Ecco sciolta la riserva su quanto ventilato in questo (quasi) enigmatico post.
La NPE annuncia il secondo volume della collana L’arte delle Nuvole.
Dopo La Luce Nera di Andrea Bruno, questa volta è il turno del Maestro Franco Benito Jacovitti, uno dei più importanti fumettisti italiani e non solo, che vanta una produzione sterminata.
Ed ecco dunque Jacovitti. Sessant’anni di surrealismo a fumetti, un saggio di oltre 350 pagine, con un inserto a colori e diverse
illustrazioni, molte delle quali introvabili da decenni, in cui Luca
Boschi, Leonardo Gori, Andrea Sani e Franco Bellacci analizzano i più disparati aspetti della vita di “lisca di pesce” dagli esordi durante il periodo fascista, sino alle ultime produzioni, passando per tutti quei personaggi che hanno reso immortale il genio creativo di Termoli: Jak Mandolino, Gionni Peppe, Tom Ficcanaso, Pop Korn, i 3P, Baby Tarallo e l’iconico Cocco Bill, il personaggio che ha anticipato (si dice, con un po’ di approssimazione) lo spaghetti western di Sergio Leone.
A completare l’opera, una lunga intervista al Maestro e la
Bibliojacgrafia, un percorso cronologico all’interno della produzione
di Benito Jacovitti.
Un volume imprescindibile per tutti i collezionisti (prosegue il comunicato stampa ufficiale della casa editrice) e gli amanti della Nona Arte e fondamentale per chi ha deciso di affacciarsi per la prima volta sul mondo di Jacovitti, e che si avvale della prefazione dello jacovittologo Gianni Brunoro.
Il volume sarà presentato sabato 30 ottobre alle 17,30 presso la sala del MUF (Museo del Fumetto di Lucca) a destra, subito dopo l’entrata, alla presenza degli autori e con qualche esilarante sorpresa (peraltro, alcuni cimeli di Jacovitti, come il gonfiabile della ditta Movil che si vede sotto, sono in mostra da mesi presso il MUF, all’interno della ricca mostra dedicata a Carosello).
L’ingresso è gratuito, come per tutte le altre iniziative divulgative e i convegni del MUF, dalle presentazioni con (fra gli altri) Sergio Toppi, Sergio Bonelli, Ivo Milazzo, Giorgio Cavazzano, Corrado Mastantuono, lo staff del Giornalino, Claudio Stassi e la Tavola Rotonda sugli autori di fumetti italiani…
Riepilogando:
Jacovitti. Sessant’anni di surrealismo a fumetti
di Franco Bellacci; Luca Boschi; Leonardo Gori; Andrea Sani.
Pagine: 352 – Cartonato, B/n + Colore
Prezzo: 35,00
Collana: L’arte delle Nuvole
Tra le rare immagini del libro c’è anche quella sopra, piuttosto strana e singolare, che testimonia l’immediata popolarità raggiunta da Cocco Bill con la sua inclusione in un album di figurine legate al programma radiofonico Un amico che vale un tesoro (a quei tempi la radio era più diffusa della televisione, le cui vendite sarebbero esplose all’inizio del decennio successivo).
Il cow boy è affiancato ad altri personaggi importanti della letteratura per ragazzi e dei fumetti, fra i quali il disneyano Archimede Pitagorico, il Ciondolino di Vamba, il Piccolo Sceriffo…
Ma, come fa notare l’amico Roy Mann, i cosiddetti “esperti di fumetti”, che esperti non sono, c’erano anche nel passato, e qualcuno stava anche al Radiocorriere del 1958.
Infatti, nella figurina n. 32 non c’è Il Piccolo Sceriffo, bensì El Bravo, in un disegno di un giovane Francis Bignott (così si firmava Franco Bignotti).
Bignotti copiava El Bravo principalmente da Pecos Bill, ma El Bravo aveva le pistole che facevano TENG! TENG! invece che BANG! e Pecos Bill usava solo il lazo. Queste le principali differenze…
La pagina con le figurine da ritagliare, per incollarle in album (oggi introvabile) escono sul Radiocorriere n. 23 del 29 marzo 1958. Cocco Bill festeggia così, alla grande, il suo primo compleanno.
Spieghiamo anche questa foto, scattata nella casa romana di Jacovitti, in via Albornoz, nell’autunno 1994 dopo una riunione per organizzare una personale dell’Autore, destinata all’Istituto di Lingua Francese di Firenze e al Festival di Angoulême .
Da sinistra Andrea Sani, Luca Boschi, Lisca di Pesce, Michel Pierre e uno dei responsabili delle mostre del festival francese (chi è? Qualcuno ne ricorda il nome? Organizzò l’omaggio al Fumetto Italiano per l’edizione del 1995!).
Sulla parete, a destra, una parte della collezione di armi usate da Jacovitti anche per studiarle e inserirle nei suoi “cineromanzi”.