Credo che tutti conoscano il fumettista francese Joann Sfar, tra l’altro ospite qualche anno fa a Napoli COMICON e subito dopo alla Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna, celebre soprattutto per il graphic novel del Gatto del rabbino (Le Chat du Rabin), del quale non resisto dal postare una parodia, sotto, nella quale il felino incontra improbabilmente il topo Jerry, che si trastulla come può in assenza di Tom.
Ebbene, Sfar ha creato il promo piuttosto singolare per l’azienda di creme e belletti Lancôme Cosmetics.
Chissò perché, Sfar ha resuscitato Betty Boop come testimonial per una nuova linea di mascara, in abbinamento con alla supermodella polacca Daria Werbowy. L’eroina dei cartoon di tanti anni fa, considerata obsoleta già in Chi ha incastrato Roger Rabbit? (1988), torna a calcare le scene per uno spot girato come un microfilm, con lungo “rullo” di titoli di coda.
Vale la pena dargli uno sguardo, anche perché Betty Boop è ottimamente animata, pur differente, soprattutto come dimensioni corporee, dalla ragazzina dalla testa grossa volta dai Fratelli Fleischer nei loro film.
Il suo character design, come sanno i frequentatori di Cartoonist Globale era di Grim Natwick, poi creatore del modello definitivo di Biancaneve (passando per la “biscottina antropomorfa” protagonista di Pasticciopoli).
Qui sotto c’è la lettera in cui Walt Disney, tramite il fratello Roy, gli propone di passare da lui, dove guadagnerà il triplo di quanto gli offrono i fratelli Fleischer (e siamo nell’era della Grande Depressione!).
Attenzione a Koko the clown, che appare nel vecchio cartoon di Betty Boop qua sopra.
Ne parliamo domani.