GIORGIO BOCCA, GIORNALISTA ONESTO

BoccaGiorgio Bocca era un giornalista “non venduto”.

Una qualità, quella di non asservirisi al potere lusingatore e corruttore, che dovrebbe essere implicita nel mestiere stesso di cronista. Altrimenti l’attività professionale che si esercita dovrebbe far capo a un’ordine diverso, quello non munito di albo, ma che è ben attivo e produttivo di frutti sin da quando l’univeso sorse.

A dispetto di quanto può essere truffaldinamente scritto sulla carta d’identitò di molti, moltissimi colleghi di Bocca, costoro (è cosa nota) si prostituiscono quotidianamente in televisione, anche come direttori, o sulla carta stampata. Oppure, a turno, un po’ qua, un po’ là, basta spegnere la setedi denaro e assicurarsi la poltrona.

Bocca ha concesso la sua ultima intervista a Gianni Barbacetto, in occasione del suo novantesimo compleanno, lo scorso agosto. Vi ribadiva i suoi principi.

E faceva notazioni significative come queste:

In passato, lo scontro politico era durissimo, eppure la destra non ha mai attaccato Palmiro Togliatti per il fatto che andasse a letto con Nilde Iotti. C’era comunque un rispetto delle persone e della loro vita privata. Oggi invece tutto può essere usato come arma per la lotta politica. Non ci sono più direttori capaci di stabilire confini di tipo etico. Imperversa lo stile di giornalismo di Vittorio Feltri, uno che è stato cacciato dal Corriere perché faceva scandalismo e ora, da direttore, ha imposto il suo modello a tutti.

Domanda Barbacetto: Anche tu hai ricevuto attacchi duri, hanno scritto che il partigiano Bocca era stato fascista.

Sì, dopo aver fatto venti mesi di guerra partigiana, mi hanno rinfacciato un articoletto scritto su un giornaletto del Guf a 17 anni, quando ancora non avevo conosciuto che cos’era il fascismo. Quando l’abbiamo capito, l’abbiamo combattuto con le armi. È stato doloroso ricevere quell’attacco. Ho scoperto che gli uomini sono carogne. Nella vita puoi fare quello che vuoi, puoi diventare anche un eroe, ma c’è sempre chi cerca di inchiodarti per sempre a un particolare del tuo passato. Non ho mai risposto. Mia moglie mi ha detto: se ciò che ti possono rimproverare in una vita è tutto qui, allora stai tranquillo.

  • Amico di Don Farinella |

    Genova. – Questa settimana sono molto impegnato su altri fronti e non riesco a spedire riflessioni sul politichicchio di casa nostra.
    Su questo fronte la notizia più importante è stata la morte di Giorgio Bocca, sul quale tutto è stato detto per cui non aggiungo nemmeno mezza parola, altrimenti «l’antitaliano» intruppato ad essere italiano per forza si alza dalla tomba ancora fresca e ci disereda tutti.
    Certi uomini e donne, devono essere commemorati solo con il silenzio perché ogni parola di troppo, stroppia sempre. In conclusione, sul piano politico restano sempre i più nocivi, i più inutili, i più corrotti, i più degeneri, i più delinquenti e Biiiiiiiiiiiiiiiip che è la somma di tutto e ancora di più.

  • Martini Antonio |

    Bocca ha fatto benissimo a fare quel che ha fatto e a staccarsi dal fascismo al quale mezza Italia aveva aderito.
    Se oggi quasi altra mezza Italia è ancora (ingiustificabilmente) fascista, o sue evoluzioni (forzitalia, pidielle, casapound, lego-razzisti e così via) è colpa di questa mezza Italia. Meno male che altri, come Bocca, hanno fatto una scelta giusta e questi altri, anche persone che scrivono in questo blog, continuano a stare dalla parte infame.
    E’ un peccato, sono problemi loro e anche nostri, se c’è gente retriva che poi vota in modo fascista e quindi ammorba anche noi, mettendo i voti “schifosi” al fianco di quelli più cirretti e progressivi.
    Giusto?
    Certo, giusto.
    Qui si tende a far tutta una marmellata, con il solo scopo di giustificare quelli della RSI che, alleati ai nazisti criminali, stavano contro gli italiani che stavano dalla parte della giustizia e dell’eguaglianza sociale.
    Che ben poco piace a un po’ dei lettori di questo blog, lecchini del Principe di turno (non importa se colluso, evasore fiscale o altro).
    E questa è la verità.

  • claudio maffei |

    Se Bocca fosse stato la persona onesta, concreta, a servizio della verità che voleva essere e che sembrava, avrebbe dovuto chiarire il suo passato, sganciandolo dalla retorica partigiana.
    Infatti fu fascista e sostenitore delle leggi razziali fino all’8 settembre e “subito” dopo si convertì partigiano comunista e condannò a morte 5 della Monterosa, che aderirono alla RSI, anzichè alle brigate partigiane.

  • Luca |

    Io voglio ringraziare Nestore e Alessandro (che conosco personalmente, sono due famosi disegnatori di fumetti, come penso sappiano anche tutti gli altri nostri lettori) per la passione con la quale si stanno spendendo per spiegare e precisare le loro idee e puntualizzare fatti storici, a differenza di quanto fanno altri che invece “emettono” tesi non argomentate o si sfogano con insulti basati probabilmente su pregiudizi introiettati e ben difficili da sradicare.
    Grazie a voi e buon 2012!

  • nestore del boccio |

    Anche dai commenti che leggo si dimostra il deprecabile livello
    in cui siamo arrivati! E’ il caso di dire:-Povera Italia, ma dove stiamo andando?…
    Tanti agli inizi avevano aderito al fascismo credendo che attraverso d’esso,
    si potesse creare una Italia forte. Ma degli stessi, tantissimi cambiarono opinione:
    un paese lo si costruisce in democrazia con diritti e libertà! E cosi’ fu per Bocca.
    Aderi’ a “Giustizia e Libertà”, un movimento socialista di ispirazione liberale.
    Ai suoi detrattori dico: nel procedere della vita, bisogna chiedersi la “sostanza” o del perchè degli “approdi”.
    Si parte con delle idee ma la vita ce le modifica e ci rende più saggi. Ognuno di noi è un po’ Ulisse.
    Il fatto che Bocca se ne sia andato è un’altra perdita-argine al decadimento democratico ed etico-morale di un’Italia
    sempre di più sull’orlo dell’abisso! Dove sempre di più, la corruzione è diventata istituzione.
    E sempre di più, le istituzioni sono sinonimo d’ignoranza. E c’è da chiedersi:- In quale paese civile l’ignoranza e la
    stupidità arrivano al potere? E’ chiediamoci ancora:- Come è possibile che questo sia avvenuto in un’Italia ricca di cultura
    “antica”? Certo non aspiro al governo dei filosofi come auspicava Platone,ma, certamente, nemmeno posso sopportarmi che sugli
    onorevoli scranni, siedano rappresentanti come la Germini, Calderoli, Bossi, Berlusconi,La Russa, faccendieri,
    corrotti,venduti e siliconate varie! Senza parlare di P1, P2, P3, P4, etc,etc…A quelli di destra dico:- Ma è proprio
    impossibile trovarvi rappresentanti più seri? Sulla costruzione di una società la si puo’ pensare in modo diverso ma, che
    almeno, i propri rappresentanti, siano delle persone serie! Lo stesso fascismo, all’istruzione, aveva un certo Gentile e non
    la Germini! Lo stesso D’Annunzio, predicava per una destra liberale e di cultura; ed è per questo che Mussolini lo fece
    fuori. Qualche mese fa mio padre mi ha lasciato, e, spesso,vedendo ministri che fuori dal governo andavano ad inneggiare alla
    secessione mi diceva:-Ma per che cosa ho combattuto? Dopo l’armistizio passo’ con gli americani e fece lo Sbarco di
    Normandia. Pensava a suo padre che aveva combattuto il “Piave” e si sentiva fiero di aver contribuito a creare un’Italia più
    unita e indipendente. Quando ero piccolo, la mia bisnonna morta nel ’59 ( aveva 100 anni ), mi parlava dei garibaldini che si
    erano sposati in Abruzzo. Il padre di mia madre fu un anarchico morto confinato a Matera sotto il fascismo perchè sognava
    un’Italia diversa. Quando Berlusconi disse che i confinati a Matera se la passavano da nababbi, come dei turisti, mia madre
    pianse e disse:- Questo è proprio uno stupido irresponsabile! lei rimase orfana a seguito delle violenze mortali subite dal
    padre! Mi scuso per questi riferimenti di famiglia ma l’ho fatto per i più giovani, in modo che sappiano quanti sacrifici
    sono stati fatti per questa democrazia che hanno trovato e che stanno e stiamo rischiando di perdere!
    Comunque la si pensi, queste sono persone che hanno combattuto sacrificando la propria vita per una idea di società; e nessun
    palcoscenico gli darà onore; ma hanno dignità per sè stessi. Per Bocca, conta l”approdo” dove è arrivato e per il quale ha
    combattuto. Altrimenti dovrei ricordare ai “censori” che, il loro “vate”, un certo “elefantino” del giornale ” Il Foglio”,
    negli anni della contestazione, andava girando armato, con tanto di pistola, da “comunista”! Tante foto lo dimostrano!!!
    A ognuno il suo!

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