I MONELLI TERRIBILI DI RUDOLPH DIRKS

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Visto che afNews ha fatto un lancio in merito giusto stamani, mi sento in ob-
bligo di rimpinguare le informazioni sui più longevi personaggi della storia del Fumetto a livello planetario…

Si tratta di Bibì e Bibò (Hans und Fritz, chiamati normalmente anche
The Katzenjammer Kids, ma perfi-
no con l’abbreviazione The Katzies, per tacere di The Captain and the Kids).
Secondo alcuni studiosi americani avrebbero compiuto i 110 anni ieri, se-
condo altri il 12 dicembre prossimo.

Creati da Rudolph Dirks, sono due fratelli terribili dediti a scherzi distrut-
tivi e burle di ogni genere, protagonisti della striscia più longeva della storia del Fumetto (per questa ragione stabilmen-
te citata nel Guinness dei Primati).

A proposito di questi personaggi, in Francia, è curiosa la testata mensile del-
la casa editrice Lug di Lione Pim Pam Poum Pipo, con special trimestrali annessi, dove gli italiani Cucciolo e Beppe si coniugano ai Katzenjammer Kids dal dicembre 1961 fino al novembre 1972, per la ben 132 numeri.

Bibì e Bibò (Pam e Poum) compaiono con i personaggi delle Edizioni Alpe disegnati seguendo la linea grafica di Giorgio Rebuffi sia nelle storie interne degli albi che su ogni copertina, ritratti dall’eccezionale (e troppo colpevolmente sottovalutato, anche in terra d’origine) Jean Cézard per i primi 106 numeri.

Spetterà poi a Jean-Yves Mitton terminare la serie.

Proprio in virtù della rarità queste apparizioni nel nostro Paese, mostro in questo post due semisconosciute copertine di questa collana francese.

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Bibì e Bibò vivono con la loro indaffarata madre Tordella (Die Mama), che presta i suoi servigi al vecchio Capitan Cocò Ri-
(indicato talvolta e ben più spesso anche come Co-
coricò
, per esteso; Der Captain in originale), un vecchio marinaio corpulen-
to che non disdegna di al-
zare il gomito, creato nell’a-
gosto 1902.

A rappresentare l’autorità, dal gennaio 1905 si unisce al gruppo della serie a fu-
metti anche l’ufficiale sco-
lastico chiamato generica-
mente L’Ispettore (Der Inspector), supposto studioso di scienze dalla lunga barba bianca e dal cappello a tubo.

Il nome originale della cop-
pia di discoli, The Katzen-
jammer Kids, denota la loro origine tedesca e l’ispirazione per la nascita dei monelli dovuta alle storielle con didascalie rimate Max e Moritz, di Wilhelm Busch, come Alfredo Castelli ha dimostrato ampiamente nei suoi recenti fascicoli dal titolo We Are Back Again, pubblicati in versione cartacea dalle Edizioni IF.
L’espressione The Katzenjammer Kids, in slang indica “le conseguenze di una sbronza”, vale a dire un fastidioso malessere diffuso.

E veniamo a qualche innformazione più tecnica. Dirks crea il castano Hans e il biondo Fritz per The American Humorist, supplemento del quotidiano New York Journal, del titano della stampa William Randolph Hearst.

Questo fumantino e incredibile imprenditore, sul quale ci sarebbe molto da scrivere, trascinerà Dirks in tribunale dopo che, nel 1912, aveva trasferito i personaggi su un quotidiano concorrente, il New York World di Joseph Pulitzer.

Una sentenza salomonica acconsente a Hearst la prosecuzione della striscia sul suo giornale, dove è affidata alle cure di Harold Knerr, che la riprende dal 14 novembre dopo che per anni aveva disegnato The Fineheimer Twins, la più popolare fra le imitazioni di Bibì e Bibò.

A Dirks, secondo il giudice, è concesso di proseguire il suo lavoro per la concorrenza a patto che ne cambi il titolo. Ecco quindi Hans and Fritz, che poi si trasforma nel più longevo The Captain and the Kids.

Mentre la serie di Dirks prosegue imperturbabile il suo percorso, nella versione di Knerr intervengono alcune modifiche distintive: il teatro dell’azione diviene l’isola africana del pacifico King Bongo, dove risiede anche la vittoriana governante inglese Miss Twiddle con l’ipocrita nipote Lena e il suo antipatico pupillo Rollo Rhubarb.

Dopo la morte di Knerr (1949), la serie passa a Doc Winner, a Joe Musial e (dal 1984) a Hy Eisman, che la porta avanti tuttora.

I due ragazzini terribili approdano in Italia sul giornalino romano per bambini Il Novellino (nato nel 1899) ma, accompagnati dalle classiche didascalie rimate divengono popolari dal 1912 sul Corriere dei Piccoli, nella versione di Rudolph Dirks, proseguita dal figlio John, e poi anche in quella di Knerr.

Le loro storielle sono “ripulite” in Italia da ogni riferimento germanico: una cautela osservata nel corso della prima guerra mondiale anche in America, dove i sentimenti antitedeschi suggeriscono di mutare il titolo della striscia di Knerr in The Shenanigan Kids.

Sugli Albi Colibrì della Corrado Tedeschi Editore, la serie appare nel 1949 con titolo Capitan Bomba, mentre nei Piccoli Albi Nerbini, Hans e Fritz erano divenuti Pick e Pock e Der Inspector era ribattezzato Nonno Kappa.

Le immagini di questo e del precedente post sono © K.F.S.

  • luca Boschi |

    Be’, caro Moeri,
    ti (ci davamo del “tu”, vero? Semmai, cominciamo da ora) auguro di rileggere quanto prima delle belle storie di Rebuffi, Manfrin e di tanti altri loro colleghi, con Bombarda, Salsiccia e parentado (si fa per dire). I volumi rebuffiani di Annexia possono essere un eccellente nuovo inizio. Quelle francesi, però, sono solo storie con la banda di Knerr (appunto), o anche di Dirks, alternativamente. Cucciol e Beppe compaiono insieme a questi personaggi soltanto nelle copertine, poi si “separano” per interpretare storie autonome. Quelle con Cucciolo e Beppe sono traduzioni di avventure italiane, con qualche intervento per impaginarle adattandole a formati differenti.
    Indubbiamente, il tutto è degno di nota. Cézard ha anche realizzato varie copertine di “Pipo”, con il suo stile eccellente, oltre che di “Kiwi”.
    Quel pirata… è sempre presente nei film dei Katzenjammer Kids realizzati per la M-G-M.: ottima animazione, ma lo spirito di Dirks (e di suo figlio) è andato del tutto a farsi benedire. Da piccolo mi piacevano assai, però. Non escludo di approfondire il tema. E se qualcuno lo desidera e se la sente, può darci dentro anche lui!
    Grazie, Moeri!
    🙂
    L.

  • Moerandia |

    Questa storia di Bibì e Bibò con Cucciolo e Beppe non la sapevo, sarei ultracuriosissimo di leggere quelle storie (oltre che di rileggere le storie italiane dei vari Cucciolo e Beppe, Bombarda, Geppo, Serafino, ecc. , ma questo è un altro discorso).
    Certo che Rollo fu una trovata geniale, e la serie di Knerr era a mio parere la migliore, ma anche la serie parallela di Dirks era ottima, ed è un peccato che John Dirks, il figlio di Rudolph, l’abbia chiusa nel 1979. Ed è alla serie di Dirks che Alfredo Castelli si rifà nel suo speciale di Martin Mistére “Che fine ha fatto Kurt Katzenjammer?”, che contiene anche in quarta di copertina un disegno di J.Dirks datato 1997 con parte della banda (monelli, Capitano, Ispettore, Tordella ed una specie di pirata di cui, mi scuserete, non conosco il nome) che festeggia il centenario della serie, e dietro un cespuglio … sono stati aggiunti Martin Mistére e Java che osservano perplessi. Questo disegno (compresi i personaggi italiani) è finito nel sito lambiek.net nella scheda dedicata a John Dirks.
    Saluti.

  • Lele |

    Signor Luca Boschi, ci risiamo.
    Mi sintonizzo per deliziarmi della lettura sul centenario di Bibì e Bibò e mi ritrovo tra i piedi Luttazzi che piscia su Giuliano Ferrara.
    Che ci azzecca…. direbbe qualcuno.
    Colgo l’occasione comunque per esprimere tutta la mia solidarietà al famoso (?) umorista, auspicando che la sua vis comica faccia scuola e si propaghi al pari dei suoi bisogni fisiologici, per par condicio, sparsi a detra, sinistra e al centro.
    Pensate che ridere : D’Alema che vomita in testa a Santoro mentre dal culo coi suoi proverbiali fu fù inebria Fazio e La Galbanelli. Prodi che caga in mano ad Antonio Socci, Antonio Marrazzo che si piscia in bocca da solo, visto che è sia politico che giornalista.
    A proposito, a quando una puntata di Luttazzi sull’ Islam e la teologia della lapidazione per gay e prostitute ? Mi raccomando, registrata a Teheran .

  • luca Boschi |

    A proposito della discussione di iedi su censura e televisione… Se ne svolgeva in contemporanea una aassai più ifervorata sul blog di Cristina Tagliabue.
    Ecco qua (a chi interessa):
    http://cristinatagliabue.nova100.ilsole24ore.com/2007/12/luttazzi-stato.html#comments
    L.

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