MILADY NEL 3000, del Grande Magnus

Milady COVER 3000

MILADY NEL 3000

Questo il mio testo integrale per il quattordicesimo volume della collana Il Grande Magnus attualmente in edicola (e che non ho visto).
Ho deciso di pubblicarlo qui su Cartoonist Globale per non privare i lettori che desiderino leggerlo com’era stato concepito.

Magnus bozzetto per Milady

La contessa Paulonia Romana Zumo, detta “Milady”, è un’agente imperiale, colonnello dei Servizi Segreti, impiegata nelle lotte contro le congiure.

Protagonista di fumetto di science fiction pubblicato su rivista a puntate in cinque diversi episodi, compare poi in una versione integrale e completa delle sue avventure in un volume più volte ristampato.
La saga di Milady debutta in bianco e nero sul mensile mondadoriano Il Mago, sotto la direzione di Beppi Zancan, con l’episodio Il principe dell’equilibrio e della quiete galattica (18 tavole), ripartito in tre puntate sui numeri 94, 95 e 96, in edicola dal gennaio al marzo 1980.

Il secondo episodio, Nel palazzo di Kê (8 tavole), esce su Il Mago n. 105 del dicembre 1980 insieme a Intermezzo sul Proteo (3 tavole). A questo punto Magnus sospende la collaborazione con Zancan dopo essersi rifiutato di firmare un contratto standard con Mondadori nel quale intravede una surrettizia (ma inesistente) cessione totale dei diritti sull’opera.

Bisogna anche far presente che la Mondadori non intende proseguire la pubblicazione della rivista e che questa malevola prospettiva influisce, per almeno un semestre, sugli umori di Zancan e di conseguenza anche di Magnus.
(Tra parentesi, lo scrivente conosce bene tutta la questione, spiegata da Zancan, perché… in quel periodo sono anch’io collaborato de Il Mago,con storie a fumetti, e ricevo il medesimo contratto-tipo sottoposto a Magnus.)

Per Il Mago, l’autore di Milady realizza anche due copertine: una per il n. 94 (il suo disegno verrà impaginato insieme ad altri personaggi della rivista, come Sam Pezzo, Rip Kirby o Li’l Abner) e una per il n. 105.
Milady tornerà solo quattro anni dopo sull’altro mensile storico a fumetti, Eureka, pubblicato dall’Editoriale Corno. Magnus si fida di questa rivista perché è diretta, in quel periodo, dagli amici Alfredo Castelli e Silver. Nel n. 2 del febbraio 1984, anno XVIII, di Eureka (n. 248 nella numerazione progressiva della rivista) esce l’episodio Milady 3000 – Gran Condè (12 tavole) seguito da Lord Black (13 tavole).

Immagine Milady

Va precisato che i primi tre episodi della saga, in una inedita versione a colori, sono tradotti in francese e proposti in anteprima sulla rivista Métal Hurlant dalla casa editrice Les Humanoïdes Associés, nel n. 55 del settembre 1980 e quindi nei successivi numeri 61 bis e 65. Magnus non è contento della colorazione adottata dai francesi e ricolora personalmente il primo episodio, Nel palazzo di Kê, che uscirà di nuovo in grande formato, nel 1984, nel “coffee table book” Magnus, pubblicato dall’etichetta fiorentina Glittering Images.

Tutti gli episodi del ciclo, insieme all’inedita conclusione, escono poi nel volume Milady nel 3000, pubblicato nel settembre 1985 ancora dalla Glittering Images, con una copertina inedita. Del libro, che si avvale di una prefazione di Graziano Frediani, esistono due versioni, una con copertina lucida e l’altra con copertina opaca, sul retro della quale non è indicato il prezzo.
L’intera saga esce di nuovo nel 1988 in un altro volume cartonato di 72 pagine, pubblicato da Glénat Italia, con i colori della scenografa e costumista teatrale Silvana Bigi. Il titolo è questa volta Milady 3000.
Nel giugno 1992 ecco di nuovo l’intera saga dell’avvenente agente segreto del futuro pubblicata in un volume brossurato, in bianco e nero, edito da Granata Press. È inserito nella collana Magnus Schegge Album, supplemento al n. 9 di Magnus Schegge. La copertina del volume è inedita.

In quello stesso periodo la casa editrice De Agostini pubblica in fascicoli l’enciclopedia La grande avventura dei fumetti, che oltre alle parti strettamente enciclopediche allega degli albi antologici esemplificativi dei principali personaggi. Nel 1992, sul n. 37 di questi albi (rilegati con punto metallico, ciascuno di 32 pagine) ristampa le prime 16 pagine di Milady 3000 nella versione di Glénat Italia. Completano il fascicolo la storia di Vittorio Giardino Safari e alcune strisce di Brumilda, di Russell Myers.
Un’ulteriore pubblicazione italiana di Milady nel 3000 avviene nel 2002, in un volume cartonato che ne ripropone tutti i capitoli, pubblicato dall’etichetta bolognese Flashbook. A questa colorazione fa riferimento l’episodio riproposto nelvolume in edicola adesso.

Infine, nel 2009 l’integrale di Milady nel 3000 compare nel volume Erotico e fantastico, pubblicato da Rizzoli Lizard. Le altre opere di Magnus nel sommario del volume sono: Autobiografia a fumetti, Socrate’s Countdown, Il sogno dello scroscio di pioggia, Le centodieci pillole, le storie brevi di Diva, Le femmine incantate, Il lunario, Strane storie e la tavola di Welcome to Rome.  

Luca Boschi

(seguono, ma senza editing almeno temporaneamente, per ragioni di tempo, anche gli altri articoletti del volume)

FIORI DI PRUGNO IN UN VASO D’ORO

Una delle opere meno ristampate di Magnus è il portfolio Fiori di prugno in un vaso d’oro, che ha origine nell’ambito della nascente collaborazione dell’Artista con l’etichetta fiorentina Glittering Images. Apprezzatissimo dai fondatori della casa editrice, Stefano Piselli e Mauro Ricciardelli, Roberto Raviola viene convocato a Firenze per progettare alcune pubblicazioni. Un po’ di materiale già realizzato da Magnus, unitamente ad altro creato appositamente per questo incontro, sarà ripartito in tre iniziative: un numero monografico della rivista Image, il portfolio in questione e soprattutto il grande volume Magnus, con interventi critici e commenti di vari estimatori e compagni di viaggio dell’artista.
Il portfolio comprende sei tavole esplicite in bianco e nero, sistemate all’interno di un cofanetto di cartone rigido. L’ispirazione viene a Magnus da Chin P’ing Mei, uno dei principali romanzi classici della letteratura cinese, nonché il primo in assoluto a descrivere la sessualità senza censure, scritto da un certo Lanling Xiaoxiao Sheng, ovvio pseudonimo, che si può tradurre come “Il beffardo scolaro di Lanling”. Il romanzo è una sorta di spin-off di un episodio tratto dall’altra celebre opera cinese I Briganti, già altrimenti rivisitata da Magnus.
La sola ristampa conosciuta di Fiori di prugno in un vaso d’oro esce in occasione del Natale 1985. Magnus la cura personalmente, facendola stampare al tipografo Giuliano Zini in un formato più grande, titolando il nuovo portfolio in modo più calzante per il suo modo di sentire L’harem di Hsi-Men Ching. Questa versione del portfolio viene tirata in appena quindici copie fuori commercio, che Roberto firma, dedica e regala ai suoi amici più fortunati.

LE 110 PILLOLE

La storia di “Le 110 pillole” è abbastanza travagliata, soprattutto all’inizio del suo percorso, sulla rivista Totem Magazine, delle Edizioni Nuova Frontiera. Il suo editore, Roberto Rocca, è già stato vittima di denunce per aver riprodotto sul mensile alcune foto di scena con l’imputazione di “immagini repellenti”, peraltro riprese di peso dalla rivista francese d’avanguardia Actuel. Non intende, quindi, correre rischi divenendo bersaglio di altri atti giudiziari, magari con la pretestuosa accusa di pornografia. Per questa ragione andrà molto cauto sulla pubblicazione dei materiali futuri sulla sua rivista, che poi trasformerà definitivamente nella umoristica Totem Comic, con un netto cambiamento di rotta. Così, quando, a partire dall’aprile 1985, escono su Totem Magazine le puntate magnusiane di Le 110 pillole, ispirate al romanzo erotico cinese di Jim Ping Mei, alcune vignette vengono platealmente censurate, per essere “recuperate” soltanto in seguito con la pubblicazione integrale del fumetto in volume. La stessa politica era già stata adottata da Rocca, editore italo-spagnolo, anche per la pubblicazione in Spagna di Le 110 pillole, nella rivista Totem Magazine (la sua testata è omonima della versione italiana, pur differendo in alcuni contenuti).
Sul Totem Magazine italiano, il graphic novel erotico di Magnus esordisce nel n. 4 dell’aprile 1985 per proseguire, con un totale di nove puntate, sui numeri 5, 6, 7/8, 9/10, 11/12, 13, 14/15 e 16/17. L’edizione in volume, finalmente completa, esce ancora per i tipi delle Edizioni Nuova Frontiera nell’agosto 1986 (nella collana Metal Hurlant nuova serie n. 4), con una copertina originale di Magnus. Prima di dare alle stampe l’opera, comunque, Magnus ridisegna parzialmente le tavole 10, 11 e 12.
Una riedizione fedele del volume, inserita questa volta nella Collana Eldorado n. 7, terza serie, esce nel settembre 1993, ancora per le Edizioni Nuova Frontiera.
Nel 2000, Le 110 pillole torna in distribuzione, limitatamente al mercato delle fumetterie e delle fiere del Fumetto, non in forma di storia, ma come racconto, vissuto attraverso bozzetti, appunti, fotografie, ritagli di giornale e tutto quello che a Magnus è servito per realizzare l’opera finale. Questo materiale inedito compare nel secondo volume della collana Signore & Signori ecco a voi…, pubblicato dalle Edizioni ReM.
Nel luglio 2006 assistiamo a una nuova edizione in volume della storia, a cura di Alessandro Editore. Si tratta di un cartonato di formato grande (cm25x33,5) che nelle sue 88 pagine aggiunge alla storia, riprodotta come sempre in bianco e nero, anche bozzetti inediti e a colori, con parti di sceneggiature utili a comprendere il grande lavoro svolto da Magnus dietro le quinte per trasporre a fumetti un’opera così particolare.
Infine, nel 2009 la storia Le centodieci pillole viene inclusa nel volume Erotico e fantastico, pubblicato da Rizzoli Lizard. Le altre opere di Magnus nel sommario del volume sono: Autobiografia a fumetti, Milady nel 3000, Socrate’s Countdown, Il sogno dello scroscio di pioggia, le storie brevi di Diva, Le femmine incantate, Il lunario, Strane storie e Welcome to Rome.

IL PRINCIPE NEL SUO GIARDINO

Nei primi anni Novanta, quando sceglie di praticare una sorta di ritiro fumettistico-spirituale a Castel Del Rio, soprattutto per dedicarsi ai disegni del cosiddetto “Texone”, Magnus non perde le occasioni di cimentarsi con imprese meno impegnative, che in parte vedono la luce, in parte no. È in questo periodo che nascono, tra le altre cose, Lunario 1995 (allegro ma non troppo) o Le avventure di Giuseppe Pignata, con Magnus solo in veste di sceneggiatore, mentre il disegno è affidato all’amico Sergio Tisselli. Da Castel del Rio, Magnus collabora in modo massiccio preferibilmente con l’etichetta bolognese Granata Press, che ne ripubblica alcuni successi del passato, ma lancia anche, in prima edizione, alcuni lavori creati in piena libertà,che devono essere forgiati come prodotti editoriali. “Il principe nel suo giardino” è una di queste opere, abbastanza atipiche: non un fumetto e non un portfolio. Si tratta di un volume cartonato di 76 pagine con trenta illustrazioni a colori, contenente dei brani estratti da “Le imprese del Buddha”. Esce nel novembre 1994 e viene distribuito in libreria e in fumetteria. Diviso in tre capitoli, raccoglie nel primo una serie ritratti femminili erotici, assai espliciti, realizzati con delicate tecniche (matita pastello, china, retino adesivo) che evidenziano i toni candidi. Il secondo capitolo propone illustrazioni, sempre erotiche, evidenziate su fondi colorati. Il terzo, infine, presenta una sola illustrazione in bianco e nero e delle citazioni. Nel vuoto di queste pagine, a qualche amico speciale che acquisti il libro, Magnus regalerà dei veloci disegni a pennarello, personalizzando l’oggetto.
Forse per il suo carattere hard, Il principe nel suo giardino è uno dei lavori di Magnus meno ristampati e perciò anche meno noti.
Tuttavia, nel 2010, Mauro Paganelli delle Edizioni Di di Montepulciano, ripropone le illustrazioni de Il principe nel suo giardino in una forma diversa. Escono, così, due portfolio di cm 28,5×38, inseriti nella collana Grafica, tirati ciascuno in duecento copie numerate. Il primo dei due contiene quattordici illustrazioni a colori e due bozzetti inediti. Il secondo presenta invece solo tredici immagini a colori e un bozzetto inedito.
L’edizione, curata dagli eredi Raviola, è punzonata, numerata e siglata.