HARRISON CADY, UN VISIONARIO DI CENT’ANNI FA

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Ho conosciuto l’arte pre-Silly Symproniana di Harrison Cady (1877 ~ 1970) grazie ad art spiegelman (le iniziali sono lasciate in minuscolo, ricordo, per suo desiderio), che ne aveva presentato alcuni lavori sulla sua lungimirante e premonitrice rivista postunderground Arcade, negli anni Settanta.

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Gli gnomi, gli insetti operosi, il tripudio di creaturine brulicanti e indaffarate, osservato con l’occhio di chi, a distanza, segue i frenetici lavori di costruzione di una sorta di luna-park, erano accostati forse per la prima volta ai fumetti libidinosi di Robert Crumb e alla riscoperta di un (allora) oscuro Geo McManus, autore di tavole ben diverse da quelle con i notori Arcibaldo e Petronilla (Maggie e Jiggs)…

Prima ancora di proseguire, negli anni Ottanta, il suo approfondimento sugli artisti del passato nella rivista Raw!, spiegelman faceva notare con Arcade che correva una linea sottile, nemmeno troppo occulta, tra la fantasia onirica dei reduci della beat generation (o dei loro diretti eredi) e i Padri dell’Illustrazione occidentale attivi sei o sette decenni prima.

Il passaggio di due guerre, la “rinomata” incuria per la cultura popolare manifestata dagli opinion leader dei media, la scarsa reperibilità delle fonti originali, la latitanza della pubblicistica di settore, l’inesistenza di raccolte sistematiche in volumi delle immagini di Maestri come quello che vi propongo oggi (a sorpresa anche per me, avendo già “in canna” tre o quattro post miei e altrui su temi del tutto diversi) avevano di fatto cancellato le tracce dei colleghi di Harrison Cady. E anche di lui stesso, scomparso biologicamente all’inizio del medesimo decennio in cui spiegelman pubblicava Arcade, ma divenuto “sconosciuto” da tempo, pur essendo stato attivo su più fronti per oltre sei (decenni).

Il futuro autore di Maus ne recuperava alcune opere molto free per sbatterle in faccia a lettori che da lui si sarebbero aspettato proposte grafiche e narrative ben diverse.
Ben fatto.
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Nell’ambito dei fumetti, Cady si è dato da fare con le storie di Peter Rabbit, come si vede sotto da una sua pagina e dalla copertina del primo dei sei comic books, pubblicati dall’etichetta Avon.
Chi li desiderasse, può ottenerli tutti e sei in un unico CD, richiedibile a Digital Funnies.
Ciò detto, questa galleria non voleva essere un teaser pubblicitario, solo un servizio informativo deputato al lustramento dei bulbi oculari.
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Cover n.1
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  • Luca da parte di Eta |

    Il famigerato Eta beta mi invia un commento personale, che mi sembra giusto condividere con i lettori (augusti) di questo blog!
    Eta segnala qualche pagina web degna di consultazione e trova un errorino nella descrizione: “Nory” è una mia amica e allieva, valente cartoonist(a) con un volume per l’etichetta francese Soleil in uscita.
    Evidentemente influenzato da ciò ho preso una lucciola per una lanterna, leggendo “Nory” al posto di “Ivory”.
    Era ripristina la verità storica delle cose e si merita un applauso collettivo.
    Ecco la sua nota:
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    Che meraviglia quelle illustrazioni di Cady, questo proprio non l’avevo mai nè visto nè sentito…
    Ah, e… la solita pulcetta… 🙂
    La “scatola Nory” della quarta illustrazione, da te citata in una delle risposte, è in realtà una saponetta Ivory, brand della Procter & Gamble assai famoso negli States:
    http://en.wikipedia.org/wiki/Ivory_(soap)
    e leggendo il testo mi viene il sospetto fosse una pubblicità…
    E infatti eccola qui:
    http://americanhistory.si.edu/archives/ivory/detail.asp?index=0307910088.jpg&startCount=14&skipNo=yes&skip_num=3&key=1904&subject=&output=text&dates=&coll=&form_genre=
    Bello questo sito, btw, e mi sa che ci sono altre illustrazioni di Cady:
    http://americanhistory.si.edu/archives/ivory/index.asp

  • Ernestino |

    Ragazzi, scrivo qui perché questo è l’ultimo post. Harrison Cady mi scuserà, il suo Peter Rabbit mi pare simpatico e sufficientemente furry.
    Ma intervengo per dire che ci vorrebbe un post a cui spedire commenti che riguardano la libertà d’informazione, continuamente maciullata.
    Ci si bilancia su più di un binario, quello dei fumetti, quello della libertà minacciata e così via, per questo tutto si mescola, la “forza della vita quotidiana” è impetuosa e si accosta necessariamente al piacere e allo studio, non n’è disgiunta.
    Vorrei far presente l’ennesimo attacco alla Rete e al diritto all’informazione dei cittadini. Qualcuno ne ha già parlato, in questi giorni, e non mi riferisco alla Cina (che è sempre più vicina), questa volta l’indecenza è del partito a cui dichiara di appartenere Fantozzi, deluso dal PCI, e reca la firma della deputata Carolina Lussana (la Lega, intendo).
    Mentre il suo collega Alfano mette il bavaglio alla pubblicazione delle intercettazioni durante il processo, lei, per chiudere il cerchio, ha pensato bene di sbianchettare, dalla Rete informazioni, immagini e dati riguardanti i trascorsi giudiziari dei propri colleghi, ce ne parla Tonino.
    Per dirla breve, addio su Wikipedia a dettagli importanti di molti personaggi pubblici! Ma dove sono finiti i leghisti di una volta?
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    Vi riporto il testo dell’intervento sacrosanto di Di Pietro in Parlamento, forse l’unico che ha speso parole per chi si occupa del web e dei blogger.
    Cosa ne pensate?
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    Attenzione amici della Rete, un’altra “legge porcata” è in arrivo. Questa volta, a proporla, è l’On. Lussana della Lega. Lo chiamano “diritto all’oblio”, vale a dire che, se ci sono dei parlamentari, e chissà perché proprio loro, che vengono condannati, dopo un certo numero di anni bisogna cancellare dalla Rete e dall’informazione le loro condanne, perché vi sarebbe il diritto secondo cui il condannato non possa essere ritenuto tale a distanza di anni.
    E’ un assurdità, è un bavaglio all’informazione.
    E’ bene sempre sapere chi ha commesso dei reati, e se è stato condannato.
    E’ una proposta che, evidentemente, serve a qualcuno del Palazzo per nascondere ai cittadini ciò che ha commesso per potersi riciclare, magari cambiando sigla e partito, ma con la stessa faccia. Vogliamo un Palazzo con facce diverse, pulite, e quindi vogliamo che, di questi dati, ne resti traccia, soprattutto in Rete.
    Specialmente, se l”informazione “normale”, quella del servizio pubblico, quella “minzoliniana”, non vi racconta degli uomini di Palazzo intenti a fare gli affari propri piuttosto che gli interessi dei cittadini.
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    Vigilate, vigilate cittadini della Rete.

  • Luca Boschi |

    Ciao, Michele, non sono sicuro di conoscere questa illustrazione sull’amanita muscaria, ma forse, pensandoci bene… riprendendo “Arcade” sotto una pila di altre riviste underground (so dove, anche se è laborioso) potrò avere la buona sorpresa di trovarvela riprodotta.
    Quella con la rana disegnata dai due “farfalli” proviene da “Harpers” del 12 gennaio 1896, lo gnomo che disegna la casetta per terra da “St. Nicholas” n. 5 del marzo 1904, la parata degli insetti con la rana grassa ancora da “St. Nicholas” (n. 8) del giugno 1912, quella con il luna park degli insetti da “St. Nicholas” n. 7 del maggio 1912, quella con gli insetti che trasportano la scatola Nory (come la mia amica fumettista per Soleil) è invece ricavata dalla rivista “Century” n. 3 del giugno 1904 e così via.
    Insomma, tutto materiale remotissimo, ultracentennale.
    Non sto a dirti di Peter Rabbit. Il personaggio in sé meriterebbe un approfondimento. Dalla collezione che fu di Nicola del Principe (Trottolino, Papys Bill, Polibio…), ne acquistai un albo oltre una ventina di anni fa al negozio “Milano Fumetto” di Piazzale Baiamonti (a Milano), insieme a molti altri comic books appartenuti al cartoonist e che in Italia erano difficili da reperire.
    Quella collezione fu in pratica rilevata, in gran parte, da me e da Castelli (almeno dal momento in cui mi accorsi della sua esistenza, già tardi).
    Ma dopo Cady, quell’albo di Peter Rabbit era diventato profondamente diverso, il coniglio era ormai qualcos’altro, senza la minima relazione col personaggio ideato da Beatrix Potter, di cui trovi notizie qui: http://www.peterrabbit.com/index.asp (sito ufficiale).
    Ciao!
    Luca

  • mordente |

    grazie Luca per le chicche che generosamente condividi con noi…
    ricordo di Cady una meravigliosa tavola che si sviluppava attorno ad un’amanita muscaria (allucinogena?)… le illustrazioni che hai postato da dove provengono?

  • Thelma |

    Mi ricorda Bucky Bug, ma anche la parata di “Pasticciopoli”.
    Grande… Come Grandville più o meno.

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