BUON NATALE CON ERIO NICOLO’

Nicolò su Monello

Non si può dire che Superbone manchi di originalità.
Natale è quasi arrivato e proprio per questa ragione un libro come questo a cui dedico umilmente (perché “umilmente”?) questo post, all’ultimo momento, varrebbe la pena di acquistarlo, potendolo trovare (direi in fumetteria, più che in libreria, ma non bisogna disperare).

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Voci non sconfermate mi dicono di una sua sicura distribuzione in gennaio, a parte per le fiere.

Superbone Nicolò

Vi si può leggere, tra le altre cose, che quando un disegnatore di fumetti è grande, non si imbarazza nel cimentarsi con qualsivoglia argomento gli venga sottoposto. Come Marino Guarguaglini, come Ferdinando Corbella, come Clario Onesti, come Mario Uggeri, come Loredano Ugolini (tutti colleghi della Casa Editrice Universo).

Come loro, Erio Nicolò non si scompone quando Domenico Del Duca, detto Treddì (dalle sue iniziali: «D», «D» e «D») gli propone di aprire addirittura, con una sua serie di taglio comico, il settimanale più generalista del parco testate. Non si tratta di visualizzare personaggi a fumetti di taglio pupazzettistico come quelli che in altre sezioni de Il Monello realizzano Gino Gavioli, Luigi Corteggi, Giuseppe Perego o Antonio Terenghi. L’umorismo grafico di Nicolò mantiene anche in questo caso una sua rigorosa impostazione caricaturale, con personaggi che si muovono in scenari del tutto realistici.

Alle sceneggiature che gli vengono sottoposte da Corrado Zucca, responsabile dei fumetti Universo, Nicolò risponde con delle tavole solo leggermente più grottesche della sua media, calcando la mano in massima parte sulle figure di adulti. Ne altera i lineamenti del volto, ne accentua le espressioni facciali e ne enfatizza la mimica. Parliano del popolarissimo ciclo dedicato a Superbon de’ Superboni, dal nome stranamente assonante con quello assegnato in Italia a Uncle Scrooge McDuck, lo zio fantastiliardario di Paperino, ovvero di Paperon de’ Paperoni. È un nucleo di avventure di grande visibilità nel Monello, posto in apertura dell’albo per i primi anni della sua versione tascabile, e quindi facente seguito alle pagine autoconclusive dei Fratelli Monellini, firmate Marino (Guarguaglini) e di Pedrito el Drito, di Antonio Terenghi.

Data questa collocazione d’onore, più di un giovane lettore considera Superbone il personaggio principale del tascabile, che nei suoi momenti d’oro raggiunge e supera il mezzo milione di copie vendute settimanalmente; complici ne sono anche le sue varie partecipazioni alle copertine, non sempre, però, disegnate da Nicolò.

Nel 1959, per esempio, il grande, indaffaratissimo disegnatore, amante di Alex Raymond, si limita a disegnale teste di Superbone su foglietti di carta che faranno parte di composizioni comiche disegnate da Terenghi, il quale incollerà le “pecette” con gli interventi di Nicolò là dove serve per occuparsi del resto delle scene.

Ne è un esempio la copertina sotto, del 1959.

Il Monello Superbone

È possibile che la richiesta di disegnare storielle comiche con personaggi solo leggermente caricaturali, distanti dalla linea genericamente definibile “disneyana” che prevale in altri pocket coevi, venga dalla redazione: lo stessa cos accade con altre serie memorabili del settimanale, come la longeva, celebre Cuoricino & C., la meno nota Karamella Kid e tutte le altre posizionate in coda agli Albi dell’Intrepido: La Banda degli Angoli, Sem… olino Flash, Scusi, conosce una parola…? [sic], Rick Provvidenza.

Luca Boschi su Erio Nicolò

Questo volume, che viene pubblicato in occasione del centenario dalla nascita di Erio Nicolò, vuole essere un tributo e un omaggio a un grande disegnatore.

Con l’aiuto di alcuni tra i più importanti storici e studiosi del fumetto italiano ripercorriamo le tappe di una produzione massiccia, che ha lasciato un segno indelebile su tutti coloro che l’hanno incrociata negli anni. Conclude il volume un’ampia selezione di storie disegnate da Nicolò dagli anni Cinquanta agli anni Settanta: dal primo episodio di Chiomadoro a I Laramy della valle e ai western realizzati prima di passare definitivamente a Tex. Prefazione di Antonio Faeti e testi di Luca Boschi, Sergio Brancato, Gianni Brunoro, Giulio Cesare Cuccolini, Claudio Dell’Orso, Roy Felmang, Graziano Frediani, Ferruccio Giromini, Gianni Milone, Antonio Mondillo, Claudio Nizzi, Giuseppe Pollicelli, Stefano Priarone, Arcangelo Stigliani.

Chi ne sono i curatori?
Roberto Guarino e Matteo Pollone.
Editore Allagalla. Prezzo (non alto).

Le storie di Superbone sono concepite con una sintassi atipica nel dopoguerra ma abbastanza frequentata negli anni Trenta, usata persino per le prime storie di Topolino pubblicate in Italia dall’editore Nerbini. In pratica i comuni dialoghi inseriti nei quadretti delle vignette sono accompagnati da strofe rimate, in particolare delle terzine, che fanno da contrappunto alla vicenda costituendone un elemento integrante; in pratica, chi volesse saltarle a pie’ pari per concentrarsi solo su disegni e balloon, perderebbe qualche dettaglio, pur riuscendo comunque a seguire la trama.

I soggetti sui quali Nicolò lavora sono forniti da una stakanovista dell’Editoriale Universo, la scrittrice e giornalista Wanda Bontà (Milano, 25 giugno 1902 – Milano, 1986), il cui nome è viene erroneamente scambiato dai più per uno pseudonimo.
La signora Bontà, oggi ingiustamente dimenticata, è attiva per decenni su riviste come Grand Hotel e Intrepido, della quale figura come direttrice responsabile fin dal marzo 1937, benché la sua iscrizione all’Albo dei Giornalisti risulti ufficiale del mese seguente.

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Wanda Bontà è normalmente accreditata come autrice di tutto il ciclo di storie di Superbone, oltre 550. Sicuramente responsabile di tutte le verseggiature, in qualche caso si fa aiutare per i soggetti da altri sceneggiatori in forza alla Universo, come il versatile Roberto Catalano.

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Chiudiamo il post con una serie di auguri.
Si comincia con quello di Maurizio Berdondini!

Braccio di Natale

Nicolò su MonelloSuper Xmas

Buonna TaleBarks primo piano

Una foto inedita di Carl Barks del 1946, più o meno di questi tempi, verso il cenone di fine anno.

Ecco la foto completa, con tutti gli altri commensali.

Barks at party 1946