AL HUBBARD, INCHIOSTRATORE DI KEN HULTGREN

Primo piano di The Dope

Gli appassionati dei meravigliosi animali antropomorfi disegnati da Al Hubbard (California, 26 maggio 1915 – Fallbrook, 1984) possono “rifarsi gli occhi” acquistando l’ultimo numero di Disney Anni d’Oro appena uscito in edicola, il sedicesimo, poiché vi trovano una storia da lui disegnata con Gli Aristogatti; rara, qui alla sua prima ristampa dal 1972: Romeo e il quoziente d’intelligenza.

Ma di Disney Anni d’Oro parleremo molto presto, anche ricordando Diane Disney, figlia di Walt, ospite d’onore del numero.

Oltre venti anni prima di disegnare questi Aristocats, Hubbard lavorava (anche) come assistente di Ken Hultgren, un artista del quale i nostri fedeli lettori hanno visto non poco in questo blog negli ultimi tempi (e in precedenza).

Il materiale che precede l’attività di Hubbard da “solista” non è facilmente disponibile. Perciò bisogna ringraziare Mykal, “tenutario” del Big Blog of Kids’ Comics! per aver riportato alla luce una storia di due personaggi conosciuti anche in Italia con vari nomi, e ai quali dedicheremo un post ben presto, pubblicati sul comic book Giggle Comics No. 71, May-June 1950.

The Duke - Hubbard

Prima di mostrare anche qui la storia di The Duke and the Dope, ho evidenziato questi due primi piani dei protagonisti, volpone e coniglietto, nei cui lineamenti si avverte meglio la mano di un giovane Hubbard, quello già proposto, con storie disegnate completamente da lui, qui e qui.

Hubbard indugia nel tratteggio molto più di Hultgren, rende le espressioni più cute accentuando le pennellate che designano le ciglia, sicuramente impiega un tempo di esecuzione maggiore di quello del suo maestro. Ma in un futuro non lontano cercherà anch’egli di bruciare i tempi risolvendo tutto con pennellate “grasse” sufficienti a dare consistenza ai volumi.

Mykal nutre dei dubbi sull’attribuzione della paternità “completa” della storia a Hultgren (tra l’altro può essere un pur non risolutivo campanello d’allarme l’assenza della sua firma dalla storia; Hultgren firmava o siglava appena poteva i suoi lavori, compresi i model sheets per Bambi presso Walt Disney).

Osserva Mykal: it looks like someone else had a hand in this one. That giant gorilla is drawn a bit more loose and dynamic than is typical for the artist.

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In effetti, è così. E’ come se Hultgren avesse lasciato libero Hubbard di disegnare le cose meno “insidiose”, dove il suo stile in formazione poteva ben sfogarsi senza dover mimare troppo quello del “capo-storia”.

Così, per quel che posso dedurre, conoscendo anche le prime storie non-Disney di Hubbard da solo, il futuro creatore grafico di Paperoga e Dinamite Bla si è occupato del gorilla, probabilmente di qualche fondino, dei personaggi appena abbozzati da Ken soprattutto nelle pagine interne della storia; quindi ha inchiostrato il tutto per omogeneizzare lo stile.

Hultgren pg. 42

Lo stile di inchiostrazione adottato da Hultgren, come si vede anche dagli schizzi educational sopra, è alquanto diverso. Tratteggio ridotto al minimo, eseguito forse con lo stesso pennellino, usato di punta, che è servito per il ripasso delle linee portanti (i contorni dei personaggi e quelli delle vignette, realizzati evitando squadre e pennini, a mano libera).

Gorilla

Poichè nella vignetta sopra è presente solo il gorillone (in una posa piuttosto rigida, paragonabile a quelle che, frettolosamente, impostava per i suoi fumetti Ferdinando Corbella per Rick Provvidenza o Narciso Putiferio), potrebbe esserci la mano del solo Hubbard.
Chi conosce il suo modo rapido ma efficace di disegnare panorami e vegetazione può convenire che anche l’impostazione della vignetta e il fondale siano farina del suo sacco, non solo il design del personaggio.

Forse Hubbard

Anche le fisioniomie dei due protagonisti, nella vignetta sopra, hanno abbastanza poco di Hultgren. E’ un esempio come tanti, che a mio avviso aggiudica la paternità grafica della storia a entrambi i disegnatori.
Probabilmente l’intera tavola, riprodotta sotto, e così le tre successive, sono opera di Hubbard.

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E queste ultime?
Be’…

ALCUNI LINK CORRELATI

CORSO DI DISEGNO CON KEN HULTGREN

KEN HULTGREN: DUCA E LIVREA

FREDDY FAWN AL SANGOR SHOP, DI AL HUBBARD (da William Brignone)

IL MEDIOEVO CANINO di Hubie R. Karp e Al Hubbard

COMING (MOLTO) SOON: TUTTO SU ED BENEDICT

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TUTTO SU RALPH HEIMDAHL, di Alberto Becattini

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TUTTO QUELLO CHE AVRESTE VOLUTO SAPERE SU MILT STEIN (e che Alberto Becattini è riuscito a rivelare)!

TUTTO QUELLO CHE AVRESTE VOLUTO SAPERE SU DAN GORDON (ce lo dice Alberto Becattini)

TUTTO SU BOB MOORE, di Alberto Becattini

BENEDICT10

  • Willi |

    Grazie Luca! Lo tengo d’occhio

  • Cartoonist Globale |

    Ciao!
    I colori sono sballati un po’ in generale. Questa interpretazione (per così dire) è dovuta senz’altro al colorista italiano, che forse non aveva nemmeno visto “Gli Aristogatti”, per farsi un’idea di cosa conveniva usare per il vello di O’Malley.
    Ma anche i coloristi della Western Publishing hanno fatto, negli States, degli errori a volte clamorosi, dovuto a ignoranza o semplice sciatteria. E’ nonto, poi, che da una ristampa all’altra i colori cambiavano “allegramente”, a casaccio.
    Ti segnalo questo post in due parti che sicuramente ti interesserà perché riguarda autori nelle tue corde:
    http://lucaboschi.nova100.ilsole24ore.com/2011/10/il-volpetto-di-ken-hultgren.html
    E’ uno dei vari che sono in cantiere e subiscono vari slittamenti dovuti a urgenze altrui. Ma entro il mese lo vedrai!
    Ogni tanto prova a a far CLICKQH su ‘sto link…
    Ciao!
    L.

  • Willi |

    Come mai Romeo ha il pelo azzurro nella storia su Anni d’oro? Errore (o intenzione) italiana o americana?

  • Luca |

    Ciao, Beka!
    Volevo sottoporti queste tavole prima di scrivere questa ipotesi hubbardiana.
    Anch’io sapevo del “dopo” (con la Dell-Western), ma questa storia , e questa possibile collaborazione, potrebbero spiegare la familiarità iniziale fra gli stili di Hubbard e Hultgren, già ai tempi del Sangor Shop e della vita di lavoro comune in quel di Glendale (se non sbaglio). Così mi sembra di ricordare che ci disse Jack Bradbury, stavano da quelle parti tutti quanti.
    Questa storia è del 1950: proprio l’ultimo anno di collaborazione, per Hubbard, con i gruppoi ACG / CRESTON, BETTER / NEDOR / STANDARD e così via. Ma le tavole non possono essere del tutto farina del suo sacco.
    Non possono, nel contempo, essere opera del solo Hultgren.
    Il suo cambio di stile è evidente in seguito, certo, cambia assai velocemnet, ma è possibile individuare una progressione. A un certop punto disegna figure più allungate e rigide, sempre espressive, ma… meno infantileggianti che in precedenza.
    Aggiorniamoci, su questo punto… Magari confrontando con storie coeve dei due.
    Ad majora e grazie!
    l.
    Si vede, tuttavia, un mutamento in almeno tre fasi nelle fisionomie dei due orsetti Fuzzy e Wuzzy (Pinoco e Panco).

  • Attilio Pierallini |

    Come si sono chiamati in Italia questi personaggi?

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