Sky Tg24 da stasera va in onda con lo schermo listato a lutto recante la scritta “contro la legge bavaglio sulle intercettazioni”.
E Rai News 24 dov’è? Qualcuno la capta?
Come fa? Rispolvera i metodi usati nel buon tempo antico per Radio Londra?
Il sospetto che il canale televisivo italiano “pubblico” più obiettivo e “pieno di notizie vere” (non le stupidaggini che l’ex-pipistrello Minzolini, con la sua compagnia della celebre lobby innominata di cui fa parte, usa per infarcire le loro farse) sia stato oscurato per lasciare disinformati gli italiani è davvero fortissimo.
Rasenta la certezza.
Gli appassionati dihara-kiri potrebbero ammirare l’ex pipistrello (sotto), mentre si difende dalla corrette accuse di servilismo che gli vengono rivolte da quando ha ottenuto il mandato, direttamente da Berlusconi, per occupare la poltrona di quello che chiama, insultando direttamente i colleghi “il TG con la T maiuscola”. Solite stupidaggini da televendita: lo specifico del suddetto, che lodandosi s’imbroda.
Intanto, la stampa non arruolata per fare propaganda del “non-pensiero unico” di quello che alcuni realistici politologi, psichiatri e sociologi definiscono lo Psiconano, si mobilita compatta – destra non dellutriàna, centro e sinistra – dopo il via libera del Senato con la fiducia del decreto che, blaterano a Palazzo Chigi, “sarebbe” stato pensato per limitare le intercettazioni. Ma che invece persegue, di soppiatto, fini ben più ambiziosi; Licio Gelli ne fu il teorico e ispiratore, basta telefonargli e chiedere; anni fa pretendeva perfino le royalties!
Come monito, appongo a questo punto del discorso la raccomandazione di Amanda Palmer, nella speranza che qualcuno, demonietto o angelino, si penta.
Per buttarla in mistica, dopo la loro morte, di alcune persone resterà solo la memoria viva del saccheggio che costoro hanno perpetrato pervicacemente ai danni della collettività. Non lo dimenticheremo, né lo farà Dio, o le altre divinità prescelte nel momento estremo in cui i malfattori abbandoneranno questa valle che hanno contribuito a rendere “di lacrime”.
Seguite il consiglio di Amanda! Confessate, restituite, andate dal giudice.
Per loro conto, gli editori hanno espresso la loro protesta contro la “porcata” della legge bavaglio, voluta da chi non vuole che emerga la scomoda, micidiale verità che lo riguarda. L’hanno fatto in un comunicato-necrologio, del quale chiedono la pubblicazione domani in prima pagina.
Vediamo se il comunicato apparirà sul serio o se qualche direttore ben stipendiato (Feltri? Ferrara? Belpietro?) avrà il coraggio di censurare anche quello.
La Federazione nazionale della stampa (Fnsi), dopo un presidio a piazza Navona, ha dato l’annuncio del black out dell’informazione individuato per il prossimo 9 luglio.
Posso dire, con una lama di aspra ironia, che la maggioranza degli italiani non se ne accorgerà nemmeno, dato che è e addomesticata a non informarsi in modo ormai endemico? E anche che, con i TG e i molti giornalacci che abbiamo, la differenza tra black out delle notizie o meno, in questo fetido medioevo italico, sarà minima? Diciamolo. Ormai l’ho scritto, con l’amara tastiera.
A parte queste considerazioni, la protesta va avanti, e speriamo vigorosamente, per ottenere l’affossamento di questa ennesima legge manifestamente incostituzionale. Un provvedimento che, quindi, il Presidente della Repubblica Napolitano, valutandone la palese incostituzionalità, non potrà firmare. E’ una notizia, che un misero blog sui fumetti offre in anteprima ai suoi fedeli lettori.
Che sia palesemente incostituzionale lo afferma anche l’emerito, molto (molto) rimpianto Presidente Oscar Luigi Scalfaro, nel video sotto.
La protesta della stampa, naturalmente, ha trovato l’immediato sostegno della Cgil. “Lo sciopero dovra’ coincidere con la giornata finale di discussione del ddl – ha detto il segretario della Fnsi, Franco Siddi -: quindi se sarà quella, altrimenti cambieremo la data”. E aggiunge: “E’ molto importante la partecipazione del mondo dell’impresa e dell’editoria accanto a giornalisti e cittadini, perché questa non è una battaglia tra destra e sinistra ma è una contrapposizione cercata per dividere l’Italia”.
Naturalmente. Gli onesti di destra sono a favore di questa battaglia, e persino gli alleati del datore di lavoro di Mangano, i finiani, il giorno dopo la fiducia al Senato tornano alla carica chiedendo modifiche al testo che, invece, il premier il “Compratore di anime” vorrebbe blindato.
La Fieg ha espresso nel suo comunicato il seguente concetto: “Il testo licenziato dal Senato non realizza l’obiettivo dichiarato di tutelare la privacy, ma ha semplicemente un effetto intimidatorio nei confronti della stampa. Ne sono dimostrazione le pesantissime sanzioni agli editori”.
Sostegno alle iniziative della Fnsi viene anche da parte dei cdr di Mediaset (bravi! Non lasciatevi intimidire dal vostro capoccia moquettato) e del gruppo Espresso-La Repubblica-Finegil-Elemedia.
Mentre la stampa cattolica pubblica con un appello, firmato da decine di testate, nei Tg della Rai, quelli buoni ma anche quelli pessimi (se non altro), è stato letto un comunicato dell’Usigrai che denunciava “la discesa del silenzio di Stato sull’Italia”.
Persone intelligenti e intellettualmente oneste come Conchita De Gregorio hanno la sola reazione accettabile che si può concepire davanti all’assolutismo galoppante del “poco panem e molti circenses” progettato dall’ideatore di Colpo grosso.
L’8 giugno, Conchita scriveva su L’Unità: “Quel che sta accadendo in Italia è qualcosa che riguarda il mondo intero. Si sta scrivendo una legge che impedisce il lavoro d’indagine, che favorisce le mafie, che imbavaglia la stampa. (…) E’ una legge che mette in pericolo il Paese che ci è stato consegnato da chi ci ha preceduto a prezzo di enormi sacrifici. Abbiamo il dovere di conservarlo per chi verrà dopo di noi, il dovere di disobbedire.
Fate pure la vostra legge: noi non la rispetteremo.”
Poco ma sicuro. Se anche fosse sciaguratamente promulgata, cadrebbe subito sotto la scure della Corte Costituzionale, quindi perché faticare tanto, bloccando il Parlamento per queste stupidaggini e far faticare gli altri per contrastarla?
Sono tempi strabui, quelli in cui, come oggi (anzi, da ieri sera) anche il web sta subendo controlli molto superiori della media; notizie filtrate, che non scappi nulla. Anche il traffico delle mail è divenuto più lento, come nei momenti cruciali della storia repubblicana. Qualcuno pensa che sia un caso?
E gli italiani pensano al pallone, qualcuno anche al doposole.
La vignetta senza palabras è © di Gianni Carino. Quella (anch’essa muta) con il fumetto vuoto è di Vauro.
L’Angelino apprezzabile è © Eredi Paul Campani.
Ella Cinders serve quasi come trailer di un post che si farà, con dedica a Carlo Scaringi.
Il resto, parafrasando Costanzo, del quale il libro Pertini di Andrea Pazienza, edito da Fandango Libri, rivanga il passato piduista, “è sopravvivenza”.
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