PROSSIMAMENTE, DA AGOSTO IN POI…

01 Jun. 19 18.20

Ebbene, sì, ci sono lavori in corso.

Nel mese di agosto, come di consueto, il blog resta aperto, notte e dì, a colazione e a merenda. Lo scrivo per ammonire chi alla chetichella si organizzasse per disertarlo. Non è cosa.

Cosa vi aspetta?

Altri fumetti italiani (vedasi il patriottico avvio con l’Albo dell’Intrepido), ma anche disquisizioni sul diritto d’autore e sulla funzione, più o meno proficua, dei Premi in Italia. Premi fumettistici, che proliferano e si moltiplicano liungo tutto lo stivale.
Quanti sono? Come sono gestiti? Chi i premiati?

Se qualche giudizioso catalogatore dalla ferrea volontà avesse intenzione di stilarne una lista anche incompleta, indicandone caratteristiche e categorie previste, fare cosa buona e giusta. Forse potrebbe essere questo un buon avvio di discussione.

Cicci e il marziano.blogggg

Poi, qualcosa sul Fumetto per ragazzine d’antan (non d’Altan, non confondiamoci, uff!). Sopra, una tavola tratta da Bambola, disegnata da Nino Orliani.

Katie Rice

Questa sopra (e quella sotto) sono invece protagoniste(sse) per visitors più grandicelli, opera della talentuosa Katie Rice.

Giovane cartunista

La meraviglio Lola, accompagnata solitamente dal gatto nero Otello, è invece protagonista di una storia di Luciano Bottaro della quale non parleremo (almeno per ora) in questo blog. Ma comparirà, insieme a tante altre, in un sontuoso volume la cui uscita è prevista per la fine di ottobre, e al quale alcuni valorosi stanno lavorando, sfidando la caldazza, in questi mesi estivi. Sarà un imperdibile must, contenendo (anche) storie mai ristampate nell’ultimo mezzo secolo.

I particolari in cronaca, prossimamente.

Mici, sceriffi-blog

Non mancherà il (da tempo annunciato) post si Kley, a cura di Claudio Ferracci!

K-2

K-donna con mani fra i capellos

Intanto, mi affretto a incorporare il cartoon del 1937 Popeye the Sailor – Meets Ali Baba’s Forty Thieves, sicuramente razzista, ma senza dovergli gettare la croce addosso, per presentarlo a una platea di persone senzienti è sufficiente inquadrarlo nel suo contesto storico e fornire le spiegazioni del caso.

Non è cosa censurarlo, facendolo sparire dalla programmazione di una rete com’è accaduto una decina di giorni fa, il 14 luglio, la rete TCM, dopo aver addirittura organizzato un minidibattito sul tema, con Robert Osborne eil “Media Critic and Author” Dr. Jack Shaheen.

“This cartoon probably did more to denigrate Arabs than any cartoon ever”, ha detto Shaheen. “This one was particularly offensive in the manner in which Arabs are portrayed.”

Evvabbe’, prima che scompaia anche da You Tube, guardiamocelo ancora.

  • Betrand Sovietssel |

    Caro Moerandia, è proprio vero, la produzione di Popeye di una volta al giorno d’oggi possiamo soltanto rimpiangerla.
    Lamentarsi non è mai bello, ma in questo caso mi viene da fare il coyote su un picco, che ulula contro la luna.

  • Luca Boschi |

    Buon mattino, ripsondo (nemmeno poi troppo) con una settimana di ritardo circa.
    Emi-chan:
    non conoscevo questa citazione montanelliana su Sandro Pertini e i fumetti (non l’ho onosciuto per un pelo, a differenza di alkcuni miei colleghi disegnatori, quando il grande Sandro era in vita).
    Spèero che vi torneremo (sull’argomento).
    Leone:
    anche per quanto riguarda sia questo quesito che le cose che mi hai detto privatamente (scritto), spero di poter tornare.
    Cercherò in rete il brano di Ricky Gianco. Ho in memoria la publicità di quel vecchio 45 giri (ti ricordi cose incredibili!) e l’avevo anche inserita nel volume “Irripetibili”.
    A presto, grazie per il momento!
    L.

  • Leone Del Vivo |

    Ciao Luca
    a proposito del protagonista del cartone
    qui pubblicato, che fine ha fatto quella
    canzoncina interpretata da Ricky Gianco che iniziava con ” Sono un uomo molto raro il mio pugno è uno sparo” col ritornello in cui Olivia implorava
    ” Aiuto”?
    Quando vuoi puoi chiedermi ulteriori informazioni su quanto scritto dopo Jacovitti
    Saluti

  • Moerandia |

    I vecchi cartoni animati di Braccio di Ferro erano dei capolavori di surrealtà; certo Segar era un’altra cosa ma vedendo queste produzioni si capisce come un tempo il marinaio con le ancore sulle braccia potesse essere un valido rivale di Topolino&co.
    Chi accusa quel cartone animato di essere offensivo verso ecc. gioca un gioco fin troppo facile, attaccando delle innocenti favoline, che la puntata dopo avrebbero potuto avere come protagonisti gli eschimesi, i negretti dell’Africa Nera o gli esploratori di Venere (risultando razzisti verso i venusiani?), una piccola “vaudeville” disegnata, un pò di figurine colorate con immagini immaginarie dal mondo, svago privo di preoccupazioni insomma.
    Non un trattato serio su come vivessero arabi o eschimesi o alfacentauriani: quello sarebbe stato più impegnativo da attaccare, e senza tutto quel riscontro mediatico.
    —-
    Piccolo fuori-tema-ma-non-del-tutto: oggi sono stato a Riminicomix (solo 2 ore sul tardi per impedimenti vari): asciugatosi un pò l’antiquariato abbondavano quest’anno luccicanti volumi ed albi recenti, a partire dai manga. Che fine ha fatto tutta la produzione di una volta? Del povero Braccio di Ferro esce negli USA solo una tavola settimanale inedita (e ti pareva) in Italia (rischia di fare la fine di Betty Boop ed apparire solo su borse e magliette). E chi non ha alle spalle colossi tipo Disney o Warner ma solo un innocente “syndacate”, magari traballante e poi chiudente come l’UFS (BdF comunque è del KFS) rischia pure di essere servito sul piatto, senza difese, in dibattiti di cui si potrebbe fare a meno.
    Saluti.

  • Emi-chan |

    Circa l’Intrepido, proprio ieri ho letto un giudizio, che voleva essere severo, di Pietro Nenni su Sandro Pertini: “Io non sono certamente un uomo di cultura e alla cultura non attribuisco, per un politico, una decisiva importanza. Ma qualcosa so, qualche libro l’ho letto, anche grazie a Mussolini quando mi mandò al confino a Ponza. C’era anche Sandro. Lui, l’unica cosa che leggeva era «L’Intrepido»…” Nonostante la valenza negativa che Nenni sembrerebbe (è Indro Montanelli a riferirne le parole) voler conferire ad una simile lettura, questa testimonianza è utile sia perché sottintende la grande diffusione e popolarità de L’Intrepido sia perché mostra come Pertini amasse i fumetti già da allora e non si vergognasse di farsi vedere in pubblico intento a leggere quelle che i più consideravano sciocchezze per bambini.

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