BUONA PASQUA CON MARK RYDEN

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Vale la pena gettare un occhio al video che chiude il post, Incarnation, che mostra il processo creativo di un artista per giungere al risultato finale: in questo caso una leggiadra fanciulletta dalla veste composta di salsicce e quarti di bove.

Va guardato fino in fondo, anche se le fasi cruciali sono quelle iniziali e verso la fine il regista se la cava con una serie di dissolvenze.
Tra le carni varie non ci sono bistecchine di agnello. Sciagurato chi le mangia, a Pasqua!

Qui sopra, per implementare la conoscenza con Mark, una rassegna di dipinti dell’artista.

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  • M. Antolisei 67 |

    Npon conosco tantissimo il mondo Disney, ma alcuni interventi mi affascinano, come questi di F. Provenzano per esempio. Non so bene a cosa vi rifeite parlando di queste tavole di Wright e Moores, che per me sono semplici nomi. Comincerò a frequentare siti e blog per farmi una cultura. Compero questi volumi del “vecchio” Mickey, sempre attuale, e sono ottimi a parte la colorazione, che non capisco (non che non mi piaccia in sé, ma è tutta di toni verdi, arancio, marroni… ma questi coloristi non hanno altro nella palette? Qualcuno non gli ha insegnato come si dovrebbe colorare questo materiale a fumetti che sfiora il capolavoro? Davvero, il punto debole della collana è questo – e tocca ingoiarlo perché il resto è di grande valore – non voglio dare a nessuno dell’incompetente, ma chi si occupa di controllare come colorano questi? E mi scuso se sto offendendo qualcuno).
    A parte questo, mi diverto.
    Ma si potrebbe vedere questo remake di “Topolino e il mistero di Macchia Nera”, attribuito a Bill Wright, che mi sembra non sia stato pubblicato sul volume terzo (che sono stato fortunato ad avere per tempo prima di Pasqua)?
    Saluti, e per tornare IT, bellissimi i quadri di Mark Ryden e della corrente alla quale appartiene.

  • Luca Boschi |

    Ah, grazie, Federico!
    Ti riferisci al fatto che le copertine del “Topolino d’Oro” erano attribuite (ma solo con punto di domanda) a Marco Rota?
    In effetti, avevo controllato proprio in quella circostanza e lo avevo a mia volta segnalato ad alcuni amici. Rota, in redazione, ha fatto ben più di quanto normalmente gli è stato attribuito. Lui stesso mi confermò di aver disegnato (e dipinto) la copertina del n. 500 del settimanale. Sue sono anche alcune illustrazioni “rifatte”, riprendendo parti di vignette di Gottfredson, all’interno di alcuni numeri del “Topolino d’Oro” e in retrocopertina di qualche numero (nel portfolio di chiusura del volume ottavo ne sarà ripresa una a mo’ d’esempio). Idem per alcune illustrazioni degli “Oscar Mondadori”, per esempio (ce l’ho sotto gli occhi” quella della quarta di copertina de “I pensieri di Pippo”. Era il 1970 e il suo stile disneyano era in via di ristrutturazione; appena pochi mesi prima aveva disegnato delle strisce con un vichingo che assomigliava più a un personaggio di Johnny Hart che a uno di Disney.
    Penso che il terzo piacerà ancora di più, piccoli difetti a parte (da sistemare) dei primi due, perché contiene storie fenomenali, e un portfolio scarpiano con immagini non certo comuni.
    A presto!
    L.

  • Federico Provenzano |

    “mentre fino ad allora l’Inducks l’aveva attribuita sempre e solo a Wright.”
    volevo dire “sempre e solo a Moores”, scusate la svista.

  • Federico Provenzano |

    Ciao, Luca, ho segnalato ai responsabili del COAzilla sia la faccenda della sceneggiatura di Gottfredson, sia quella rigurdante le copertine dei “Topolino d’Oro”.
    Ho saputo (dato che ancora da me il volume non è arrivato) che giustamente nel terzo volume i disegni del remake di “Topolino e il mistero di Macchia Nera”, sono doppiamente attribuiti a Bill Wright e Dick Moores.
    Guarda caso, proprio 2 settimane fa avevo segnalato al COAzilla, dopo aver visionato la storia, che in effetti la seconda puntata è disegnata da Wright, mentre fino ad allora l’Inducks l’aveva attribuita sempre e solo a Wright.
    Meglio così, è un remake abbastanza raro. Saluti e complimenti ancora (cose sempre più grosse ci aspettano)…

  • Esther |

    Grandissimo Mark! Ci sono sue mostre in giro?
    E in Italia è mai stato invitato da qualche parte?
    In una vecchia libreria di Bologna, che era vicina a Via Irnerio, avevo trovato delle immagini sue, era una libreria un po’ specializzata in queste cose, tra fumetti, illustrazione e arte, ma credo che non ci sia più da tanti anni. Sarà stato il 1998!

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