Sarebbe bello che anche in Italia ci fosse un Signor Albero Portante, equivalente, fra i blogger, del fantomatico Mr. Door Tree che Oltreoceano tiene l’incredibile rassegna di immagini multicolori e in scala di grigio
L’immagine della sua carta d’identità sarebbe quella a destra. Si fa chiamare Ernie. La sua professione: Memory Expert. Chi mai sarà?
Mah!
Dal repertorio suo e di altri (compreso quello personale) questa volta estrapolo un po’ di lavori emblematici di quel genio di Jack Davis, del quale posto anche un recente ritratto realizzato recentemente (a fine luglio) dall’altrettanto eccezionale Drew Friedman.
A proposito di Davis e dei suoi colleghi, anche retroattivamente, bisogna riconoscere un merito non indifferente alle torinesi Edizioni 001, che adesso dovremmo segnalare anche per una nuova versione in volumi verticali cartonatoi de L’Eternauta – Il ritorno. Ecco, sotto, la copertina del primo, licenziato a fine 2012 dal buon Antonio Scuzzarella.
Grazie per avermene spedita una copia.
Ma l’altro merito, più IT (in topic) rispetto a questo post, è stato quello di riuscire nell’intento, arduo e da molti inutilmente accarezzato, di presentare anche ai lettori italiani l’incomparabile produzione dell’etichetta EC Comics, che dagli anni Cinquanta (quando si presentò sulle scene) cominciò a influenzare positivamente il Fumetto internazionale, con disegnatori di straordinaria abilità e (alcuni) ironia: da Wallace Wood a Al Feldstein, da Bill Elder a Jack Kamen, da Graham Ingels a Jack Davis (appunto: l’oggetto/soggetto di questo post). La casa editrice ha (a quanto pare) in animo di pubblicare l’intera Biblioteca degli EC Comics, a esclusione (forse) di Mad, i cui diritti sono posseduti dalla DC Comics-Warner Bros..
Seguono alcune copertine delle testate 001 e svariate altre immagini che accrescono la salivazione.
Ma tra una cover e l’altra, ecco anche una cover in un altro senso.
Di che cosa si tratta?
E’ un brano messo online il giorno # 124 dell’appena sfumato 2012: You Really Gotta Hold on Me di Sergio Algozzino con Cirrone.
Del tutto parleremo quanto prima. Trattasi di qualcosa di sorprendente, vedrete!
Ma i grandi autori degli EC Comics, una volta chiusa questa esperienza, hanno continuato a produrre in modo indefesso. Poco alla volta continueremo a passare in rassegna i più rappresentativi, con la consueta incostanza che questo blog adotta come ragione della sua esistenza.
Mi era sfuggita questa rara intervista all’ormai anziano Jack Davis, pioniere dei comics folli con Harvey Kurtzman a Mad e autore di mille locandine di film e copertine di dischi.
Come questa sopra, con Lena Horne, Abbe Lane, The Belafonte Singers e tanti altri, fra cui Julie Andrews (che però non assomiglia all’originale, se è quella che penso io).
Nel video sotto, che dura esattamente quanto sta scritto nel titolo di questo post, lo si vede anche disegnare, in formato grande, con la ripresa velocizzata, il vecchio Jack. Ed è un vero spettacolo vederlo ancora dominare quella magnifica pennellata che in tanti gli abbiamo ammirato e invidiato, anche già studiando i suoi ineffabili lavori di mezzo secolo fa.
Me ne parlava Ferruccio Alessandri svariati anni fa, di quanti fumettisti italiani hanno appreso la lezione di Davis semplicemente osservandone i lavori che giungevano in Italia quasi alla chetichella, per esempio nei pocket di Mad mal stampati dalla casa editrice Ballantine. Pagine ingiallite con gli inchiostri un po’ impastati che facevano soffrire il lettore (anche perché la costola di quei pocket incollati si spaccava regolarmente lasciando svolazzare le pagine con allegria, come cavolaie sulle siepi) ma che, essendo in bianco e nero, lasciavano comunque scoprire il dominio di chine e peli di martora che poneva Jack nei vertici più alti dell’arte fumettistica di Oltreoceano.
Quella sopra mi si dice che sia stata la prima striscia pubblicata di Jack, praticamente da dilettante, nel comic book la cui copertina tarzònica vedete sotto.
Per ora basta. Poi sarà la volta di Al Jaffee, ma anche della soluzione finale del Quiz di Capodanno (grazie ad Alberto Becattini che fa da garante), e di tante altre sciccherie.