THE LAST (BUT SICURAMENTE NOT LEAST) BEFFA DI MONTI

Imu

VignettaSe vi fossero stati dubbi su chi è che veramente governa il Paese, vale a dire i potenti che torchiano biecamente i poveri fessi con lo sguardo di ghiaccio di Monti o quello frignante della pessima Fornero, essi (i dubbi) si sono sciolti con i privilegi annidantisi nell’ultimo, inverecondo provvedimento del Governo.

Nel post si parla anche di ingerenze vaticane nella poliutica italiana; naturalmente si tratta di questioni connesse ai soldi, e di conseguenza al potere, non certo collegate al mondo della spiritualità, assente dai traffici gestiti a suo tempo, secondo le carte pubblicate da Gianluigi Nuzzi di Libero, dall’allora ministro Tremonti Giulio, adesso leader dei più agguerriti no global (questa è satira, ex ministro. Nel caso non arrivasse a capirlo).

La vignetta sopra è di AltanQuipos).

Invece, sopra Marilena Nardi sintetizza graficamente l’ultima beffa dell'”Esecutivo apolitico PdPdl“: niente tasse sui 50 mila edifici “storici”, anche se affittati a peso d’oro a Bulgari o Vuitton.

Il titolo della vignetta: BANCHE, NOBILI E VATICANO NON PAGANO L’IMU. NOI SÌ

Intanto, milioni di cittadini fanno i conti con la stangata sulla casa.
Cartoonist Globale aspica che la protesta monti contro Monti (joke) e sia il più possibile umiliante per gli infamii parassiti del pueblo.

  • Fabio Lanteri |

    Mi fa piacere che sempre di più in questo blog si citano articoli scritti su giornali di destra. Comunque di opposizione in un certo senso al potere.
    Quamdo c’era Berlusconi si citavano quelli di snistra.
    Mi sembra che questo garantisca che la gente che scrive in questo blog è alquanto equilibrata e tenta di essere obiettiva.
    Solo questo.
    Per il resto, c’è da aver paura.
    Speriamo in elezioni fresche che spazzino via questo governo terribile.

  • Massimiliano |

    Ciao! Grazie, Willi, davvero interessante.
    Io cito questo articolo da “Libero” (giornale di destra come si sa, e anche il giornale di Nuzzi; niente male).
    Vi si leggono cose incredibili, sul piano per mangiarsi tutti i nostri averi.
    Per mangiare il mondo.
    C’è voluto Libero per fare capitolare Mario Monti, che per la prima volta ha ammesso di avere lavorato quattro anni per l’agenzia di rating Moody’s fra il luglio 2005 e il mese di gennaio 2009. Di fronte all’ipotesi avanzata da Libero che proprio Monti possa avere fornito da consulente dati a Moody’s utili a bocciare i conti pubblici italiani e dare la spallata a Silvio Berlusconi per poi prenderne il posto, il premier ha ammesso a denti stretti e per la prima volta la consulenza più segreta della sua vita professionale.
    Il prof minimizza – In un comunicato ufficiale di palazzo Chigi si cerca di circoscrivere temporalmente la consulenza, minimizzandone la portata: Monti non si sarebbe mai occupato di rating di paesi e imprese, e il suo impegno – contemporaneo a quello di presidente della Università Bocconi – si sarebbe limitato a “due o tre riunioni all’anno che avevano per oggetto scambi di vedute sulla integrazione europea e sulla politica economica dell’Unione Europea.
    Nel periodo in questione gli altri membri del Senior European Advisory Council di Moody’s erano Hans Tietmeyer, ex presidente della Bundesbank, Francis Mer, ex ministro francese dell’Economia, Howard Davis, ex presidente della Financial Services Authority britannica, Leszek Balcerowicz, ex ministro delle Finanze polacco e Olle Schmidt, parlamentare europeo svedese”.
    Più trasparenza – Spiegata dal comunicato ufficiale di palazzo Chigi sembra un ristretto e prestigioso circolo della caccia.
    Si fa fatica a immaginare Moody’s finanziarne i the con biscottini per la amabili conversazioni e relativi scambi di vedute fra ex. Costretto a fare trasparenza su una misteriosa consulenza, non sarebbe male a questo punto un po’ più di trasparenza da parte di Monti.
    Quali documenti ha prodotto quel gruppo di consulenti? Ha scritto qualcosa anche Monti?
    Che giudizio dava sull’Italia quando parlava della convergenza europea? E intanto che ci siamo, magari è possibile sciogliere un altro mistero: perchè l’incarico di Moody’s non è mai comparso nelle biografie ufficiali del professore?
    Perchè è tutt’ora nascosto anche nel profilo di Monti sul sito dell’Università Bocconi? Lì sono citati tutti gli incarichi pubblici e anche quelli onorifici. Sono citate (leggi) le consulenze con Goldman Sachs e con la Coca Cola.
    Che cosa faceva vergognare perfino la Bocconi su Moody’s?
    di Franco Bechis
    http://www.liberoquotidiano.it/news/politica/1032375/Monti-lavorava-per-il-nemico-dell-Italia–Libero-lo-costringe-a-confessare.html

  • Willi |

    C’è anche questo…: http://www.nocensura.com/2012/06/litalia-vittima-di-un-complotto-e-le.html

  • Samuel |

    ..qualcuno una volta li chiamò sepolcri imbiancati. Uomini di Chiesa e uomini di Stato sembrano sempre più avvicinarsi alle ombre farisee del passato, quelle che Gesù cacciò dal tempio e disonorava mentre facevano orgogliosamente tintinnare gli spiccioli nell’anfora delle offerte ai poveri.

  • Eluana |

    Willi ha postato un’informativa molto insyteressante.
    Monti si era presentato NEL 1989 COME “CONSULENTE ESPERTO” DEL MINISTRO DEL BILANCIO CIRINO POMICINO (non esattamente un uomo da seguire, che ha anche avuto i suoi guai con la giustizia):
    “… Eppure,il premier Mario Monti, chiamato a salvare l’Italia dai gorghi del default, tra il 1989 e il 1992, erano i tempi del sesto e settimo governo Andreotti, non riuscì a impedire il peggio.
    Cioè l’esplosione del rapporto tra debito e pil preludio della grande tempesta finanziaria che al principio degli anni Novanta costrinse Giuliano Amato alla manovra da 103.000 miliardi di vecchie lire.
    In quei tre anni il peso del debito balzò dal 93,1% del 1989 al 98% del 1991 e al 105,2% del 1992. Un vero boom, insomma, pari al 12,9% in termini relativi e al 44,5% in cifre assolute, da 533,14 miliardi di euro a 799,5 “

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