Precisiamo subito che, a differenza di quanto è stato scritto in un blog, l’uccellaccio a lato, che compariva sulla copertina di un prestioso volume-strenna su Benito Jacovitti curato da Vezio Melegari per l’editore Piero Dami, è effettivamente una versione silentemente inedita dello Scarpantibus.
Ieri, nella città eterna, non abbiamo parlato di questo a proposito dei tanti progetti jacovitteschi rimasti inediti. L si fa adesso.
Mostrando anche queste tre altre prove dell’animalaccio, già proposte dal sito ufficiale di Benito Jacovitti.
Sarebbe stato bello che Jacovitti si fosse occupato di tradurre in fumetti le gesta di quella sorta di archeopterix con scarponi militari creato da Giorgio Bracardi per Alto Gradimento (estrattino tardo sotto, in un programma postelettorale della Rai TV), ma le cose andarono diversamente e la rivista a fumetti che negli anni Settanta portò il nome dell’animalaccio fu realizzata da altri, Ferdinando Corbella in primis, con sceneggiature francamente imbarazzanti di chissà chi.
Il bel volume di Dami ieri faceva bella mostra di sè in una libreria antiquaria di Roma, pronto per essere acquistato da uno degli insigni intervenienti, presso la libreria Mel Books di Via Nazionale, dove Riccardo Corbò, bontò sua, ha registrato per Rai 3 l’intervista in tre parti al sottoscritto, un attimo prima di essere cacciati per chiusura del locale al pubblico e (soprattutto) insofferenza serpeggiante causa logorrea irrefrenata.
Scherzo, in realtà gli impiegati e operatori della libreria soino stati gentilissimi, ma lo straccio umido passava sui pavimenti e i filtri alla macchinetta del caffè erano già stati da tempo, sostituiti, pronti per il consumo del giorno dopo.
Questo che segue, con Enrico Maria Salerno, Corrado e la Carrà, è il primo “accenno di Scarpantibus” in televisione, a Canzonissima, in un disastroso collegamento esterno da Firenze.
L’intervista era un po’ più lunga, giustamente è stata sforbiciata…
Chiedo venia per le dimenticanze, le lacune, le imprecisioni eventuali riportate durante l’intervista, ma quando si parla a ruota libera si spera che non siano notate. Quando invece sono registrate e restano agli atti bisogna mettere le mani avanti.
Adesso mi riascolto.
nell’ultima parte della blaterata cito anche Gandolin (al secolo Luigi Arnaldo Vassallo) e il suo libro umoristico, che erroneamente cito come portato sullo schermo da Aldo Fabrizi, La famiglia De – Tappetti.
Qui ne mostro le copertine di due edizioni, quella della Garzanti (1958) e quella che posseggo e che ho letto a suo tempo facendomi un’idea della questione, e trovando il libro molto meno divertente della Famiglia Spaccabue di Jacovitti. E’ quello pubblicato dalle Edizioni Bietti con la copertina del superbo Tullio Pericoli.
Fabrizi, invece portò sullo schermo La famiglia Passaguai, di cui fu anche regista nel 1951. Ispirato a un testo dell’umorista Anton Germano Rossi.
Con Aldo Fabrizi, Peppino De Filippo, Nyta Dover, Luigi Pavese, Ave Ninchi, Enrico Luzi, Carlo Delle Piane, Giovanna Ralli, Giovanni Grasso, Pietro De Vico, Tino Scotti, Jole Silvani, Maria Donati, Amalia Pellegrini, Giancarlo Zarfati, Riccardo Ferri.
Sotto, la prima parte con i titoli e la seconda, più significativa. Il resto si può seguire su YouTube con un po’ di buona volontà.