GLI “STATI GENERALI” secondo Sergio Algozzino – IL “MINIMO SINDACALE”?

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Dopo Marcello Toninelli, Gianfranco Goria, Fabio Lai e Alessandro Bottero, interviene nella discussione (oltre a Claudio Stassi e oltre ai vari commentatori che hanno detto la loro in coda ai vari post precedenti su questo stesso tema) anche il valente Sergio Algozzino, che nel conempo invita a sua volta autori ed editori a parlare delle loro esperienze o modalità contrattuali, o problematiche editoriali, qui: http://kinart.forumfree.it/?t=48763162&st=600#lastpost

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A Sergio la parola, subito dopo la tavola di Krazy Kat.

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Il motivo per cui non vado a Lucca è proprio lo stesso per cui voi state organizzando questa tavola rotonda, è che mi ha portato a una brutta dose di disgusto nei confronti di un ambiente che non vedo più come sano per la mia salute.

Ci tengo però a fare un paio di considerazioni, dato che a mio avviso c’è un paradosso di fondo, e ci si potrebbe quindi ragionare preventivamente: è sacrosanto cercare di regolamentare i rapporti fra editori e autori, finalmente si parlerà chiaramente di contratti, di percentuali, di clausole generalmente ignorate dai più inesperti, come i diritti per l’estero… tutta roba che sono sicuro che una persona come Claudio, di cui sono coetaneo e compagno di avventure (e disavventure) avrà ben appuntato in qualche taccuino e che esporrà nel migliore dei modi.

Di contro, il problema di fondo secondo me risiede nel classico serpente che si mangia la coda… ovvero… chi parteciperà alla Tavola Rotonda? Autori? Certamente. Editori?

Certamente, saranno prontissimi ad ascoltare le follie di un gruppo di operai scalmanati.

Ma le considerazioni che verranno fatte quanto andranno oltre le mura lucchesi e i siti (o le riviste) specializzati di fumetto? Perchè me lo chiedo? Perchè penso che si sarà sempre un ragazzino appena uscito da una scuola del fumetto, o anche senza scuola, che avrà il piacere, e di sua spontanea volontà, di farsi pubblicare gratis, o pagato molto poco, fregandosene di tutte le cose belle che verranno dette e stabilite.

Valerian1

Parliamo spesso, scherzosamente, di “minimo sindacale”, ma il minimo sindacale, se non è legalmente riconosciuto nel nostro settore, non esiste. Quindi se un ragazzino pieno di speranze, e magari anche talentuoso, vorrà regalare il suo lavoro nessuno potrà fermarlo.

L’assurdo è pensare che la soluzione sia IMPORRE un minimo sindacale… cioè… non è davvero triste che dovremmo davvero arrivare a questo, quando quello che servirebbe sarebbe soltanto un minimo di decenza e rispetto? Ci rendiamo conto di quanto stiamo toccando il fondo? Beh, noi che ne parliamo sì… ma come possiamo invertire totalmente questo sistema?

Non è difficile notare (anche se è un dato che passa un po’ troppo inosservato) come l’età media dei fumettisti in Italia sia molto bassa. Professionisti a parte, ogni anno esordiscono centinaia di giovani fumettisti, a volte bravissimi, che dopo due o tre anni, appena si rendono conto che non possono andare avanti “aggratis” spariscono dalla scena, al soldo di un lavoro più solido.

Ho visto amici ex-fumettisti cadere come delle pere cotte, investiti da folate di vento anche lavorando per editori di un certo calibro.

Io stesso, a 10 anni dalla mia prima pubblicazione “seria”, inizio a fare quattro conti, e trovo demotivante avere un file sul Pc con su scritti tutti i gli editori che ancora mi devono dare dei soldi (sia in Italia che in Francia), altri che non mi li daranno mai, o mail di risposta che aspetto da mesi e che devo sollecitare solo per sentirmi dire con nonchalance “niente, non ci interessa”.

E mi passa la voglia. Mi passa la voglia di andare a Lucca, mi passa la voglia di continuare a mandare mail, mi passa la voglia di disegnare… mi passa la voglia di disegnare??? Già. L’unica certezza mai avuta nella vita da quando ho memoria si è momentaneamente persa. Sono una pera cotta, lo ammetto.

SchuitenPlan

Per illustrare quest post ho inserito immagini di strane e spericolate architetture di fumetti vari, disegnate da Francois Schuiten, Robert Crumb, George Herriman, Jean-Claude Mézières, Jiro Taniguchi, Hermann Huppen, detto Hermann (con Babette, sotto).

Per vederne molti di più e leggere i commenti, seguendo anche i relativi link, ci si può rivolgere alle pagine apposite di The Hooded Utilitarian, con gli articoli del ciclo Strange Windows: Draw Buildings, Build Drawings, di Alex Buchet.

Babette1

Un accostamento non peregrino, ma indicativo di una percezione, viene fatto da Paolo Gallinari nell’ultimo delle Newsletter dell’ANAFI dal titolo Mano Libera.

Paolo accenna agli Stati Generali in relazione alla fioritura di libri e iniziative che riguardano il periodo storico della Resistenza, che negli ultimi tempi ha destato nuovo interesse grazie alle iniziative di alcuni indomiti operatore del settore.

Mano libera 65

LINK SALDAMENTE CORRELATI:

LA TAVOLA ROTONDA SUGLI AUTORI DI FUMETTI IN ITALIA… AL MUF DI LUCCA

GLI “STATI GENERALI” secondo Gianfranco Goria – LA COSCIENZA COLLETTIVA

GLI “STATI GENERALI” secondo Alessandro Bottero – SERVE UN CONVEGNO!

GLI “STATI GENERALI” secondo Fabio Lai – ANDATEVENE!

GLI “STATI GENERALI” secondo Marcello Toninelli – ASSOCIAZIONE FUMETTISTI

UNA FIRMA PER IL FUMETTO – IL PUNTO DELLA SITUAZIONE, di Ivo Milazzo

OSSERVAZIONI SUL DIRITTO D’AUTORE NEL FUMETTO, di Carlo Chendi

IL FUMETTO IN ITALIA: TUTELE E PROSPETTIVE, di Raffaella Pellegrino