ROMANO SCARPA "RICREATO", in GRECIA E IN SCANDINAVIA (parte I)

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Parecchi anni fa, il collezionista Marco Castelletta ebbe da Romano Scarpa questa bella illustrazione sopra, divenuta la copertina dell’ultimo volume della prestigiosa collana della Egmont Hall of Fame, dedicata a Romano Scarpa, appunto: il terzo volume dedicatogli dallo staffa della brava Solveig Thime.

Scarpa uno

A Scarpa erano stati dedicati i due volumi usciti nel 2004 e nel 2006, le cui copertine ripropongo sopra e sotto.
Quella del 2004 era stata disegnata appositamente da Romano.
Scarpa due

Anche questa volta, il titolare del presente blog è stato chiamato per contribuire con i redazionali. La selezione delle storie riguarda l’ultimo arco di attività del Maestro veneziano, e addirittura comprende tre storie ritrovate dopo la sua scomparsa.

Infatti, come forse alcuni lettori di Cartoonist Globale già sanno, alcune storie realizzate da Scarpa negli anni Ottanta vedranno la luce solo dopo la sua morte, avvenuta il 23 aprile 2005.

Tre di esse, benché in forma necessariamente un po’ diversa da come Scarpa le aveva concepite, sono riproposte nel volume del quale stiamo parlando. Una è in edicola adesso, in Grecia, in data agosto 2012, pubblicata nella rivista Komix, della quale riproduco sotto la copertina, di Don Rosa. Chi vuole, può ancora arrabattarsi e farse spedire il fascicolo (bello consistente) da qualche conoscente greco.

Don Rosa

Per raccontare la nascita di queste tre avventure di Topi e Paperi, e la loro riscoperta, dobbiamo fare un passo indietro nel tempo, tornando fino agli anni Sessanta del secolo scorso. Gulp!

Romano-scarpa

In quel periodo, la Disney aveva messo in cantiere storie a fumetti destinate al mercato non statunitense, coinvolgendo disegnatori di varie nazionalità. Fra questi, contattati attraverso l’editore italiano di Topolino, Arnoldo Mondadori, erano presenti anche diversi italiani: da Luciano Bottaro a Giovan Battista Carpi, da Luciano Gatto a Marco Rota, e così via.

Si tratta di una produzione legata a storie di breve respiro all’interno della quale si sviluppa, per esempio, la saga di Fethry Duck, personaggio creato per l’occasione da Dick Kinney (1917-1985) e realizzato graficamente da un eccellente Al Hubbard (1915-1984) dopo un primo tentativo affidato alle matite dell’ormai stanco Tony Strobl (1915-1991).

Scarpa realizza per questo progetto, il “Disney Studio Overseas Project”, addirittura una sessantina di storie, spedite negli USA tra il 1965 e il 1979 e pubblicate contemporaneamente, almeno in buona parte, anche in Italia.

ScassoUna di esse, scritta nel 1977 dallo sceneggiatore “veterano” Carl Fallberg, è nel sommario di questo volume della Egmont. S’intitola Uncle Scrooge: The Big Break-in, e viene pubblicata per la prima volta in Italia solo nell’agosto 1981 col titolo Zio Paperone e le suole da scasso.

A destra la prima tavola della versione italiana della storia, rimontata e con vignette a volte stondate negli angoli (come all’epoca usava).

In seguito, Scarpa continuerà a collaborare come autore completo con gli studi Disney di Burbank (senza più l’intermediazione dell’editore italiano). Questo nuovo rapporto produce i suoi frutti a partire dal 1980, fino all’improvvisa chiusura di questo cosiddetto Studio Program, che avviene nel 1985.

Così, svariate storie dell’ultimo periodo dello Studio (1983-1985) rimangono incomplete per il venir meno delle loro possibilità di pubblicazione. Le loro tavole, già inchiostrate ma prive dei dialoghi, solo in parte vengono archiviate, perché non verranno mai registrate. Negli anni seguenti, alcune di esse giungeranno in mano a dei collezionisti, mentre i dattiloscritti con le didascalie e i dialoghi, destinati a un lettering che non sarà ormai più eseguito, sono semplicemente distrutti.

Purtroppo, nemmeno Scarpa conserverà copia delle sue storie complete o delle sue sceneggiature. Con una parziale eccezione. È la storia che finalmente debutterà nel 2006 in Svezia sul n. 11 di Kalle Anka e in Danimarca su Ander And & C. n. 11. La storia s’intitola Don’t Worry About That, e ha come protagonista Pippo.

È un fumetto di dieci pagine, ancora inedito in Italia, rimasto incompiuto quando questo tipo di produzione viene interrotta, ma che per fortuna Scarpa fotocopia a titolo di documentazione.

Scarpa-riprese-ainhoo

Nell’estate 2004, già malato, l’autore recupera e risistema le fotocopie delle tavole compiute, ne riscrive il testo (andato perduto) e affida il compito di inchiostrare le ultime due pagine, ancora tracciate a matita, al disegnatore spagnolo Wanda Gattino (che a dispetto del nome, apparentemente femminile, è un uomo).

La storia è ancora lunga, ma per il momento interrompiamo qui il tutto, rimandandovi alla seconda e alla terza parte della disamina. Chiudiamo (anzi, “socchiudiamo”) con una bella copertina della collana scandinava realizzata da Marco Rota per un volume a lui dedicato, con Paperino versione infante.

Hr-Rota

Le foto sono tratte dalla rivista IF (quella in bianco e nero), con l’autore alla cosiddetta “verticale”, antica maccina da ripresa per i film animati.
L’altra è uno screenshot da una puntata di TG l’Una, nella quale Scarpa era ospite insieme a Enzo Biagi.

© Disney per le immagini.