UN SEMINARIO ALLA SCUOLA INTERNAZIONALE DI COMICS (da venerdì 3)

Nemo case

Dopo un’assenza di qualche anno, dal prossimo venerdì 3 febbraio, a Firenze, riprendono i SEMINARI SULLA STORIA DEL FUMETTO, DELL’ILLUSTRAZIONE E DEL CINEMA D’ANIMAZIONE a cura del presente blogger.

Questo blog sarà una sorta di specchio riflettente del seminario nel corso dei prossimi due mesi. Una diramazione e articolata appendice.
E questa è già una piccola modifica (o correzione di rotta) del blog rispetto agli scorsi anni.

Il contenuto del seminario riguarderà un approfondimento cronologico sull’evoluzione tecnica e narrativa di Comics, Illustrazione e Cartoons. Sottolineerà le interconnessioni di linguaggio e di contenuti fra le diverse discipline (possiamo chiamarle così?).

Parliamone.

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All’inizio del Novecento, con lo sviluppo del Cinema e della tecnologia tipografica, prendevano piede alcuni mezzi di comunicazione che avrebbero cambiato radicalmente la storia della cultura a livello planetario.

Chi lavora nel campo dell’Immagine o ne studia alcuni aspetti specifici, ha necessità di conoscere, almeno a grandi linee, le tappe principali dell’evoluzione del Fumetto, dell’Illustrazione e del Disegno Animato: media che talvolta hanno avuto come artefici artisti che si cimentavano con disinvoltura con tutte queste forme di espressione.

Sulla scia dei seminari già sperimentati alcuni anni scolastici fa presso la Scuola Internazionale di Comics, eccone dunque uno nuovo in sei incontri che, anche attraverso materiali rari o di difficile accesso, sia in video che cartacei, si propone di esplorare questo ambito, riferendosi ad autori, personaggi, scuole grafico-narrative dei Paesi più importanti e influenti.

Billy_debek

Parleremo delle testate per ragazzi, per adulti, per un pubblico generalista o specializzate; le esamineremo in rapporto al tempo in cui sono (o sono state) diffuse; dei libri illustrati e delle riviste specifiche dedicate all’Illustrazione; dei film animati delle principali scuole internazionali e delle tecniche usate (e superate) nel corso dell’evoluzione del medium Fumetto.

Per ragioni di equità, il seminario dedicherebbe due incontri a ciascuna disciplina.

Ma Illustrazione, Fumetto e Cinema d’Animazione saranno in realtà trattati parallelamente, mettendo sempre in relazione le interconnessioni fra loro. Questa scelta è dettata sia da ragioni di ordine storico, dato che le tre forme di comunicazione si sono evolute di pari passo influenzandosi, sia per interessare contemporaneamente studenti di ciascuna delle tre discipline, che potranno intervenire a pari titolo agli incontri trovando motivi di interesse consolidati e facendo scoperte (si presume) inattese.

Ogni “seduta” del seminario comprende la visione di video d’animazione, in parallelo alle tappe segnate da libri e riviste illustrate o a fumetti pubblicate nello stesso periodo.

Non saranno sottovalutate le influenze (grafiche e narrative) che alcuni autori o scuole stilistiche esercitano anche a distanza di molti anni, sino ad oggi, a causa di cicliche riscoperte critiche.

Come (per esempio) l’illustratore sotto, di Valley of Silence (1911), un tal Franklin Booth.

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Faremo anche di raffronti e confronti.
Per esempio, come una stessa idea è stata sviluppata nel corso degli anni da autori diversi.

Ecco, sempre ad esempio, Joe Quinones in Amazing Spider-Man #678 (Marvel, 2012), a confronto con una vignetta di John Romita da Amazing Spider-Man #42 (Marvel, lontano 1966).

Confronto

I incontro
Primi autori e primi eroi, in Europa e Oltreoceano

Venerdì 3 febbraio, tre corsi (ovviamente un po’ diversi l’uno dall’altro) di tre ore ciascono.

Ore 10.00 – 13.00 / 15.00 – 18.00 / 18.15 – 21.15

Veloce carrellata sul Fumetto e il Disegno animato degli esordi: fine Ottocento e primi decenni del Novecento, fino all’avvento del colore nel cinema (1932).
Il passaggio dell’illustrazione in bianco e nero all’avvento delle stampe a colori, con riviste specifiche come L’Illustrazione italiana.

L’avvio della grande epopea delle strisce sui quotidiani e la nascita dei supplementi domenicali a colori negli Stati Uniti (dopo che il Fumetto si è sviluppato in Europa a metà Ottocento, in particolare in Svizzera).

Rodolphe Töppfer, R. Felton Outcault, Little Nemo e Gertie la “dinosaura”. Corti rarissimi e tecniche arcaiche: introduzione delle cels che soppiantano la semplice cartada disegno.

MAX FLEISCHER OUT of the INKWELL – The BRAY YEARS di Video_Blog_REWF

Tecnica mista con attori e personaggi animati ottanta anni prima di Roger Rabbit.

Out Of The Inkwell – Modeling (1921) di Video_Blog_REWF

Il Liberty e l’arte “alta”, visionaria, di origine europea, che influenza il fumetto (quello che poi ameranno e riproporranno “giovani fumettisti” degli anni Ottanta come Igort, art spiegelman etc.). Rare visioni di Alice’s Comedies (di Walt Disney) e primissimi shorts di Mickey Mouse.

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Nel corso del corso (perdonate il bisticcio) si discuterà anche di “arte applicata”, per così dire: illustrazione narrativa al servizio della pubblicità cinematografica con cartelloni realizzati con grande maestria da pittori di tutto il mondo.

Ne sono esempi quelli di ambiente esotico mostrati sopra, realizzati in USA.
Oppure scopriremo autori praticamente sconosciuti, sia perché non disponibili, con le loro opere, sul nostro mercato, sia perché comunque dimenticati o (ingiustamente) sottovalutati.

Sopra, vediamo una illustrazione di (un certo) Thomas Mackenzie (1887 ~ 1944), probabilmente del tutto inedito in Italia, qui al lavoro su The Crock of Gold di James Stephens , pubblicato da The Macmillan Co nel 1928.

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E… che dire dei celebri Bambini acquatici illustrati da Warwick Goble (1862 ~ 1943)?

Le illustrazioni vennero da The Water Babies di Charles Kingsley, ancora uscito per Macmillan Co nel 1924.

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Saranno messi a raffronto anche media diversi all’opera su uno stesso tema. Questi sono i pupattoli anfibi nella versione Silly Symphonies, di Walt Disney.
Meravigliosi fondali colorati ad acquerello.

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  • Luca |

    Ciao a tutti!
    Sarebbe lungo sviluppare i semi dei vari discorsi che state portando avanti.
    Ma abbiamo la possibilità di farlo!
    Per sei settimane (in realtà sette) daremo conto in questo blog attraverso vari post degli step di questo seminario, offrendo anche l’opportunità di parlare più ampiamente della professione.
    Ho parlato di sette settimane, perché il primo venerdì di marzo non si terrà seminario, ma ci sposteremo a Bologna, dove in occasione di BilBOlbul si terrà un convegno proprio sui problemi (evidenti!) sollevati da Sergio Rozzi e (tra le righe) da Mario Serenei (benvenuti entrambi nel blog, a proposito!). Una intera giornata sulla professione di illustratore, animatore e fumettista, partendo da una fotografia sullo “stato dell’arte”.
    Tra non molto saremo in grado di presentare temi e relatori. Il convegno sarà aperto a tutti i professionisti del settore e gli aspiranti tali. Si potrà fare domande agli intervenuti e anche prenotarsi per interventi specifici.
    Il tempo c’è.
    Ne riparleremo quanto prima.

  • Sergio Rozzi |

    Dici bene, Mario Benenati, se uno si iscrive ha un obiettivo. Purtroppo, nel campo dei fumetti, le occasioni lavorative scarseggiano. Il fumetto sta andando a morire, neanche troppo lentamente. Anche il fatto di non darsi per sconfitti e un buon consiglio, ma ci sono troppi giovani che, vedendo questo florilegio di scuole di fumetto sche sbucano ovunque, s’illudono di avere un futuro garantito. Il web è pieno di queste lamentazioni. Dato che siamo in Italia, il paese dei piangerai per eccellenza, occorre farcircolare questa voce con insistenza: il mercato è magro ed è già saturo. Chi sceglie questa via, deve sapere a cosa va incontro.
    Sul web puoi leggere a migliaia le voci di aspiranti che incolpano la crisi, gli editori, i critici, la televisione e il papa. Sempre barricandosi dietro la stessa solfa: ho preso il diploma, lo Stato deve darmi il lavoro!

  • mario benenati |

    Scusate, ma se uno frequenta una scuola del fumetto, immagino abbia un obiettivo lavorativo.
    Per questo ho scritto che questi seminari sono importanti nella previsione di una professione, sia disegnatore di fumetti, o illustratore oppure quella più ardua nel campo dei cartoni, animazioni et simili.
    Ma questo voi lo avete capito benissimo, birbantelli! e non vi buttate giù metteteci tutto l’impegno e la passione che avete, e non datevi mai per sconfitti!
    Ve lo dice uno che ha frequentato l’università di Architettura come studente lavoratore, tra il 1990 ed il 2000, e si è riuscito al laureato lo stesso, solo con il suo stipendio senza essere ne un bamboccione, ne uno sfigato! Ministri tie’…
    🙂

  • il Pessimista |

    ah, ah! grande Mario… quale professione e quale futuro…? E lo dico da disoccupato 41enne!

  • Mario Serenel |

    Professione futura?

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