LIVIO APOLLONI, 1947 (e 1967)

Fattoria animali 2

Questo post è un corollario grafico del precedente.

Presenta due immagini tratte da La fattoria degli animali, illustrata in vignette dal pittore Livio Apolloni (1904-1976) nel 1947. Come fanno pensare…

Grazie a Pier Luigi Gaspa che ce le ha spedite.

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Fattoria animali 1

Nella versione d’epoca della trasposizione a fumetti i riferimenti (non esplicitamente dichiarati da George Orwell) erano a Giuseppe Stalin (il porco dai baffoni).

Orwell avrebbe “licenziato” l’anno seguente 1984 (nel 1948, con le cifre finali invertite).

Fattoria il porco

Fattoria_cop

Sotto, come bonus, due illustrazioni macchiaioleggianti di Apolloni del 1967, di argomento diverso, in costume (e non).

Apolloni06

Apolloni18

  • Sophie |

    sono riuscita a trovare il fumetto in una biblioteca di Livorno,è bellissimo!io sto facendo una tesi triennale di lingue e facendola con il professore di semiologia al romanzo di Orwell devo mettere in paragone il fumetto ed esaminare quest’ultimo.ma non è facile anche perchè su livio apolloni si trova poco e niente (ad esempio le tecniche utilizzate, perchè l’ha disegnato, la casa editrice…)insomma sono un pò nel pallone!
    qualsiasi consiglio è ben accettato!
    Garzie,
    Sophie

  • Luca Boschi |

    Ciao, Sophie!
    Che cosa ti può servire? Tu hai il fumetto (peraltro molto raro) da consultare?
    Se hai qualcosa da chiedere o condividere, puoi senz’altro scriverlo qui e posso renderlo pubblico in modo che chi vuole e può si metta in contatto con te.
    Oppure, dicci tu!
    Claudia Checcaglini condivide il tutto anche su FaceBook e lo spettro di interlocutori si allarga.
    Buona giornata,
    Luca

  • Sophie |

    ciao luca!sto facendo la tesi sul paragone tra romanzo e fumetto di animal farm.avrei bisogno di qualche dritta, se ti va!buona giornata!

  • Sprimacciatore |

    Come canterebbe Gaber, oggi, rispondendo sul muso ai cretini che mescolano comunismo e St. Motitz? Cretini quelli ci vanno e cretini quelli che ci speculano. E cretini quelli che buttano soldi per comprare i giornalacci con ‘ste foto in copertina.
    Italia da demolire, massoni deviati da prendere a massi (metaforici) sulla testa. Anzi, tanto sono metaforici e non creano bernoccoli: da prendere a massoni.
    Qualcuno non era comunista perché Violante aveva regalato le televisioni a Berlusconi.
    Qualcuno non era comunista perché D’Alema voleva la Bicamerale, ma anche una banca.
    Qualcuno non era comunista perché Fassino voleva eliminare il conflitto di interessi, ma con calma.
    Qualcuno non era comunista perché Napolitano era comunista.
    Qualcuno non era comunista perché Ferrara era stato comunista.
    Qualcuno non era comunista perché Bondi era stato comunista.
    Qualcuno non era comunista perché Liguori era stato comunista.
    Qualcuno non era comunista perché Minzolini era stato comunista.
    Qualcuno non era comunista perché Putin è il miglior amico di Berlusconi.
    Qualcuno non era comunista perché Gheddafi è un buon amico di Berlusconi.
    Qualcuno non era comunista perché Putin fa affari con Berlusconi.
    Qualcuno non era comunista perché Gheddafi fa affari con Berlusconi.
    (à suivre)

  • Un giovane del Lazio |

    Per ora a firmare la petizione sono già stati 33,112 e aumentano al rito, circa, di uno al secondo.
    Bene, spero che abbia un senso firmare la petizione, che abbia un effetto positivo contro i malfattori, che godono delle difficoltà della Giustizia italiana.
    Chi deruba, evade il fisco, taglia la spesa, esporta all’estero, acquista ville e panfili nei paradisi fiscali è come se mi sfilasse il portafoglio dalla tasca.
    Poi va in TV e mente, ogni giorno.
    Una banda di bugiardi dalle mani lunghe.
    Avevano promesso che le tasse non sarebbero aumentate e invece, come si è visto, tutto rincara e i nostri soldi valgono sempre meno.
    A casa, e davanti ai giudici, in attesa di farsi condannare!!!
    Una volta per tutte!
    E le chiavi delle celle, invece di gettarle, siano rifuse e diventino il metallo dei martelli per i lavori forzati a cui costoro saranno costretti sono alla fine dei loro giorni (non sono molti ‘sti giorni, alcuni stanno già galoppando verso gli 80 anni).

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