Non è mai troppo tardi (spero si possa affermare, usando una citazione facile) per segnalare la bella ed estensiva rassegna di opere di Francesca Ghermandi, che è stata (ed è) variamente protagonista del Festival internazionale del fumetto BilBOlBul, il cui “cuore” si è tenuto dal 1° al 4 marzo a Bologna.
Ma la mostra di Francesca, dal nome Officina Ghermandi, prosegue al Museo Archeologico sino all’8 aprile!
E’ giocoforza recarvisi, con uovo di Pasqua o colomba farcita (a piacimento)!
La rassegna è un focus sugli studi preparatori delle sue storie, con tavole a profusione.
Invece, per scoprire altri suoi percorsi ci sono state le mostre Non è mai troppo tardi (dalla quale la riflessione a inizio post) in Cineteca (2-24 marzo), sui fumetti per bambini, e financo Faccia di coccio (chiusasi, ahinoi, il 17 marzo), con piatti di ceramica decorati con dei disegni ghermandiani.
Pensando a Francesca, può essere simpatico rispolverare queste antiche foto che la riguardano, recuperate recentissimamente (tre o quattro giorni fa) durante una ricerca finalizzata alla selezioni di immagini per gli incontri presso la Scuola Internazionale di Comics, che in aprile godranno di un tempo supplementare, probabilmente il giorno 20.
Chi ha orecchie per intendere…
Questi scatti sono in realtà degli screenshot, presi da un servizio del TG 3 Rai curato dal giornalista Gianni Mammoliti, il quale ci legge molto spesso… Ciao, Gianni, se lo stai facendo ancora!
Si riferiscono alla prima Lucca Comics della quale ero direttore culturale, manifestazione preceduta da una presentazione degli ospiti – o meglio, di molti degli stessi – nel corso di una trasmissione televisiva di quella che fu Telemontecarlo; un programma indimenticato dal titolo Roxy Bar, presentato da Red Ronnie (che alla lettera significa, in traduzione,il “ronfatore rosso”).
Anche di quello show esiste una traccia visiva, che in un futuro non lntano, a gentile richiesta, ptrebbe anche essere rispolverato. Vi partecipammo in massa, e ripetutamente, incontrando fra gli altri la grunge Asia Argento, il pessimo Nek (GULP!), Anna Pettinelli e un buon numero di cantanti e musicanti.
In quella stessa trasmissione, tra l’altro, con il Paola e Chiara debuttò l’encomiabile Elisa con un paio di brani, anche se Anna, la sua grafica di fiducia, mi spiffera che il vero battesimo televisivo di Elisa avvenne in effetti in una puntata del karaoke condotto da Fiorello nelle strade d’Italia.
Il servizio si riferisce alla cerimonia di chiusura, tenutasi al Teatro del Giglio nel non troppo rigido autunno di quindici anni fa.
Sull’odissea della nuova statuetta premio, che ritrae la Pantera disegnata da Giovan Battista Carpi (sotto), torneremo un’altra volta.
Francesca fu la prima a riceverne una.
Nella foto sopra, Claudio Bertieri consegna la Pantera a Francesca. Alle mie spalle Ervin Rustemagic, agente letterario internazionale di autori come Hermann, Sergio Aragones e tanti altri). Dietro Francesca spunta il critico e saggista inglese Paul Gravett, che sarà ospite a fine aprile dell’edizione 2012 di Napoli COMICON.
Poco dopo sarebbe salito sul palco Neil Gaiman, qui divertito nell’osservare la Pantera.
Da destra, Giovan Battista Carpi e quindi Alberto Becattini.
Ed ecco panterizzato anche Jeff Smith, celeberrimo autore di Bone, che scende dal palco raggiungendo la platea plaudente, insolitamente in abito di gala.
Che tempi, eh? E che Pantere!
(N0TA Quella sopra è mia, con i colori di Cristina Francesconi ).