MARY POPPINS IN CASA BANKS A “CHI VUOL ESSER MILIONARIO?”

MaryPoppins

“Nonostante non sia giunta fino ad imporre che il suo nome fosse espunto dai titoli di coda, come fece Michael Ende molti anni più tardi, Pamela L. Travers espresse più volte pubblicamente, fino alla fine dei suoi giorni, la sua insoddisfazione totale nei confronti del film disneyano.”

Pltravers “Francamente, anch’io, che sono una delle pochissime persone (dal 1964 in poi) ad avere prima letto i romanzi della saga e – dopo – visto il film, non posso darle torto. Si può apprezzare la perizia tecnica del film, ma il suo spirito è del tutto diverso (e contrastante) rispetto a quello della storia originale.”

Queste sono alcune frasi di Emi-chan, l’esperta marypoppinista che parlava della tata volante in questo post di svariati mesi fa (chi vuol leggerselo integralmente, faccia un BEL CLIC sul link).

L’argomento torna di attualità oggi, dopo che in coda al post in questione, la lettrice (e telespettatrice) Maria Angela Gobbi (che scrive per la prima volta, benvenuta!) afferma e chiede quanto segue, ricollegandosi a Emi-chan:

“Anch’io avevo letto prima Mary Poppins,il film mi piacque abbastanza, ma era molto diverso dall’originale.
Questa sera a “Chi vuol essere milionario?” è stata fatta la domanda “Quanto tempo Mary si ferma a casa dei Banks?” e tutti i ragionamenti vertevano sul film.
Risposta esatta fu ritenuta UNA SETTIMANA, ma nel romanzo mi pare fosse di più (da un cambio di vento all’altro).

Fossi stata una concorrente avrei fatto ricorso. Potete rispondermi? Grazie.”
M. A. Gobbi

L’argomento (replica indegnamente il sottoscritto) merita una risposta un po’ articolata, che ha a che fare sia con i regolamenti dei singoli giochi a quiz (li immagino “capestro”, avendo ben poca fede nella gente che realizza questo tipo di intrattenimento televisivo), sia con la “reazione” del concorrente.

Il quale credo che abbia titolo per fare un ricorso se è stato danneggiato, dando una risposta giusta ma erroneamente non considerata tale dagli autori del quiz.

Oppure, può aver titolo di fare ricorso se gli autori del quiz non hanno specificato che l’argomento della domanda è circoscritto alla trama del film, e non riguarda il libro. In tal modo la domanda è lacunosa e ambigua.

Bisogna capire la cornice nella quale il tutto si è svolto.

Ma lascerei la parola a Emi-chan, dato che l’esperta di Mary Poppins e l’autrice dell’articolo, in questo caso, è lei.

Posso però dire che i ricorsi funzionano. Oltre venti anni fa, Alberto Becattini, presentatosi a una versione “nuova” di Lascia o raddoppia? (con Bruno Gambarotta e Lando Buzzanca).

L’opportunità è ghiotta per postare, finalmente, questi due video che riguardano quella storica esperienza.

Si comincia con un estratto di una delle puntate della trasmissione dove Gambarotta formula a Becattini una domanda ambigua o (diciamolo pure) errata, relativa a Floyd Gottfredson e Al Taliaferro.

Naturalmente, Alberto non può rispondere correttamente a una domanda priva di senso.
Alla fine dell’intervento, Gambarotta stesso propone di fare ricorso.

E il ricorso viene accettato, come si vede dal video sopra (dal sottoscritto registrato a suo tempo, con una banale videocassetta, dal televisore). L’estratto riguarda una puntata andata in onda qualche settimana più tardi.

In una vignetta che disegnai all’epoca per Totem Comic ritrassi questa scenetta. Tempo fa mi era ri-balzato fuori l’originale, ma si è di nuovo inabissato nel magma cartaceo del quale questa scrivania con computer è una fluttuante scialuppa.