ALBERTO MIELGO E ALTRI LITTLE GOLDEN BOOKS

Belladonna

L’immagine che apre questo post è in un certo senso il prodotto del reportage di Alexis Wanneroy, che ha realizzato un documentario sul pittore spagnolo Alberto Mielgo, noto per essersi dato da fare anche nei disegni animati.

PILL from alberto mielgo on Vimeo.

Questi sono alcuni esempi della sua opera animatoria, che potrebbe anche interessare un tantino agli studenti della Scuola Internazionale di Comics ai quali è dedicato il contenuto di questa finestrella ennesima sui libretti illustrati made in USA più longevi e (forse) prestigiosi..

女孩陰毛 by Alberto Mielgo from alberto mielgo on Vimeo.

Dichiara Mielgo in merito: “Why my painting are shocking ? They are just relax people…naked people, they are showing their vaginas. But what is a vagina, man ?… It’s the most important tool in life” .

Innocent, in a way. from alexis wanneroy on Vimeo.

PINKMAN_by Alberto Mielgo from alberto mielgo on Vimeo.

Tomjerry

Alberto Becattini, sempre impegnato a schedare, catalogare, identificare, sistematizzare, comunica al popolo dei bloggers e dei visitatori degli stessi che se volessero dare un’occhiata alle sue pagine web troverebbero un aggior-
namento dell’elenco degli animatori americani della Golden Age, dei quali si sta occupando da svariati anni.

Inoltre, da studioso di illustrazione americana (nonché collezionista) Alberto ha integrato l’elenco anche in relazione ai children’s books, dove adesso si possono trovare i credits anche della maggior parte dei libretti illustrati non-Disney (Warner Bros., Hanna-Barbera, ecc.).
Per tutti gli appassionati si tratta di un buon reference, probabilmente l’unico, con così tanti dati, a livello di globo terracqueo.

Goldenbooks_back

In questo post, a mo’ d’esempio, inserisco un assortimento di copertine e pagine interne dei frontespizi di albi con personaggi di varia provenienza, tutti inseriti comunque nella prestigiosa collana dei Little Golden Books. Questi libretti, preziosi ostentatamente sin nel loro nome, ma con qualche buona ragione data la loro media qualità, sono stati ripetutamente tradotti in Europa, in formati quasi sempre analoghi all’originale, con copertine di cartone rigido e dorsetti “fasciati” da carte lucenti con motivi fantasia.
Anche in Italia questi libretti sono apparsi in traduzione (su questo punto avremmo molto da specificare) sin dalla fine degli anni Cinquanta, da vari editori. Il principale è stato Arnoldo Mondadori, che possedendo la licenza per pubblicare in Italia i personaggi di Walt Disney e di Hanna- Barbera ne ha approfittato, varando una lunga lista di titoli nelle collane Un piccolo libro d’oro e Un piccolo libro d’argento.

Tom_and_j

Mondadori, tuttavia, fu tra più infedeli editori della collana, usando cartoncino di qualità più scadente di quello originale, una rilegatura con punto metallico di routine e, soprattutto, eliminando svariate pagine da ciascun albo.
Molto migliore l’edizione dell’editore milanese Giuseppe Principato, che tra il 1958 e il 1959 pubblicò almeno trentasei titoli degli originali Little Golden Books, in una collana… alla quale non fu assegnato alcun titolo!

Whistlingwizard

Il loro prezzo, 150 lire, all’epoca era davvero alto: tre volte un libretto dell’Editrice Boschi, circa il doppio di uno (di fornato grande) di Carroccio. Per avere un parametro efficace, basta ricordare che nel 1959, Il Monello, gli Albi della Rosa, Miciolino (e albi analoghi delle Edizioni Flaminia), Albi del Falco etc. costavano appena 30 lire; il leggendario Corriere dei Piccoli passava dalle 30 alle 35.

Per non rimanere fuori dal mercato, i mondadoriani Piccolo libro d’oro, dal 1962 in poi avrebbero necessariamente dovuto abbassare il prezzo a 120 lire, rinunciando così alle specificità di cui sopra.

Frosty1951

Un’altra rinuncia sarebbe stata fatta da Mondadori in rela-
zione ai titoli legati ai per-
sonaggi di alcuni marchi statunitensi come la M.G.M. e la Warner Bros., storicamente “rivali” di Disney (nel nostro Paese, ma non in modo così netto negli States, poiché le licenze dei loro personaggi erano tutte in mano alla Western).

Così, il libretto di Tom & Jerry (1951) la cui copertina apre questo post, non uscì mai per i tipi di Mondadori, mentre gli italiani ne ottennero, nel 1959, una versione tradotta nell’idioma del Bel Paese grazie a Principato, trentaduesimo titolo della sua anonima collana.

Le caratteristiche del libretto italiano di Principato con Tom e Jerry (del quale ho una copia sotto gli occhi mentre digito queste righe) sono analoghe a quelle del Little Golden Book, a parte la “striscetta di carta lucida” della costa, assente, e i colori dello sfondo: il rosso della versione americana che apre questo post si contrappone al blu sfumato di Principato. Il quale, francamente, offre un colpo d’occhio assai migliore.

Santa

Nella collana americana, diffusa sotto il marchio Golden Press, si contemplano personaggi originali, di illustratori che vanno da Mel Crawford a Richard Scarry, senza tacere di quello che forse più di tutti ha caratterizzato i libri della Western/Whitman non legati alle major: lo svedese Gustaf Tenggren.

Sicuramente non sfugge all’attento frequentatore di questo blog, lettore di queste e di altre osservazioni su fumetti e film animati, la singolarità della parata dipinta in quarta di copertina dei libretti della collana. Almeno fino a tutti gli anni Sessanta, svariati personaggi legati a copyright diversi convivono tranquillamnte come se niente fosse (cosa rara se non addirittura improponibile oggi, esperimenti “alla Roger Rabbit” a parte).

A <a href="http://images.google.it/imgres?imgurl=http://z.about.com/d/childrensbooks/1/0/e/A/poky_little_puppy.jpg&imgrefurl=http://childrensbooks.about.com/b/2007/08/28/little-golden-books-a-treasury-of-childrens-literature.htm&h=170&w=144&sz=8&hl=it&start=3&um=1&tbnid=lvbnttQezvRqqM:&tbnh=99&tbnw=84&prev=/images%3Fq%3Dlittle%2Bgolden%2Bbooks%26um%3D1%26hl%3Dit%26sa%3DG
“>questa pagina
, gli anglofoni possono leggere una storia della collana, che in parte copio di seguito.

How did it all start? The history of the company that ultimately published Golden Books goes back to West Side Printing Company in Racine County, Wisconsin. The first Golden Books were published in 1942. Initially, twelve different, 24-page, books were published. While the cover art varied, all the books were the same small size, hardbound, with like binding, and a price tag of 25¢. A timeline of Golden Books history stretches ears and more than two billion Little Golden Books printed!

Pebbles

Flintgbooks4501961jpg

The success of the first Little Golden Books ensured the publication of others. According to Steve Santi‘s book Collecting Little Golden Books there are hundreds of different Little Golden Books that have captured the hearts of young children (and adults). The list of authors and illustrators who have been involved in Golden Books reads like a “Who’s Who” of children’s literature. It includes Margaret Wise Brown, Jeanette Sebring Lowrey, Mercer Mayer, Gustaf Tenggren, Eloise Wilken, Richard Scarry, Garth Williams, Tibor Gergely, and a myriad of Disney artists.

Torniamo a noi.

Come si può vedere qui a destra, la piccola Pebbles (attualmente chiamata Ciottolina), figlia di Fred e Wilma Flintstones, è presente in un titolo USA con Bamm-Bamm, figlio di Barney e Betty Rubble.

L’ultima copertina, invece… mostra un personaggio assai singolare! Con Fred e Wilma c’è… un loro iglioletto che alla fine Hanna e Barbera avrebbero deciso di non far mai nascere nella serie animata (e di conseguenza nei fumetti), ma che era presente nel primo concept della serie.

In questo primo libretto a loro dedicato, uscito nel 1961 e sviluppato in Casa Western (o se si preferisce Golden Press), in contemporanea con il lancio televisivo della famiglia di cavernicoli, il “figlioletto Flintstones” è rimasto!

E’ da notare che anche nella versione italiana l’infante sopravvive. Viene chiamato Junior ed è presente nel libretto uscito per Mondadori nel 1967 dal titolo (GULP!) I cavernicoli, quarantanovesimo della collana Un piccolo libro d’argento.
Gli altri © sono degli aventi diritto.

LINK CORRELATI:

GUSTAF TENGGREN A FIRENZE, VENERDI’ 17

UNA GALLERIA DI GUSTAF TENGGREN

SEMINARI SU FUMETTO, ILLUSTRAZIONE E CINEMA D’ANIMAZIONE: DA VENERDI’ 10

UN SEMINARIO ALLA SCUOLA INTERNAZIONALE DI COMICS

STORIA DEL FUMETTO, DELL’ILLUSTRAZIONE E DEL CINEMA D’ANIMAZIONE

ALBERTO MIELGO E ALTRI LITTLE GOLDEN BOOKS

  • Giovanna |

    Parlando di questi post dovrei dire: di bene in MIELGO!
    Belle le sue animazioni, specie quella con la donna in bikini.

  • Andrea Cara |

    Allora mi permetto un altro OT, senza per questo volere rispolverare concetti espressi in altre discussioni (leggi Koma).
    Chi fosse interessato può rileggersi questa intervista fatta a Romano Scarpa in cui, tra le altre cose, affermava la sua difficoltà nel considerare il fumetto una forma d’Arte (con la A maiuscola).
    http://www.romanoscarpa.net/articoli/intervista-scarpa-e-l-alchimia-della-disneyanita
    Estremamente belli questi Little Golden Book. E anche bellissima la colorazione…. un vero piacere per i miei occhi!

  • Luca |

    Caro Tomaso, certo, un intervento su Domeico Natoli (Nat) sarebbe opportuno. Ieri una frequentatrice del corso, e ottima disegnatrice (Giorcia Casetti, chissà se ci legge) mi ha portato un blocco di vecchie pubblicazioni, in particolare “Corriere dei Piccoli” fra il 1955 e il 1961. Ci sono anche delle partecipazioni di Nat.
    Invece, una delle prossime volte, probabilmente venerdì 9 marzo, quando parleremo di editoria e di tipologie diverse di albi (etc.), porterò almeno un albo a striscia disegnato da Natoli per la Magnesia Bisurata San Pellegrino. Una collana che sicuramente non ti sfugge.
    Altra sorpresa delle giornata di ieri (ve ne sono state almeno quattro), la più rilevante: una delle frequentarici del seminario, della quale non conosco il nome, ma se mi legge spero che possa dirmelo (così integro il post che sto per scrivere e che comparirà in settimana) si è rivelata per la nuora di Mario Fantoni, grandissimo fumettista, ultimo erede, ancora attivo e disegnante, della Scuola Fantoni, o Famiglia Fantoni, il cui capostipite fu il padre Guido, all’opere per Nerbini.
    Anche la figlia di Guido, Liliana Fantoni, che lavorò a lungo anche con lui, è sempre tra noi, novantacinquenne, e fino a qualche anno fa ha disegnato.

  • Cartoonist Globale |

    Caro Andrea (Cara), l’OT è interessante, anche perché di Lichtenstein, come sai, mi ero già occupato tempo fa, qui:
    http://lucaboschi.nova100.ilsole24ore.com/2011/11/leonardo-di-caprio-compra-lichtenstein.html
    Grazie anche per le informazioni sui disegni preparatori per cartoons e “backstage” che mi invii privatamente,. Ognuno sarebbe degno di un post apposito.
    Averci il tempo!!!

  • Anna Bandiera |

    Grazie a Tomaso per le informazioni su Carlo Nicco. Giuro che benché da anni legga cose di fumetti e immagine in rete (anche comperando parecchie cosette), questo Carlo Nicco non l’avevo sentito nominare manco per sbaglio!

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