Oggi, il sito, completamente rinnovato, dell’agenzia Araba Fenice News (afNews per gli amici), pubblica un nuovo articolo sulla complessa questione dei musei del Fumetto in Italia. Su questo tema torneremo presto, anche perché sia a Milano che a Lucca ci sono sviluppi in merito degni di essere considerati e valutati.
Gianfranco Goria titola il suo pezzo Italia, Paese dei Musei e fa riferimento a quando, oltre dieci anni fa, l’Anonima Fumetti di allora lanciò la proposta (operativa) di un grande museo del fumetto in Italia per dare visibilità e riconoscimento culturale agli Autori e al loro lavoro.
La notizia è che pochi giorni fa il Presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, stimolato da una mostra della Scuola Romana del Fumetto, si sarebbe sbilanciato dicendo di voler ospitare una mostra di fumetto nella sede della Provincia, e poi avrebbe accarezzato l’idea di un museo sul tema.
“Per ora è ancora un’idea – spiega – Fa parte delle strategie di valorizzazione di quest’arte, insieme alla mostra dedicata a Topolino allestita dai primi di dicembre all’interno di Palazzo Valentini”.
Goria cita poi gli autori della scuola salernitana del fumetto, che spingono per avere un loro Museo, e a questo proposito si riferisce a questo blog.
Par “comodità” (diciamo così), ripropongo la notizia su questo argomento, così come era stata presentata lo scorso anno, citando anche la stampa locale.
Grazie al solito giornalista-scout Michele Mordente, riusciamo a conoscere questo desiderio espresso dagli autori della cosiddetta Scuola Salernitana del fumetto, emergente oggi stesso insieme a una serie di altri concetti, dichiarazioni e notizie, in un’apposita pagina del quotidiano Il Mattino dedicata a Giuliano Piccininno, Bruno Brindisi, Giuseppe De Nardo (sceneggiatore del n. 269 di Dylan Dog, in uscita il prossimo 27 gennaio, con i disegni di Giovanni Freghieri), Luigi Coppola e gli altri componenti del gruppone, con tanto di “disegno di classe”, lo stesso che Cartoonist Globale aveva mostrato in anteprima parecchio tempo fa in questa pagina.
Un ringraziamento anche a Marcello Napoli, che ha redatto il servizio (ogni spazio riservato dalla stampa di grande diffusione al Fumetto sia benvenuto!), leggibile con una lente d’ingrandimento anche qui.
Un piccolo appunto, di taglio prettamente umoristico: la confusione fra i due toponimi “San Giovanni Valdarno” e “Valdagno” (questo è il vero luogo di residenza di Piccininno). Si tratta di una divertente e veniale svista; i santi italici, del quale il calendario straripa sempre più, sono di appannaggio esclusivo del Papa, non serve farne un altro.
Al contrario, è assai interessante, anche se superato perché da aggiornare, quello dei “martiri laici” ricordata da Beppe Grillo nel suo post di Capodanno.