FUMETTO: IL MEDIUM PREDILETTO DA IONESCO

Black-widow-iron-man

Il Fumetto è un medium insensato per natura, come tutti ben sappiamo.

Immediatamente sopra, nella graduatoria del nonsense c’è l’insensatezza di un articoletto firmato Alessandra Levantesi, la quale su La Stampa, venerdì scorso non ha avuto remore a coprirsi di ridicolo. Ha sparato un assunto inqualificabile, non intelligente, come forse nemmeno mezzo secolo fa (epoca molto più buia) avrebbe fatto una persona che volesse essere attendibile come esperta di mass media (scrive di cinema, e di film & fumetti, quindi come vogliamo chiamarla?).

Le dichiarazioni incidentali che avranno fatto cadere le mascelle ai più riguardano l’uscita del nuovo lungometraggio su Iron Man. Capolavoro? Fetenzia? Che importa!? La pellicola del supereroe Marvel è del tutto indifferente al preconcetto offensivo espresso, senza nemmeno il salutare beneficio del dubbio dalla compilatrice del pezzo.

Certi che sia stato un incidente e che questa frase sia frutto di uno sfrenato copia-incolla dell’impaginatore, riportiamo il ritaglio incriminato, che lascia senza fiato.
Grazie al caro amico che ce l’ha segnalato (valente critico, lui sì, di mass media). E grazie ad Alessanda Levantesi se si metterà a studiare.

Levantesi

  • Giorgio |

    Se le cose stanno come dicono Priarone e Colonna c’è da dire che però la Levantesi si è espressa male.
    E anch’io continuo a non capire la frase infelice “Il fumetto è insensato per natura”.
    Ripeto, non vedo molte differenze in realismo tra Iron Man e Jabba the Hutt o il maestro Yoda.

  • Stefano Priarone |

    Leggo adesso il dibattito e sono dalla parte di Shigeru e Robertocolonna. Avevo letto all’epoca l’inciso e l’avevo interpretato come loro (certo, non era messo in maniera comprensibilissima), secondo me noi fumettofili siamo troppi abituati alla scarsa considerazione del nostro medium che a volte, a mio parere, facciamo polemiche eccessive (come questa).
    Ma a voi è piaciuto Iron Man 2? Ne stanno parlando tutti male, ma a me (come alla Levantesi) non è affatto dispiaciuto (avrò scarso spirito critico…), bella ad esempio la scrittura con subplot stile fumetto e serie tv che anticipano quello che verrà nel prossimi film colllegato a questo (non perdete il finale che arriva dopo tutti i titoli di coda e che alcune sale saltano) e il fatto che del duello finale con il cattivo importi davvero poco a spettatori e regista.
    Eccovi il parere di Alessio Guzzano di City che condivido:
    opo aver fatto outing () e privatizzato la pace, Tony Stark deve vedersela con: 1) l’infida invidia della concorrenza: uno strepitoso Sam Rockwell 2) la truce fisicità e la fisica truce del figlio di un vecchio collaboratore russo del padre: superMickey Rourke con pappagallo 3) il puntiglio di Gwyneth Pepper Paltrow, segreteria promossa presidente 4) la delusione dell’amico militare che gli subentra in corazza e responsabilità: War Machine 5) il burattinaio di Vendicatori Samuel L. Jackson 6) l’acrobatica Vedova Nera infiltrata Scarlett Johansson. Ma deve vedersela soprattutto con se stesso: il palladio lo uccide, l’alcol e la vanagloria festaiola anche. Fa il dj con le manone, il bellimbusto con chiunque e pipì nell’armatura. Ma dal passato gli arriverà la giusta scossa. Il primo episodio era un brillante film d’azione, questo è un film d’azione brillante. Un’ironica commedia ben fanta-accessoriata, un arguto film comico coi razzi/missili. Battaglie, droni, schermaglie e battibecchi. Più speciali i dialoghi degli effetti. Bene così. Perché le superscontate supergesta dei supereroi hanno strarotto (le salverà il 3D?). Robert Downey jr ammicca come Dio Chaplin che interpretò 20 anni fa. E quando il gioco si fa duro i duri del rock iniziano a suonare: Queen e AC/DC.
    Ciaoissimo
    Stefano

  • Luca Boschi |

    Bene, a questo punto posso solo dire che se ho mal interpretato un passaggio dell’articolo “incriminato” mi scuso; a mia discolpa posso dire di non essere stato il solo. E mi si permetta di ribadire che non posso comunque accettare il concetto che “Il Fumetto sia insensato per natura”.
    E’ già stato detto, non è né più né meno insensato del cinema, della letteratura, della musica, di ogni altro medium. Non ammette né sconti, né giustificazioni benevole, né condanne per quello che di volta in volta sa esprimere. Il “voler essere insensato”, se a volte i suoi autori vogliono farlo risultare tale, è una modalità espressiva del suo occasionale contenuto, non certo un elemento costitutivo della sua natura.
    Ho letto fumetti poetici, caustici, propagandistici, didattici… Per niente insensati. Vogliamo negare che siano fumetti, o che il Fumetto non possa esprimere, in libertà, concetti o sensazioni diverse dall’insensatezza (quella che, mi sembra di cogliere in alcuni interventi, richiederebbe l’abbandono della ragione in nome di un “lasciarsi trasportare” dalle vignette)?
    Non dobbiamo fare concessioni al Fumetto, proprio perché lo amiamo.
    E se (per dire) un singolo fumetto, una specifico storia fannp0 schifo, diciamolo chiaramente; idem se un brutto film rispecchia un brutto fumetto, o se lo tradisce perché il passaggio da un medium all’altro è impietoso nei suoi confronti.
    Certo che ognuno rimarrà fermo sulle proprie convinzioni, saluto e passo ad altri post.
    L.

  • robertocolonna |

    Scusa se “sbrodolo”, Costanza, ma aggiungo un’ultima cosa. Certo, come dici tu, anche il cinema può GODERE di qualsiasi privilegio narrativo. Il fumetto però, secondo me, lo fa meglio di altri medium, proprio per le sua facilità comunicativa.

  • robertocolonna |

    Aggiungo una cosa: la Levantesi è uno dei pochi intellettuali italiani ad avere sdoganato il fumetto in tempi non sospetti. Dunque, a rigor di logica, non può parlarne male.

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