La festa è finita: andiamo in pace.
Parleremo presto, almeno un po’ di quel che è successo. La rete si riempirà di commenti, con post (si suppone) dal titolo La Cina è vicina, oppure Si vende tutto a un euro! (il riferimento è ai prezzi, sempre più bassi, proposti dai service per accaparrarsi il lavoro dagli editori: un euro per una pagina di traduzione, un euro, per una pagina di lettering… Possibilmente lordi). Ma anche Circonvenzione di incapace?
Stiamo a vedere.
Indubbiamente i post usciti in luglio su questo blog, complici le giornate assolate e le ferie, per alcuni le ultime, strappate a forza, prima della catastrofe economica definitiva temuta dall’autunno scorso in poi (a buon titolo, stando a quel che si vede in questi giorni) sono stati poco seguiti.
Pare che anche i contatori, in generale, abbiano totalizzato in quel periodo un trenta per cento di accessi in meno che in primavera e, per esempio, nello scorso settembre.
Per cui, alcuni post estivi sarà bene riproporli ancora, magari con un po’ di aggiunte, modifiche e (se serve) correzioni.
Il prima è sul grande Ed Benedict, a cura di Alberto Becattini, del quale non avevamo ancora postato la seconda parte.
Di Ed Benedict, non di Alberto Becattini.
Anzi, in realtà di tutti e due.
Lo facciamo adesso, quando il pubblico si è infoltito e anche Wikio ha fatto risalire questo blog nella sua classifica dei primi dieci.
Benedict giunge in due sezioni subito dopo questo post, che è comunque in tema, in quanto sottolinea la straordinaria attualità dell’Orso Yoghi (Yogi Bear, sopra i suoi primi schizzi di oltre mezzo secolo fa, con Cindy e Bubu) impiegato adesso, in questi giorni, per la nuova campagna pubblicitaria degli yougur della Müller.
Trattasi di sola divulgazione culturale.
Nessun denaro è stato versato dalla pimpante azienda a Cartoonist Globale, nemmeno una scatola frigorifera di yougurtini assortiti.
Nothing.
Ecco, allora il New Müller ad del 2011 – wünderful stuff.
Con l’orso ghiottone c’è anche il sinistro cane Muttley (detto anche Borbottone in alcuni adattamenti italiani di serie zeta, o comunque discutibili) appartenente anch’esso, come Yogi Beara, al serraglio di Hanna-Barbera e comparso per la prima volta nelle Wacky Races nel 1968.
Questo infido e avido cànide compare al fianco di Dick Dastardly. Mugugna, si esibisce in ghigni asmatici, ma – sostiene Wikipedia – parlotta con frasi di senso compiuto, un po’ come la Linea di Osvaldo Cavandoli.
Nei suoi mugugni è possibile individuare anche altre parole del linguaggio umano (ad esempio in un episodio è chiaramente udibile la chiosa “se la prende sempre con me”). Nella versione originale Muttley parla meno che non nella versione italiana. Addirittura il celebre “Medaglia, Medaglia” è un’invenzione del doppiaggio in italiano e non è presente nella versione inglese in cui Muttley si limita ad emettere una serie di grugniti di approvazione verso Dick Dastardly che gli chiede se vuole la medaglia.
Intanto, dopo l’incenerimento di 22 miliardi di nostri euro in un solo giorno (ieri), il distruttore dell’Italia se ne va.
“Questo è tutto, ragazzi”, traduco dai titoli di coda, aggirandomi fra le macerie.