GUIDO CREPAX CON RENZO ARBORE, NEL 1969 (E IL LIBRERIA CON VALENTINA, DA SALANI)

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Sono appena dieci minuti, ma vale la pena di vederli, perché questa remota intervista di un Renzo Arbore ancora timido, un anno prima del varo di Alto Gradimento, non è affatto nota.
Un altro pezzo di televisione riemerso dai flutti. Lo segnalo a Flavio Gipo!

Guido Crepax, la nipote Valentina e la moglie Luisa sono ospiti nel 1969…

… dello show di terza serata della Rai Speciale per Voi, scritto con Leone Mancini (a memoria, direi, forse, regia di Lino Procacci).

La trasmissione è andata in onda il 25 marzo 1969. Il finale del video è un po’ brusco e s’interrompe sul “quanto una rivista di comics costi cara”, all’epoca intorno alle 300 lire.

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Sopra, Valentina in un fotogramma di Baba Yaga (1973), film di Corrado Farina con Carroll Baker, Isabelle De Funés e George Eastman, sul quale si possono leggere alcune note in questo sito dal quale ricavo l’incipit della recensione (a lato la copertina del dvd, acquistabile in rete a questa pagina: Copertina

Ho già parlato di quanto rimane importante seppur relativamente breve, il contributo al cinema nostrano da parte del regista Corrado Farina, artista poliedrico e artigiano delle immagini, che con una forte gavetta, fatta tra le altre cose di lavori per la pubblicità, si interessa a fine ’60 dell’opera del grande Guido Crepax, attraverso “Guido Crepax… o del fumetto” e il cortometraggio “Freud a fumetti”
(…).

Per la cronaca, la collana sinora più completa delle opere di Crepax con Valentina è contenuta nei libri cartonati usciti in edicola qualche anno fa in allegata al Corriere della Sera, e dei quali ho curato la parte redazionale insieme a Sergio Rossi.
La maggioranza delle stampe erano ricavate direttamente dai grandi (e pesanti) originali su cartoncino dell’indimenticabile Maestro del Fumetto milanese.

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Valentina-libro-crepax-fumetto_280x0Venendo alla più stretta attualità, esce per Magazzini Salani una nuova collana critica curata dagli eredi di Crepax, che riporta in libreria Valentina, dopo il suo exploit in edicola, qualche anno fa, con la collana allegata al Corriere della Sera.

Per presentare l’edizione arricchita da contenuti speciali, ieri, lunedì 29 marzo, alle 18,30 alla libreria Feltrinelli di piazza Piemonte 2, a Milano, si è tenuto un incontro, condotto da Giampiero Mughini, alla presenza della moglie dell’autore Luisa e dei figli Antonio, Giacomo e Caterina Crepax.

Non è l’unica iniziativa prevista quest’anno su Valentina.
Tra le altre: una collezione di moda per Iceberg, la nascita di un sito internet ufficiale, accessori per l’I-phone, accendini griffati e poster autenticati.

Ancora ieri, sui quotidiani Il Resto del Carlino, La Nazione e Il Giorno, nella rubrica Il caffè, è comparso l’articolo sul tema, a firma di Roberto Davide Papini, intitolato Valentina: e la donna sedusse il fumetto.

  • Luca Boschi |

    Ciao, salutoni anche ai commentatori e ai lettori di questo post.
    Per Federico Provenzano (in particolare)…
    Ho chiesto conferme ad Alberto Becattini, che risponde: “No, “Re Sorcio” è tutta di Osborne, per quanto ne so io.”.
    Quindi, se nell’INDUCKS si ha una versione dei fatti differente, dovrebbe essere mutata (ma credo che gli indicizzatori di materiale statunitense non risiedano da queste parti; andrebbero avvertiti).
    Ogni tanto faccio una segnalazione, e sono accolte (almeno quelle che riguardano materiale italiano).
    Per esempio, una di oggi.
    Le copertine del “Topolino d’Oro” *sono* di Marco Rota.
    Ho dato una sbirciata oggi e ho visto che vicino ad alcune c’è un punto di domanda, per esempio a quella con Ezechiele e i Porcellini, la prima del secondo ciclo.
    Ciao e a presto!
    Tutte le segnalazioni e i dubbi… ben vengano!
    Luca

  • Giuseppe Pollicelli |

    Ricevuto, caro Luca!

  • Federico Provenzano |

    Ciao, Luca.
    Ho notato che sul 2° imperdibile volume de “Gli Anni d’Oro di Topolino”, tu e Becattini attribuite “Il Sosia di Re Sorcio” al solo Ted Osborne, sia negli articoli che nella scheda tecnica.
    E’ quasi 20 anni che questa storia (forse partendo da “Topostrips”) ha una doppia attribuzione, cioè una collaborazione: Merrill De Maris/Ted Osborne.
    Allora è sempre stata un errore, questa doppia attribuzione?
    Scusami, ma questa faccenda mi ha incuriosito e sarebbe importante saperne di più, visto che l’Inducks segue la lezione di Topostrips e visto che, evidentemente, i responsabili dell’indicizzazione del secondo volume non hanno assolutamente fatto caso a questa discrepanza, che potrebbe invece far luce sulla verità.
    Ciao,
    Federico

  • Jan Anderson |

    I fumetti cari…
    Allora caro era un supplemento di “Linus” a 500 lire, mentre “Diabolik” sarà costato al massimo 150 (all’inizio 120).
    “Topolino” penso 150 anche lui, solo 50 un “Albi di Topolino”, Meno di 100, o 100 “Guerra di Eroi”, sulle 120 il “Corriere dei Piccoli”.
    “Eureka” costava 300 o si apprestava a costare 350, come “Linus”. “Il Mago” non era ancora nato, un “Oscar Cartoon” costava 500. Mi sembra di ricordare che un libro di Pogo, della Milano Libri costasse il prezzo più alto, 2500 lire. Invece quelli dei Peanuts solo 1800.
    Ma forse “La casa matta” di Crepax costava uno sproposito, credo 500 lire.
    Oggi i libri, specialmente gli allegati ai giornali, è quasi come se te li tirassero dietro in paragone.

  • andrea |

    bello l’ultimo commento in sala sul fatto che i fumetti siano molto cari!

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