vantaggio di chi non la conosce).
    Non capisco poi come si possa sostenere con assoluta certezza che quelle copertine non sono opera di Jacovitti. Perché l’orecchio di Cip è troppo piccolo, come sostiene Silvano C.? Ma Jac ha sempre detto d’aver sempre disegnato direttamente in china, senza ripensamenti, e anche se un naso veniva troppo lungo o un braccio più corto dell’altro non importava, tanto si trattava di un disegno umoristico che doveva solo far ridere. Anzi, più era assurdo e più faceva ridere.
    Ringrazio quanti sono intervenuti esprimendo le loro opinioni, in quanto ogni discussione è sempre positiva.

  • Frank |

    Solo 12 anni? Credevo fossi eterno, e l’eternità non scandisce numeri di anni, corre come un flusso…
    Buongiorno a tutti, saluti a Tomaso e a Maurice, La Venexiana, tutti gli amici che non leggo e non frequento da tempo.
    Ora torno al lavoro, perché mi conytrollano. E’ il primo giorno ed è uno schifo.

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