BIRILLI DI TOPOLINO PRODOTTI DA HANNA-BARBERA

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I giocattoli non hanno solitamente diritto di ospitalità in questo blog, ma questi riguardano Topolino, quindi lo strappo alla regola è giustificato.

Ancora più grande è l’interesse per questi birilli da bowling per bambini realizzati negli anni Sessanta perché… ciascuno di essi, sul loro retro, sfoggia un assurdo copyright: quello di Hanna-Barbera.
Incredibile, no?

Lo rivela il detentore di questo sito di vendita on line di oggetti vari e lo riprende Jerry Beck su Cartoon Brew.

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<a style="display: inline;" href="http://nova100.typepad.com/.a/6a00d8341c684553ef0147e374a983970b-pi”>Uncle Remus

Per supportare la discussione impostata nei commenti sotto da Gian Carlo Malagutti, ho aggiunto (sopra) la copertina del 45 giri in vinile di una collana hanna-barberiana dove Huckleberry Hound reinterpreta l’avventura di Fratel Coniglietto e soci narrata nel lungometraggio di Walt Disney Song of the South (da noi I racconti dello Zio Remo).
Posso aggiungere di aver posseduto la versione italiana di questo disco, davvero rarissima, con la voce di Braccobaldo Bau fornita dall’attore Renzo Palmer, che abitualmente lo “doppiava” negli show televisivi trasmessi dalla Rai.

  • Carminio |

    Ciao, vero.
    Nella storia “Paperino avvocato difensore” ci sono dei fumetti troppo forti e spregiudicatio, come se ne trovano raramente nelle storie di oggi, perfino in quelle di Tex Willer o di John Doe. All’epoca dovevano davvero fare sensazione. Ma erano altri tempi, forse si andava meno per il sottile e il politically correct non era ancora stato inventato.
    Vorrei vedere più storie di questo tipo.
    Ciao.

  • Luca Boschi |

    Ciao, Matteo, grazie per la mail.
    Certamente, la seconda storia dal titolo “Zio Paperone e lo specchio magico” è posizionata di seguito alla precedente per poter compiere meglio il confronto con lei, per così dire. Era bene metterle una di seguito all’altra, dato che di storie dallo stesso tetitolo, ma con contenuti diversoi, a memoria d’uomo ne conto non più di tre.
    Non ha lo spessore di una Superstar. Avrebbe potuto, nell’impaginato, venire dopo “Paperino avvocato difensore”, che però inizia con una tavola bianca e ha la foliazione dispari. Per evitare di mettere una pagina di pubblicità fra una storia e l’altra è stata adottata questa soluzione.
    Certo, le esigenze di impaginazione a volte prevalgono sulla logica.
    Rispetto all’altro post, più in generale, è vero. Ci sono storie che da tempo attendono una ristampa. Non è per “smemoratezza” che non compaiono, ma solo per difficoltà riscontrate.
    Considera che storie di mezzo secolo fa, o giù di lì, ancora in forma di pellicola sono rimaste a giacere per tanto tempo nei magazzini della Mondadori e il loro passaggio alla nuova gestione, nel 1988, non è stato del tutto indolore.
    Non tutto c’era, non sempre lo stato di conservazione è avvenuto nelle migliori condizioni e le “ingiurie del tempo” si sono fatte sentire.
    Poco alla volta recuperiamo tutto, per giunta in versione integrale, come risulta da un’avventura specifica di questo numero, dove si parla senza mezzi termini di pene soleni e senza diritto di replica per i condannati per furto.
    Ti rispondo ancora quanto prima su ciò che resta.
    A tra poco!
    Luca

  • Matteo Venturi |

    Ciao Luca!
    I doverosi complimenti per il nuovo “Grande Classico”, si accompagnano, questa volta, con un dubbio. Può la sola omonimia giustificare la presenza di una storia – in fin dei conti – recente e pure ricolorata elettronicamente, nello spazio “Superstar”? Mi riferisco, ovviamente, a “ZP e lo specchio magico” di Sarda/Gatto. Per il resto, ottimi ripescaggi di perle rare!
    Un’altra curiosità. Dal momento che il volume “Pippoparodie” che è in edicola non ha niente a che fare con quella serie e che la relativa pubblicità annunciava prodotti come “Pippo Leonardo Da Vinci”, è almeno possibile ristampare veramente qualche “Goofy as a famous historic person” in altra sede?
    Ti ringrazio in anticipo per l’attenzione.
    Un carissimo saluto.
    Matteo.
    P.S.
    Se te lo sei perso, ti rimando anche a un mio vecchio post: http://lucaboschi.nova100.ilsole24ore.com/2011/02/il-ritorno-di-duck-tales.html#comments

  • Andrea Cara |

    Lo vendono anche su e-bay
    http://cgi.ebay.com/ws/eBayISAPI.dll?ViewItem&item=380239865058#vi-content

  • Luca Boschi |

    Che cosa curiosa, eh?
    Nel catalogo di vendita on line si sostiene che vi sia il “doppio copyright”, na osservando il retro di ogni giocattolo, come si vede, c’è scritto solo “Hanna-Barbera”.
    Per questo mi è sembrato interessante pubblicare queste immagini, per la loro singolarità.
    Devo dire che a lungo la ditta Hanna-Barbera ha cannibalizzato idee e storie (e personaggi) disneyani, e non solo. Dovrebbe essere cosa nota…
    Qui, per esempio, avevo messo la sovrapposizione fra Alice e la piccola acquiremnte di Magilla Gorilla, in uno dei tanti dischi in vinile dove si raccontavano le storie dei lungometraggi Disney tramite i personaggi di Hanna-Barbera:
    http://lucaboschi.nova100.ilsole24ore.com/2009/07/buon-noncompleanno-a-tutti-con-alice.html
    Il periodo di produzione di questo giocattolo dovrebbe essere lo stesso.
    Per corroborare questo concetto, ho aggiunto in coda l’immagine della copertina del diosco con Huckleberry Hound, che reinterpreta l’avventura di Fratel Coniglietto e soci narrata nel lungometraggio Disney “Song of the South” (da noi “I racconti dello Zio Remo”).
    Posso aggiungere di aver posseduto la versione italiana di questo disco, davvero rarissima (anche nessuno la vuole o la cerca), con la voce di Braccobaldo Bau prestatagli dall’attore Renzo Palmer. L’anno di acquisto in Italia era il 1968.
    Ciao per ora!

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