PERCHE’ SPIDER-MAN E’ IL WOODY ALLEN DEI FUMETTI

Ok, touché, non mantengo le promesse. E’ quanto potete constatare da soli leggendo il titolo sopra e osservando il contenuto di questa finestrella, alla quale si affaccia uno (strepitoso) Stan Lee datato 1977. Annata ottima.
“Molto interessante” (direte voi), “ma non c’entra nulla con Donald e i suoi amici” (aggiungerete, volendo frullare il metacarpo nella piaga).

StanLee

Avete ragione.
Cercherò di emendarmi quanto prima, tentando di convincervi che anche questo è solo un bonus, un surplus, una nota a pie’ di pagina. E che “il resto del Donald” arriverà quanto prima.
Il fatto è che i post vanno e vengono, hanno senso (per me) se scaturiscono in modo spontaneo/istintivo senza troppa riflessione, altrimenti si trasformano in articoli, editoriali, corsivi, richiedono serie analisi scientifiche e accurati controllo-dati. Il che, pure, avviene sempre e comunque, ma…

Tagliando corto, ho trovato questo spezzone di filmato registrato in Canada (a quanto pare) presso studi (periferici?) della CBS trentadue anni fa e mi sembrava il caso di girarvelo al volo, cortesi visitors.

Naturalmente, non ho avuto l’età giusta (e quindi l’opportunità) per incontrare il buon Stan all’epoca; solo molto dopo, ormai canuto e forse meno verboso e reattivo, quando non vestiva più come uno dei fratelli Gibbs o (per dire) il nostro David Shel Shapiro.

Lasciamo perdere quest’ultimo, contemporaneo, Stan. E’ da documenti come questo video, direi, che emerge la vera essenza del personaggio. Tiene banco, le spara grosse, distribuisce tra gli astanti zaffate di carisma, snocciola episodi che non mi paiono rispondenti all’effettiva filosofia dei personaggi Marvel; eppure divertono, intrattengono la platea, magari incuriosiscono anche qualche renitente spingendolo ad acquistarsi, per una volta, un comic book dell’Uomo Ragno (un character che gli venne in mente di creare osservando un piccolo aracnide cadutogli sul tavolo mentre cercava ispirazione… evvabbe’).

Insomma, Stan è un grande affabulatore e da questo assaggio lo dimostra, senza celare una sottile lama di excelsiorissima ciarlataneria. L’industria dei comic books (con annessi e connessi) ha potuto avvantaggiarsi in molte occasioni della sua verve.

  • Davide Soriente |

    Egregio signor Boschi,
    innanzi tutto mi permetta di ringraziarla della sua risposta, mai avrei immaginato di poter parlare con lei anche solo virtualmente, lei che più di tutti ha accresciuto la mia conoscenza disneyana.
    Il suo desiderio di riproporre in toto la produzione di Mickey Mouse dei quotidiani, non è solo il suo ma anche il mio, così come penso di tutti gli appassionati.
    Quando penso a questa nuova opera, non la immagino iniziare con”Topolino nella valle della morte”, ma con “Topolino emulo di Lindbergh”, quando, arrivati agli anni della guerra, altri artisti si alternavano a Floyd, non immagino di saltare da “Topolino e Billy il Topo” a le varie brevi avventure create da Gottfredson, prima di riprendere con le lunghe, ma ci metterei le “carrellate di avventure”, solo per citarne una. Insomma, una opera completa, come ha detto lei.
    Ma mi rendo conto benissimo che si tratta di una opera immane, colossale, da rimboccarsi le maniche. Ritradurre, ricercare impianti che hanno più di 60 anni, curare articoli e note, fronteggiare le varie scorrettezze politiche senza censure. Sarà qualcosa forse ancora più importante dell’obiettivo che aveva “Zio Paperone”. Sono certo che lei e i suoi colleghi ci metterete anima e corpo. Ma, come si sa, soprattutto tra noi appassionati, uno può passare anche un anno intero su un solo numero, ma i difetti si trovano lo stesso. Già, non è facile accontentare tutti: ad esempio, come fare con i comprimari? Lasciare il loro primo nome italiano o tenere quello inglese? O per personaggi come Cirilla, non diventati ricorrenti ma entrati nel cuore di tutti? Tutti noi l’abbiamo conosciuta con questo nome, ma l’originale è completamente diverso. I titoli: in tutti questi anni abbiamo avuto come minimo 3 – 4 titoli diversi per ogni storia. Quale scegliere? Certo qualunque scelta verrebbe presa, qualcuno verrebbe scontentato. Quando, dopo tempo a implorare qualcosa, qualsiasi opera, finalmente il sogno diventa realtà, sui realizzatori si contentrano talmente tante aspettative da parte dei fan, che spesso sono deluse (al solito si esagera da parte nostra). Un po’ come “La minaccia fantasma”: se da parte dei fan è stato così bistratto è perchè c’era una aspettativa di 17 anni: in questi anni i fan si sono fatti le loro fantasie, che non corrispondevano a quello apparso su pellicola. Quindi avrete anche questo fardello addoso.
    Per ritornare al discorso di prima, personalmente io sono per il tenere tutto il più filologico possibile, ma, dopo tanti anni a pregare questa opera, quando si ha il segno che qualcosa si sta muovendo, penso che molti difetti possano anche essere soprasseduti.
    La saluto, dicendole che sicuramente ci rileggeremo e spero di non averla convinta a tirarsi indietro riguardo a quest’opera, a causa degli ultimi passi da me scritti!

  • Luca Boschi |

    Gent. mo Davide Soriente,
    innanzitutto grazie per aver scritto, scegliendo questo blog come… primo al quale inviare commenti.
    Spero che non sia un fatto episodico, vedo che su molte questioni il dibattito si mantiene vivo tra noi/voi appassionati, peraltro su questioni non effimere, il che è molto positivo. La mission (all’inglese, nei commenti il corsivo non si può mettere) di “Cartoonist Globale” è quella di fare divulgazione e cultura su temi meno frequentati da altri siti, blog etc., e tutti gli interventi in questo ambito, anche su quello ancora tutto da verificare che riguarda l’integrale di Floyd Gottfredson, sono i benvenuti.
    A Reggio Emilia questa volontà di riprodurre con caratteristiche “ottime” l’opera a strisce e a tavole del grande Floyd e dei suoi colleghi è stata espressa chiaramente alla platea. Ma su tempi e modi dell’operazione vige ancora il più stretto riserbo.
    Per questo, anche la sua domanda non può avere una risposta (ahimè) certa. Ogni risposta che potrei dare (e sarebbe meglio che non lo facessi, dato che non sono autorizzato a divulgare notizie su progetti così importanti e complessi) non avrebbe valore. Posso dire, invece, che da appassionato quella che bramerei sarebbe una completa riedizione della produzione del “Mickey Mouse” per i quotidiani e per i supplementi degli stessi. Non solo le storie “strettamente” di Floyd, ma anche quelle con interventi grafici di Ub Iwerks, Win Smith, Earl Duvall, Al Taliaferro, Manuel Gonzales, Bill Wright, Paul Murry e così via. E mi piacerebbe che una riedizione della produzione dello stesso Floyd (compresa ovviamente nella “totale” di Mickey) superasse l’episodio di “Li’l Davy” per proseguire con le strisce quotidiane per i successivi venti anni.
    Un’opera di questo tipo, con commenti, note e introduzioni, si prospetta articolata e complessa come e più de “La Grande Dinastia dei Paperi”, ma sarebbe una “prima” a livello mondiale, poiché una “Gottfredson Collection”, o una “Mickey Library” non hanno nemmeno i precedenti esteri che hanno esaltato i fumetti di Carl Barks o di Don Rosa.
    Un’operazione culturale pazzesca, non solo per i fans disneyani, ma per il mondo della Cultura in generale, in particolar modo quella americana.
    Ci rileggiamo?
    Luca

  • Davide Soriente |

    Egregio signor Luca Boschi,
    è la prima volta che scrivo nel suo blog, e, in generale, in un qualsiasi blog.
    Devo a lei molte delle mie conoscenze fumettistiche Disneyane, grazie ai suoi sempre ottimi articoli sia su “Zio Paperone” che su “I maestri Disney”, così come su “Disney Anni D’oro” e “Tesori Disney”, se si vogliono citare le ultime arrivate.
    Il venire a conoscenza del fatto che si sta pensando di riproporre Gottfredson come si deve, senza nè più tagli e traduzioni discutibili, è stata per me fonte di grandissima gioia, come per tutti gli altri appassionati di fumetti Disney, direi un sogno che si realizza!
    Non le voglio chiederle nè dettagli tecnici, anticipazioni o quant’altro sulla testata, sia perchè è ancora in fase di preparazione, quindi credo che ancora non si siano definite del tutto le idee, sia perchè, come penso, non può svelarci più di tanto dettagli e anticipazioni, quindi le farò una sola domanda che, credo, non le causerà problemi nel rispondere: questa testata prenderà in considerazione l’intera produzione di Gottfredson, dalle tavole domenicali alle strisce del ventennio ’55-’75 (questo è un po’ difficile, decenni di strisce), o solamente le grandi avventure a continuazione che hanno fatto grande il Topo in quegli anni d’oro?
    Ringraziandola per la sicura risposta che mi darà, e per il tempo perso a rispondermi, la saluto!
    Davide.

  • Semolino Flash |

    Altro che Stan Lee!
    La Setta di Settembre si prospetta come una delle storie cult di questo 2009, anche se pensata e realizzata tanti e po tanti anni fa.
    Se uscirà (come uscirà) in formato tascabile, secondo l’INDUCKS questa sarà la prima ristampa al mondo di una storia mai ristampata prima in questa versione… in tutto il mondo!
    Molto meglio che un inedito.
    Chi segue i fumetti Disney e non ha l’Albo d’Oro originale (mai ristampato anch’esso, nemmeno negli anni Ottanta su Super Almanacco Paperino, che riproduceva parecchie storie di quella collana) non può lasciarsi sfuggire questo numero che è veramente da collezione, qualunque altra cosa contenga nel suo sommario.
    Sempre che le cose stiano come New_Amz e Matteo Venturi sembrano suggerire, ma direi che ci abbiano “preso”!
    Sem

  • Matteo Venturi |

    Ecco qual era la storia, di cui mi parlava un mese fa Luca, la cui pubblicazione “avrebbe fatto felici New AMZ e Paolo Castagno”! 🙂
    Storia che non conosco e che aspetto di leggere, insieme al resto del numero.
    Rimando i consueti commenti (e complimenti) a quando avrò l’indice sottomano.
    Ciao.
    Matteo.

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