VICTOR DE LA FUENTE (1927 – 2010), UN “GRANDE DI SPAGNA”

Victor-De-La-Fuente-2002

Se n’è andato anche il Maestro Victor de la Fuente; ricevo questa segnalazione da un amico, fedele lettore di questo blog, e subito mi “fiondo” a ricavare qualche notizia in più su questa nuova, tragica notizia del maledetto 2010, dal blog portoghese su Tex Willer.

Da lì, in particolare da un ricordo firmato José Carlos Francisco, è ricavata questa bella foto dell’artista, scattata nell’ottobre di otto anni fa a Barcellona, in occasione di una mostra personale dedicatagli al Salone locale del Fumetto.

Fiamme-sull’Arizona

La definizione “Um grande de Espanha“ è di Sergio Bonelli, che così salutava il primo dei disegnatori non italiani a essere ospitato nella fantastica collana dei “Texoni”, inaugurata quasi per caso, dopo lunga meditazione, da Guido Buzzelli.

Era lo “speciale” n. 5, Fiamme sull’Arizona, scritto e sceneggiato da Claudio Nizzi. Ne riproduco sopra la copertina.

Victor-De-La-Fuente Per Victor de la Fuente era il viatico per entrare a far parte nel gruppo di artisti arruolati per della serie regolare di Tex Willer: un’attività proficua e anche molto importante per un disegnatore spagnolo di tipo realistico dal taglio tradizionale come Victor, che nella sua terra non si può certo dire che, a cavallo fra il secolo scorso e il presente, abbia troppe opportunità interessanti per esprimere il proprio sapiente artigianato grafico.

Altri lavori texiani di Víctor: Springfield calibro 58, Al di sopra della legge, La collina della morte.

Sul finire degli anni Ottanta, ogni mese, raccontavo su Comic Art l’evolversi dell’avventura a puntate Angeli d’acciaio (Les Anges d’Acier), scritta da Victor Mora e della quale posto sotto due vignette.

Delafuente_angesdacier2

Angesdacier

1978. HAGGARTH 01 (5) Prima di allora, Victor de la Fuente aveva disegnato già tantissimo.

Nel 1973 comincia a intessere quella rete di rapporti che l0 renderanno quasi “più francese che spagnolo”, lavorando per il mercato dei cartonati avventurosi (che prima di essere tali sono “racconti a puntate su riviste”).

Nel 1975, quarantaseienne (della età, deh!) eccolo spostare in Francia la sua residenza. Per Casterman disegna le sue tavole-capolavoro, pubblicate sul bel mensile in bianco e nero “(A Suivre)”. Si tratta di Haggarth: quattro titoli di cinque episodi ciascuno di dodici pagine (e quindi, sessanta per volume).

A lato, una copertina che riguarda questa serie; sotto, due vignettona, giusto per fornire un paio di esempi della sua impegnata competenza. Sono tavole da studiare, magistralmente equilibrate nel loro glorioso bianco e nero.
In questo blog vi sono degli studi in merito, riguardo all’impaginazione delle vignette e alle posizioni e postazioni dei personaggi.

2005b

Haggarth

Tutti schierati

Questa la sua pagina (non ancora aggiornata) dell’Enciclopedia Lambiek.

Il © delle foto e delle immagini è dei rispettivi aventi diritto.

  • paolo |

    Caro, caro Victor, amico fraterno, la ferale notizia l’ho appresa stamani da Castelli. Mai avrei immaginato, telefonandoti non più tardi di 10 giorni fa che il tuo “non sar bene” fosse così grave. Ti volevo parlare di Al Williamson, nostro comune amico,lui se ne è andato poco prima di te, ma tu non lo sapevi, e Helena mi ha pregato di non dirtelo: -…non sta troppo bene,meglio evitare…-
    Di te mi resta molto, gli incontri a Lucca, a Parigi, davanti al tuo tavolo da lavoro dove regalavi a me, uno dei pochi eletti, la tua creatività con una facilità disarmante. Hai “segnato” profondamente la mia professione.
    Prima Alfonso, ora tu, non ci saranno più incontri a tre, posso solo coccolare con gli occhi i vostri disegni alle mie pareti e lo splendido dipinto ad olio che mi hai voluto regalare.
    Ho una grande tristezza, addio Victor

  • Matteo |

    Amico Paolo Ongaro?
    Giorgio?
    Tutto mi fa pensare che ad aver scritto il commento precedente sia stato il Grande Giorgio Cavazzano.
    Noi lo seguiamo sempre e amiamo le sue cose.
    Ciao!

  • Giorgio |

    Ho avuto la fortuna di conoscerlo grazie all’amico Paolo Ongaro. Non dimenticherò mai la sua signorile disponibilità e quel considerare ” normale” il grande talento della sua Arte.
    Ciao, Grande Victor.
    Con affetto,
    Giorgio

  • Luca Boschi |

    Grazie a afNews, che segnala questo pezzo ai suoi iscritti, nonostante il fatto che il webmaster sia sulle Dolomiti a scalare le tre (ho contato bene?) Cime di Lavaredo: un nome da cittadina western dove i proiettili fanno ZIP, come zanzare sparate con cannoncini minuscoli ma efficaci.
    http://www.afnews.info/wordpress/2010/07/victor-de-la-fuente-passed-away/
    Sul serio, grazie.
    E grazie a Victor per l’eccelso, enorme lavoro che ci lascia in eredità.

  • venanzio |

    Ha dato forma ai nostri sogni, ci resta una bella eredità. La mia gratitudine è enorme.

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