L’ARTE DI HARVEY KURTZMAN

Harvey

Se c’è stato un autore al mondo del quale ho cercato di possedere “quanto più possibile tutto”, o dal quale ho cercato (autodidatticamente) di imparare la magia della composizione, il timing, lo stile d’inchiostrazione, l’espressività e la recitazione dei personaggi, questo è lui, Harvey Kurtzman, il genio dei geni nella sua attività di disegnatore e sceneggiatore storyboardeggiante, pochissimo tradotto in Italia almeno fino agli ultimi anni (con mezzo secolo di ritardo).

Se qualche superstite degli anni Ottanta ha memoria di un mio remoto personaggino chiamato Remorenzo Rizzuto (comparso l’ultima volta oltre dieci anni fa in un una storia per un supplemento di Lupo Alberto realizzata a quattro mani e due cervelli con il Mito Antonio Terenghi), be’… quasi tutto quello che in Remorenzo c’era era stato mutuato dalle tavole, le posizioni, lo spirito rintracciato nei fumetti di Kurtzman, preferibilmente con il design finale di Will Elder.

Finalmente ecco il librone per il momento definitivo sulla vita e le opere del buon Harvey, che viene sfogliato in modo da essere sufficientemente appetibile per l’acquisto anche per chi facesse orecchie da commerciante o si ficcasse un pitale rovesciato in testa per distogliere lo sguardo da queste frasi e allontanare la tentazione.
Passione condivisa (tra gli altri) con Ulrich Schroder, con il quale realizzai delle illustrazioni a quattro mani del tutto kurtzmaniane per un libretto tedesco nel 1984; e con Don Rosa, che da Kurtzman e Elder ha tratto la sua attitudine a stipare di dettagli le sue tavole disneyane, con il gusto per le gag nascoste.

Harvey sarebbe già passato alla storia, se non per altro, come lo scopritore di talenti underground ancora vivi e lottanti insieme a noi, come Robert Crumb e Gilbert Shelton (a Livorno il giorno 17 a Comix Wave – Italia Wave, non dimenticatelo!).
Invece, oltre ad aver fatto ciò, Harvey è stato anche se stesso!
Mica poco!
Per i dettagli: il libro s’intitola <strong>The Art of Harvey Kurtzman: The Mad Genius of Comics ed è scritto da Denis Kitchen e Paul Buhle, con l’introduzione di Harry Shearer. Ha 256 pagine ed è pubblicato (in versione rilegata o brossurata) da Harry N. Abrams, Inc., che recentemente si sta dedicando molto ai comics.
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Kurtzpig
Kurtzpete
Ristorante
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Sopra, esempi di tavole, furry o non furry, realizzate da Kurtzman prima di divenire il grande sceneggiatore degli E.C. Comics che sappiamo. E anche una quadrupla disegnata da Elder, assaggi di Little Annie Fanny
Nell’ultima uscita nel dicembre 1963 sul mensile di Hugh Hefner Playboy, Kurtzman è caricaturato insieme ad altri due artisti della serie e a Hefner stesso. Insieme a Elder c’è anche il valente Russ Heath. CLICK sopra per ingrandire qualsivoglia immagine.

Cose spaziali!
Ed ecco l’aggancio con il tema della conquista dello spazio privilegiato in luglio.

  • germund |

    Maivy,
    credo che il librotto al quale ti riferisci abbia la copertina rosa (o grigio-rosa), come una cornice con dentro l’autocaricatura di Kurtzman.
    Potrebbe essere uscito alla fine degli anni settanta per conto delle Editions Audie (quelle che pubblicavano tutti gli album di Fluide Glacial).
    G.

  • Luca Boschi |

    Grazie a Gianfranco!
    Non mi ero ancora accorto della segnalazione di questo breve excursus su Kurtzman su afNews, qua: http://www.afnews.info/ in data venerdì 10 luglio 2009.
    Alla prossima!
    Luca

  • Zippy Pinhead |

    E’ stato scritto: “Mangia, bevi e sii felice. Per morire c’è tempo.”
    E’ un po’ il testo di quel cartello appeso al vetro della vignettona di “Restaurant”!
    Zippy

  • Mayvi Andersen |

    Quando si possono vedere delle pagine di Remorenzo Rizzuto?
    Nella storia con Terenghi è insieme a Pedrito El Drito, vero?
    Una volta in Francia avevo acquistato un albo di Kurtzman nella collana di Fluide Glacial, credo che dentro ci fosse anche quella storia western di Pot-Shot Pete che avete messo in questo post. Ne sono usciti altri?
    Cordialità

  • Mariachiara |

    C’è un piccolo Topolino dentro il bicchiere di Little Annie Fannym, nella terza vignetta della seconda tavola.
    Ma che splendore, in generale!
    Giustappunto, si diceva di Don Ros a edelle sue ispirazioni.
    Anche in questo caso… quel piccolo sorcio dalle orecchie nere… Che abbia preso spunto da lì per nasconderne tanti nelle varie sue storie?

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