Buona cosa che il Tg3 punti così tanto sul fumetto, e ovviamente serve tutto il supporto possibile per raggiungere un buon riscontro e mantenere alti i contatti per ogni appuntamento.
Il merito di questo posizionamento tematico” è senza dubbio di Riccardo Corbò (il conduttore e cervello dell’iniziativa) e della sua agenda di contatti.
La serie di interviste in diretta, con videochat condivisa con i lettor-spettatori delle stesse, si è inagurata con Roberto Recchioni, prossimo sceneggiatore di Tex, già scrittore di Dylan Dog e Diabolik, nonché co-creatore di John Doe, di una nuova miniserie bonelliana e blogger di successo.
Nella chiacchierata ha parlato delle sue storie per la Fucina Bonelli, dei personaggi da lui creati e dello stato del fumetto oggi in Italia.
La videochat è ora visibile in archivio qui:
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-f5ed9357-e196-4a0c-83ca-b3787c90fa25-tg3.html
Il prossimo calendario per gli incontri tiggitreiòni, per ora è:
il 7 marzo, Silvia Ziche
il 14 marzo, Fabrizio Mazzotta
il 21 marzo, Yoshiko Watanabe
il 28 marzo, Sara Pichelli
il 4 aprile, Zero Calcare
Cosa c’entra con tutto questo l’imnagine informale dell’apertura?
Nothing. O, come dicono verso Piombino: ovo.
E’ ricavata dal video sotto, che potrebbe anche causare dabnni cerebrali, seppur lievi, a chi ne fruisca.
Questo spezzatino simpsoniano, con buona pace di Matt Groening, è stato avventatamente chiamato Realigning My Thoughts on Jasper Johns: trattasi di un progesso (o procetto) artistico pensato da un certo JK Keller, che ha ridigitalizzato l’animazione dell’episodo dei Simpson intitolato Mom and Pop Art.
Keller ha spiegato come segue lo spezzatino:
I ripped all the frames, then used software to turn the ripped images into vectors. Then I processed the files through Illustrator using the default Alignment & Distribution tools (23 different combinations).
The resulting files were then brought back together for the 23 final videos. With the audio, I used a similar process, making a spectrogram image of the audio from each cut in the episode. Then I applied a variety of processes to the image to mimic the alignment/distribution used. Then took the resulting image and turned it back into audio. The project is intended to be shown as an installation of a 9 screen grid.
Viewers would be able to adjust dials and switches to adjust volumes & video sources to create their own juxtapositions of the 23 videos.
Interested in the incorrect use of default software tools and how they can be used to generate new forms, and the absurdity that results between default digital manipulation and purposeful manual influence.
La domanda che zampilla istantanea potrebbe essere quella che lanciammo nell’ormai lontano ’86 (fine anno): perché tanto odio??