Come cantava Bob Dylan, i tempi stanno cambiando.
Anche senza creare una rubrica vera e propria, un filo rossastro legherà vari post, che usciranno nelle settimane e nei mesi a venire, tutti legati a elementi di crisi, scricchiolamenti e svolte anche traumatiche nel nostro benamato medium.
Cominciamo da una notizia odierna, giunta dall’altro lato dell’oceano.
Il potente syndicate United Media, le cui radici datano un secolo o giù di lì, distributore di alcune fra le strisce più importanti della storia, fra le quali Peanuts, Garfield, Dilbert, Nancy (ne parlavamo pochi giorni fa), Pearls Before Swine, Frazz, Big Nate, Over the Hedge o Tarzan… ha tirato le cuoia.
Nel sito ICV2 si fanno, con apprensione, le notazioni che sotto riporto. La tristezza si mesce alla desolazione, considerando anche che adesso sopravvivono negli Stati Uniti appena due syndicates: Universal e King Features.
It’s not that United Media ever failed to make a profit, it remained in the black to the very end, but the handwriting was on the wall last spring when Iconix acquired United Media Licensing, which handled the lucrative licensing of United Media properties such as Peanuts and Dilbert. As the Washington Post points out, United Media itself was born of consolidation some 33 years ago with the merger of the UFS and NEA syndicates.
As United Media executive Lisa Klem Wilson told the Post: “Consolidation has been coming for a long time. The market can’t support as many syndicates as it used to. And now Universal is on the forefront of mobile delivery.”
But will “mobile delivery” make up for the decline in newspaper circulation?
Will Webcomics eventually replace newspaper strips?
What does the future hold for the two remaining syndicates?
E chi lo sa?
Di fatto, la nostra amata carta ha subito una nuova ferita.