SPQG: “Sono Pazzi Questi Giapponesi”!

Ameba

Agosto, blog mio non ti conosco.
Così potremmo titolare agevolmente il trend che in questo mese accompagnerà chi segue Cartoonist Globale, con la riproposizione di qualche argomento affrontato in passato, ma aggiornato con nuovi commenti (sempre benvenuti quelli di chi vorrà aggiungere il suo).

Le ragioni dell’interesse del primo video riproposto in questo breve excursus sulle stranezze nipponiche (realizzato nel 2003 con l’inclusione di una tranche di colonna sonora soffiata a Jacques Offenbach, e al quale si riferisce l’immagine iniziale), risiedono sostanzialmente in quanto segue (lo dirò con ideogrammi miei): テーマ:アーティストのこと
やぁ、ぼくアダチン!
楽しかった夏休みもあっという間だったチン。
みんなひさしぶりに会ったお友達は元気だったかな?

Proseguo a esporre la mia tesi:

さ~て、今日はボクの生みの親を紹介しちゃうヨ。
誰だか知ってるかな?
そう、青木純さんっていうアーティストだチン!
青木さんは昨年東京藝術大学を卒業したばかりの、まだ26才のお兄さんなんだチン。
でもすでにNHKやサンリオでいっぱいお仕事をしているバリバリの売れっ子なんだチン!
すごいチン!
最近では、NHKで日曜夜にやってる「サラリーマンNEO Season3」 のオープニング映像を作って、
みんなをあっと言わせただチン。
むかしのゲームのパロディーになってるんだヨ。見たことあるかな?

青木さんは学生時代から「走れ!」とか「コタツネコ」とか面白いアニメをいっぱい作ってるチン!
まだ見たことないっていうそこのキミ、今すぐ見てみるだチン!

( 下の画像をクリックすると「YouTube」でアニメが観れるヨ!
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Diel video che segue mi sfugge leggermente il concetto di base. Se qualche visitor ha dei lumi da fornire…
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Meno male che (come si legge dai commenti, sotto) Manuel Majoli ci è venuto incontro spiegando che questo bizzarro video è la parodia della ossessiva pubblicità che segue.
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Ecco adesso una rielaborazione artistica (senza musichetta trapanacervelli) dei vari spot di Tarako assemblati fra loro. Vi compare la colonna sonora di Todd C. dal titolo You’ll Hear My Voice.
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Quello che segue ancora sbircia nell’intimità di una similBarbie, la bambola che i giapponesi usano al posto della nostra Barbie, e di cui quasi solo Manuel conosce il nome.
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  • Luca Boschi |

    Grazie, Alessandra, benvenuta nel blog!
    I tuoi commenti sono oltremodo interessanti. E così lo era il tuo blog, che hai chiuso (o “socchiuso”?) lo scorso giugno.
    Per chi non lo conoscesse, e non conoscesse Alessandra, copio la sua autodescrizione: “Sono una studentessa di Lingue e Letterature Straniere dell’Università di Firenze. Ho creato questo blog durante il mio soggiorno di sei mesi a Kyoto, da settembre 2008 a marzo 2009.
    Adesso che sono tornata in Italia ho deciso di continuare a scrivere curiosità e informazioni sul Giappone.”
    Se e quando vuoi, ne attendo anch’io, su queste colonne.
    A presto,
    Luca

  • Alessandra (di Katlang) |

    Dopo un esperienza nipponica di sei mesi posso testimoniare che… il bambino del Tarako è veramente onnipresente!
    Si trova ovunque, in tutte le salse! Il peggio del peggio sono i portachiavi con i personaggi famosi di manga e anime con il “vestito” del personaggio e la faccina di Tarako Kewpie (che sarebbe quel bambino paffutello).
    Un amico mi aveva chiesto un souvenir che avesse a tema qualcuna delle maghette (Emi, Creamy, etc…). Non sono stata capace di trovargli nulla se non il portachiavi di questo Tarako Kewpie che indossava il vestitino di Creamy! Orrendo…

  • Mauro |

    E Brunetta sarebbe Bucky Bug (vale a dire Buci), ma mooooolto più insostenibile (questo ex delfino di Craxi… Visto come la cosiddetta PdL è piena di ex-scocialisti?).
    Io personalmente detesto D’Alema, ma oggi plaudo alle sue dichiarazioni:
    «L’altro giorno in Parlamento ci siamo dovuti battere per difendere i diritti dei disabili gravi ad avere un’assistenza degna di questo nome. Ci siamo sentiti rispondere da parte di quell’energumeno tascabile che è il ministro Brunetta che ci sono degli abusi. Ma se ci sono degli abusi bisogna colpirli senza cancellare i diritti. Con la sua virulenta campagna contro tutto ciò che è pubblico, Brunetta rischia di colpire beni pubblici essenziali e di fare di tutta l’erba un fascio».
    Bravo D’Alema!
    Saluti!
    Mauro

  • orlando |

    ….Minnie Minoprio sarebbe la fidanzata di Topolino Minoprio, no?… (ok, la smetto ^__^)

  • Liù Bosisietto |

    Per Manuel e per tutti: Wall-E è un capolavero, davvero.
    Vi copio questa recensione, che mi vede d’accordo, trovata nel sito dell’Internazionale.
    Di Andrew Stanton. Stati Uniti 2008, 98′
    Filosoficamente ed emotivamente, Wall-E è probabilmente il film d’animazione più profondo mai realizzato. La trama fa pensare al soggetto scritto negli anni cinquanta da James Agee per Charlie Chaplin, e rimasto sulla carta, in cui Charlot è l’ultimo superstite dopo l’olocausto nucleare.
    Del resto, la capacità di andare oltre le meraviglie tecnologiche di cui si serve, in un territorio in cui un robot fa pensare a Charlot, è un marchio di fabbrica della Pixar. Wall-E è un automa che compatta rifiuti e li accumula in una terra del futuro, abbandonata ormai dal genere umano. Con l’unica compagnia di uno scarafaggio, ultimo essere vivente in grado di sopravvivere sul pianeta, Wall-E svolge il suo compito con scrupolo, anche se ha una passione. Colleziona oggetti che per qualche motivo trova interessanti, come una videocassetta di Hello Dolly, che guarda all’infinito.
    Finché il robot rimane sulla terra Wall-E è un vero capolavoro, il film del decennio.
    Poi però il robot, accompagnato da Eve (un altro robot, così bianco e liscio che sembra fatto dalla Apple), lascia il pianeta: deve riportare una piantina su un’astronave in cui viaggia da centinaia d’anni quel che resta dall’umanità.
    La piantina è la prova che la vita sulla terra può tornare a prosperare. In questa seconda parte il film, al di là della sua bellezza e perfezione tecnica e visiva, perde decisamente di mordente e di profondità, diventando soltanto divertente, comico e carino.
    Ma non importa. Il personaggio del piccolo robot, innamorato dell’umanità, è senz’altro una delle migliori creazioni della Pixar.
    –Mick LaSalle, San Francisco Chronicle

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