STAN LEE FA FUOCO E FIAMME NELLA TARDA NOTTE

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Della leggenda vivente Stan Lee ho postato spesso interviste, immagini, clip comiche e altro, stupendo me stesso, ancor prima di ciascun (altro) visitor, per la verve che l’anziano Excelsorissimo riesce ancora a sputar fuori ad ogni sua apparizione.

Ebbene, credo che in questa intervista dello scorso 15 giugno abbia superato se stesso.
Vale la pena di guardarsela dall’inizio alla fine; Stan Lee sembra un cabarettista consumato, al punto da relegare a “spalla” Craig Ferguson, l’anchor man del Late, Late, Late (e poi ancora Late), Late Night Show.

Naturalmente, non si parla di fumetti, o poco meno che incidentalmente, ma cosa importa?

Stan, dicevo, è un cabarettista consumato.

E alcuni (data la sua controversa carriera, fulgida ma punteggiata di perplesse zone umbratili) ritengono che lo sia stato da sempre.
Questo post viene riproposto adesso, qualche mese dopo, poiché è stato recuperato il video televisivo in questione che era stato disattivato sino a poco fa.

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CHI HA PAGATO LA CENA A STAN, GIOVEDI’ SERA?

  • Luca Boschi |

    Ops, ciao, Romano!
    Credevo di aver risposto, più o meno implicitamente.
    Certo, i fumetti del solo Kirky successivi alla sua attività alla Marvel non sono memorabili. O meglio, resta il fascino di quel che era stato, ma per i miei gusti erano troppo “semplici”.
    Nel periodo in cui uscivano, le mie priorità erano ben diverse dai sogni un po’ adolescenziali di potenza sublimati attraverso i supereroi, e quindi li ho ampiamente trascurati, per rileggere qualcosa in seguito. Il disegno è sempre da Maestro, ma a quel punto preferivo i comics adulti, le riviste, le strisce, i comic book underground, altre forme di lettura e intrattenimento (e già lavoravo, giovanissimo, sia in radio che facendone io stesso, di fumetti; quelli della E.C. Comics, che in Italia non si reperivano facilmente nemmeno in ristampa, erano fra i miei punti di riferimento).
    A presto,
    Luca

  • romano |

    Conosco il metodo marvel.Anche Romita in un’intervista ha detto che Lee le trame le ideava in molti casi oralmente lasciando al disegnatore la libertà di creare la storia in modo autonomo,al termine avrebbe aggiunto dialoghi e didascalie.Non volevo fare l’avvocato del sorridente ma la sua importanza nella storia della marvel e dei comics in generale mi sembra indiscutibile.Chiudo con una domanda già posta in precedenza:cosa pensi delle storie elaborate dal solo kirby nei ’70?Ciao.

  • Luca Boschi |

    Ecco; a proposito di quella inytervista sintetizzata su “All American Comics”, penso che eventuali articoli in difesa di Stan Lee avrebbero potuto essere scritti nei numeri successivi, facendo riferimento a questo pezzo ampio e circostanziato, che già occupava molto spazio nella rivista.
    Rianaldo Traini, che (bisogna dire) pur di difendere la libertà di espressione dei suoi collaboratori ha anche rischiato in prima persona (e pagato, almeno in un caso del quale sono testimone e che ho raccontato in “Irripetibili”), in quella occasione preferì non continuare con altri interventi la diatriba, attaccato (di fatto) da Secchi. Pensavamo di tornarci quando le acque si sarebbero calmate un po’. Poco dopo, se non sbaglio, continuammo con sintesi di interviste di altri autori.
    Ne ricordo una interessantissima con Roy Thomas, poi ci fu quasi nello stesso periodo quella su Gottfredson (ospitata però da “Comic Art”).
    Poi, AAC chiuse, dopo aver cercato di risvegliare l’interesse dei lettori cambiando formula.
    In quel pezzo, personalmente mi interessava riporatre nel modo più “fedele” possibile il lunghissimo intervento al quale “The Comics Journal” aveva dedicato almeno un terzo della rivista e strillato sulla copertina.
    Kirby era alle strette con gli uomini della Marvel, assai amareggiato per come si erano comportati con lui e quel pezzo fotografava la sua “versione dei fatti”.
    Certo, adesso, passato quel periodo, non penserei mai di ripubblicare il tutto senza un’introduzione che ne circostanziasse il contesto e il periodo.
    Anche se, pur riconoscendo l’innegabile importanza (da più punti di vista) di Stan Lee (che non vedo dal 1999), credo alle dichiarazioni di Kirby sull’ideazione di plot per storie concepite via telefono e “appuntate” da Stan su fogli di carta per svilupparle in un secondo te,mpo. O anche a quelle già disegnate, dove i dialoghi venivano adattati e messi a punto in una fase conclusiva del lavoro (tecnica peraltro abbastanza diffusa, e non solo fra gli autori di stoprie per comic books).
    Ciao per ora e a tra non molto, con altri fantasmagorici post (per merito di chi vi compare, non certo di questo blogghetto).
    L.

  • Luca Boschi |

    Ciao, Romano!
    Penso che questa discussione, in realtà, sia piuttosto interessante per gli “internauti”…
    Preferirei, quindi, che restasse pubblica, magari (anche) in coda ad altri post su temi supereroici o su comic book, o su altre serie che rientrano nelle vostre passioni e conoscenze.
    Il bello di Internet e dei blog è proprio nella conoscenza e nello scambio di vedute fra persone che prima si ignoravano pur avendo gusti e conoscenze in comune, magari abitando a distanza in città lontane, oppure (magari) sfiorandosi far i banchi delle fiere senza nemmeno rivolgersi la parola (ignorando il link).
    Penso che questa discussione possa incuriosire o addirittura aiutare anche i semplici “lurker”.
    Sono davvero tanti, gli osservatori silenti, stando alle cifre di visitatori che mi riferiscono (moltissimi, non a caso questo è attualmente il terzo blog di fumetti e illustrazione italiano e iil sedicesimo – in totale – su temi culturali, il che è forse anche più stupefacente (perché non solo di fumetti e illiustrazione si occupa, com’è noto).
    Su Jack Kirby ti rispondo subito sotto!

  • romano |

    Avevo detto di chiudere la discussione ma vorrei aggiungere altre considerazioni.Per Luca.Ricordo bene quell’articolo di AAC che ho letto in tempo reale alla sua uscita.Il comportamento di Secchi fu ignobile,mai visto prima nel mondo dell’editoria un atteggiamento così ostile verso la libertà di stampa.Devo però confessare che a 20 anni di distanza non riesco a capire come sia stato possibile pubblicare l’articolo senza un’adeguata presentazione.Tante affermazioni rilasciate da kirby erano oggettivamente false(tipo affermare che i suoi fumetti hanno sempre venduto quando in realtà quello che ha fatto nei ’70 è stato un totale fallimento oppure affermare che gli f4 sono stati una sua totale creazione mentre in realtà sono state ritrovate le sceneggiature originali di Stan lee riguardo i primi episodi)e sarebbe stato tuo dovere mettere il lettore nella condizione di farsi un’opinione un pò più distaccata.Per Mario.Se hai tempo e voglia di continuare la discussione puoi scrivermi al mio indirizzo gmail:romano71v@gmail.com.Come puoi immaginare gli albi Corno sono parte del mio dna e mi piacerebbe continuare la discussione in modo privato senza tediare troppo gli altri internauti.Ciao.

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