GLI ULTIMI ANNI D’ORO DI MICKEY, di Alberto Becattini

Omaggio IGNATZ

Anche qui, come nel Papersera, Alberto Becattini scrive qualche nota sulla collana cronologica dedicata a Floyd Gottfredson.

Ringraziandolo, corredo il suo intervento con qualche immagine, compresa la scoperta compiuta da Paolo Castagno circa un possibile omaggio che Gottfredson aveva rivolto al suo amato George Herriman, inserendo un Ignatz Mouse tra la folla di una vignetta, uscita poche settimane fa di nuovo in edicola.

MEA MAXIMA CULPA

Cari amici,

Mentre la collana Gli anni d’Oro di Topolino volge al termine,
vorrei scambiare con voi alcune riflessioni.

In primis, debbo scusarmi con tutti voi per la incredibile, imperdonabile topica da me presa all’inizio dell’introduzione alle tavole settimanali, a p. 100 del 35° volume. Come giustamente “Special Mongo” ha notato in un suo intervento, è più che evidente che Piedidolci sia apparso prima nella storia in strisce quotidiane che da lui prende il nome (del 1933) e poi nella sequenza in tavole settimanali inclusa nel 35° volume (del 1934). Si tratta di uno di quegli errori ingiustificati e ingiustificabili che mi fanno dubitare della mia sanità mentale, e che dovrebbero far capire anche a voi quanto già fossi “cotto” nel momento in cui vergavo quelle sciagurate righe. Né, purtroppo, potrò rimediare nell’Errata Corrige in appendice al 38° volume, che abbiamo definitivamente chiuso da oltre una settimana e che a quest’ora è in procinto di andare in stampa.

GuestStar

Questa collana, bisogna dirlo, è stata davvero un tour de force per tutti i noi. Per me e Luca, nel realizzare testi e traduzioni a cadenza settimanale o bi-settimanale. Per la redazione, il letterista e i coloristi, nel mettere insieme un volume ogni sette giorni. Un ritmo forsennato che in alcuni momenti non poteva non minare la nostra lucidità. La mia, di sicuro, considerando i numerosi errori da me
commessi, ma soprattutto quello, epocale, di cui sopra.

Detto questo, mi pare che abbiamo fatto un buon lavoro.
Personalmente trovo splendida la colorazione delle tavole settimanali nel 35° volume. Credo che così belle non si fossero mai viste.

Mettere insieme il 38° volume è stata una sfida nella sfida. Ho “ammollato” al buon Luca le traduzioni del 36° e 37° volume (e di cuore ancora lo ringrazio) per dedicarmi corpo ed anima all’ultimo volume, che troverete pieno di sorprese e che – lo spero vivamente – apprezzerete. Non dubito che ci saranno altri piccoli errori, ma per
quello che ho visto in versione elettronica mi pare davvero un bel volume.

Ma sarete voi, come sempre, a giudicare, tra un mesetto circa.

Gottfredsondapresherriman

Dopo essermi giustamente autoinfamato per la summenzionata “cantonata”, lasciatemi dire che ho trovato un po’ esagerate certe affermazioni da parte di alcuni di voi.

In un post ho letto che ben pochi degli articoli da me scritti sarebbero stati interessanti. In altri post mi si accusa di aver vanificato le introduzioni raccontando la trama delle storie e niente più. Lo avevo già fatto, credo, ma tengo a ribadire che in alcuni casi ho ritenuto necessario fare una sintesi della trama anche e soprattutto per citare via via i nomi originali e italiani dei personaggi e dei luoghi, eventuali paralleli con altre storie, ecc.

Qualcuno ha trovato addirittura fastidioso il fatto che abbia accostato le storie di Gottfredson o parti di esse a determinati film. Purtroppo sono un incallito cinefilo, e ritengo che al cinema Floyd abbia attinto a piene mani.

E poi citare un film e mostrarne il manifesto è anche un modo per invogliare i lettori a vedere o rivedere quel film… Ma, certo, non tutti condividiamo questa insana passione per la celluloide.

Basil

Parliamo adesso della scelta, da alcuni di voi criticata, di proporre tutte le strisce quotidiane (incluse quelle non di Gottfredson) dal 13 gennaio 1930 al 15 novembre 1975, e di non includere invece le tavole settimanali non di Gottfredson realizzate dopo il dicembre 1938.

Si è trattato di una scelta dettata dal buon senso, che potesse coniugare esigenze filologiche ed editoriali. Questa collana nasce, nella mia testa, soprattutto come celebrazione dell’opera di Floyd Gottfredson, e in effetti ne include l’intera produzione (fatta salva qualche illustrazione che certo, negli anni a venire, ardimentosi e indefessi ricercatori scoveranno chissà dove).

In questo senso, non ho timore di dirlo, è e resterà un’opera unica. La Fantagraphics, come sapete, non andrà oltre il 1955 con la pubblicazione delle strisce. E sono proprio curioso di vedere se verranno integralmente pubblicate avventure quali “Topolino nel paese dei califfi” o “Topolino e il gorilla Spettro”. Lo spero vivamente, per il bene del rigore filologico e dell’integralità dell’opera.

A proposito… In quei volumi, tutti i contenuti editoriali saranno collocati in appendice. Sarà in tal modo evitato ogni rischio di generare gli “spoiler” che tanto hanno infastidito alcuni di voi nelle mie insulse prefazioni. Che, tuttavia, non è assolutamente obbligatorio leggere *prima* delle storie.

Cito come esempio la prefazione all’edizione italiana del formidabile romanzo di Philip K. Dick The Man in the High Castle (ovvero La svastica sul sole)… Un vero e proprio maxi-spoiler. Ebbene, io l’ho letta prima del romanzo, ma non per questo ho meno apprezzato l’agile prosa di Dick e l’avvincente trama della sua opera.

Pubblicare anche tutte le tavole settimanali di Manuel Gonzales (altro autore che adoro) sarebbe stato splendido, ma avrebbe comportato un abnorme allungamento della collana, impraticabile allo stato attuale. D’altra parte, trovo più che logica la scelta di includere tra le tavole del 1938 anche quelle disegnate da Gonzales. Avremmo forse dovuto “saltarle”? E non parlo soltanto delle autoconclusive.

Immaginate se di “Topolino ammazzasette” avessimo presentato solo le
tavole disegnate da Gottfredson!
Nulla vieta, peraltro, che alle tavole di Gonzales (e anche a quelle di Bill Wright, Paul Murry, George Waiss, Tony Strobl, Daan Jippes) si
possa dedicare, in futuro, un’altra collana…

Ma questo, certo, non dipende né da me, né da voi.

Qualcuno si è poi meravigliato che con le strisce autoconclusive non siamo arrivati fino alla fine del 1975. Di questo (e non solo) mi assumo la piena responsabilità. Roman Arambula mi perdoni, ma il suo Topolino a strisce non mi è mai piaciuto, e mi sembrava quasi un sacrilegio far seguire all’ultima striscia di Gottfredson le prime di Arambula.

O forse no… Vedendole, molti avrebbero doppiamente apprezzato anche l’ultimo Floyd, da alcuni detrattori ingiustamente considerato ormai “stanco” e “bollito”.

Gottfredson library Mickey Mouse-1

Chiudo qui questo sproloquio, ringraziandovi ancora una volta per averci seguito con passione e pazienza. Grazie per le vostre critiche costruttive, meno per quelle gratuitamente distruttive. Magari potremmo organizzare un bell’incontro con alcuni di voi, per parlarci e confrontarci vis à vis, piuttosto che attraverso l’asettico mezzo elettronico e il fastidioso e un po’ ipocrita filtro del nickname.

Sempre vostro
Alberto Becattini

Gottfredson to Hearst 1942

Disney per le immagini)

  • Oceania |

    Bravo, Cesare!
    Hai ricordato questo libro importante che forse anche i curatori avevano trascurato. Il libro di Eco è molyto bello, secondo me.

  • Cesare Milella |

    Mi unisco doverosamente ai complimenti ai ringraziamenti per questa titanica e grandiosa opera che purtroppo volge oramai al termine; mi mancherà l’acquisto del lunedì mattina (ottimo modo di cominciare la settimana) e lo sfogliare le pagine del volume in ufficio, prima di iniziare a lavorare, deliziandomi gli occhi coi disegni di quel gigante che è Floyd Gottfredson.
    Ieri ho comprato il n.36; che storie meravigliose! Capolavori assoluti come Topolino giornalista e Topolino e il misterioso “S”, ottime storie come Pluto corridore e Il tesoro di Clarabella e le divertenti tavole domenicali fra cui spicca Topolino e il canguro.
    Leggere “Topolino e il tesoro di Clarabella” è stata poi l’occasione per riprendere in mano “La misteriosa fiamma della regina Loana” di Umberto Eco in cui la storia veniva citata, ma non mi ricordavo in che termini: era il protagonista, soprannominato Yambo, che ha perso la memoria e vedendo l’albo con la storia di Topolino in un mercatino ha dei lampi di ricordi su come Topolino e Orazio ritrovano il tesoro col ragionamento del Grande Topo sull’invecchiamento degli alberi. Dopo tanti anni questa grande storia di Topolino è stata fonte di ispirazione per una scena importante del libro del semiologo di Alessandria.

  • Luca |

    UGH!
    Ma il quiz non era lregato a questo post, era in questo:
    http://lucaboschi.nova100.ilsole24ore.com/2010/11/marco-gervasio-su-disney-anni-doro-con-un-sublime-quiz.html
    😉
    Ciao!
    L.

  • Matteo Venturi |

    Grazie a te, Luca.
    Se è “Topolino salva il bianco Natale” sarei stra-felice!
    Ci risentiamo.
    Matteo

  • Luca |

    Ciao, Matteo, grazie di tutto.
    In realtà è molto difficile accontentare tutti. Per me aveva senso riproporre, per la prima volta ever, quella versione della “Fondazione de’ Paperoni”, insieme alle altre prime storie del ciclo di “Albi della Rosa” da 50 lire: quelli che un po’ tutti hanno conosciuto (magari per averne ricomperati alcuni fuori tempo alle fiere, mentre quelli precedenti sono assi più cari e più rari, anche perché con tiratura inferiore).
    Non preoccuparti per “L’armata elettronica”, come (anche) per la “Terra dell’incanto”. L’indisponibilità di alcune storie è stata (è) temporanea, basata su destinazioni diverse da quelle nella sede delle Superstar.
    Non so se le storie natalizie potranno piacere a te e agli altri, possessori un po’ di tutto, sotto varie forme.
    Ma, posso dire, due storie su tre non hanno ristampe dagli anni Sessanta, una ha visto la luce una sola volta in questa forma ed è quindi alla sua prima ristampa.
    E il suo soggetto (mi spingo a dire che) è di Martina, il che potrebbe far felici i vari “martinisti” che passano per questo blog e frequentano anche il Papersera, a quel che capisco.
    Poi… penso che nei mesi seguenti vi sia materiale sempre assai interessante e “proprio”, adatto a quel mensile.
    Ma l’ultima parola, come sempre, va ai lettori, dei quali sei un eminente esponente.
    A presto!
    L.

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