UNA PRINCIPESSA, UN RANOCCHIO E ALCUNE TAMIE: IL 2D CONTRO IL 3D

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Il più grosso peccato è che negli Stati Uniti The Princess and the Frog sia uscito nelle sale così a ridosso di Avatar, il più grosso successo di botteghino della storia del cinema, destinato a aumentare ancora il ricavo complessivo, poiché starà ancora a lungo in circolazione di là e di qua dall’Oceano.

Una discussione si è aperta nelle scorse ore nel fondamentale blog Cartoon Brew.

© Disney per l’immagine sopra.

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Il consiglio è di leggere le poche righe in merito, stilate da Amid Amidi per spiegare i ricavi fatti sinora (757.000 dollari al North American box office, per un totale complessivo che adesso ammonta ora, mentre scriviamo a 100.352,358 dollari).

Come indica la tabella stessa, nella pagina sopra indicata, il Production Budget era di 105 milioni di dollari.

Come valutare questi dati?
Qualcuno confronta i ricavi di questo (benaugurato) ritorno della Disney al tradizionale 2D e si sgomenta (per così dire) mettendo in rapporto questa cifra con quella di film “stupidi”, per così dire, come il nuovo lungometraggio con Alvin e i Chipmunks (i personaggi di Bagdasarian di cui abbiamo parlato tante volte anche in questo blog; che amianmo, attenzione, ma onestamente…), dal titolo Alvin and the Chipmunks: The Squeakquel.
Distribuito dalla Fox, con un Production Budget di 75 milioni, ha invece prodotti, negli States, 209.294,997 dollari (aggiornamento al 31 gennaio).

In tutto il mondo, questo film ha “fatto” (GULP!) ben $ 399.883,749.
Controllare qui per verificare (la pagina è aggiornata in continuazione, quindi i numeri sono destinati a crescere).

Ma nella prospettiva dei lungometraggi in 2d degli ultimi dieci anni, le cose per la Principessa e per il Ranocchio non stanno andando affatto male, anche perché va considerato che una grossa fetta di mercato deve ancora essere raggiunta e chi in vari Paesi del mondo la pellicola sta uscendo adesso.

Ecco il raffronto (in dollari, e scritta in americano), la lista degli incassi degli ultimi lungometraggio Disney in 2D:

Home on the Range, 2004 – $ 50 million
Brother Bear, 2003 – $ 85 million
Lilo & Stitch, 2002 – $ 145 million
Treasure Planet, 2002 – $ 38 million
Atlantis, 2001 – $ 84 million
Emperor’s New Groove, 2000 – $ 89 million

In sostanza, al di là delle prime superficiali valutazioni che si potrebbero fare, La principessa e il ranocchio ha realizzato una buona performance, addirittura ottima rispetto a quanto è avvenuto negli ultimi due lustri con i lungometraggi ad esso paragonabili.
E se, sempre dal punto di vista degli incassi, qualcuno volesse paragonare questo lungometraggio a quelli Disney della vecchia generazione (pre-Roger Rabbit, per mettere un limite), non è difficile rispondergli che all’epoca Disney aveva praticamente il campo libero, non c’era nessuna seria concorrenza ai lungometraggi sfornati dalla Mouse Factory.
Il panorama, adesso, è completamente diverso, e dal punto di vista degli appassionati di lungometraggi animati, è stratosfericamente migliorato.

Per chiudere, un estratto (sotto) dell’originale show dei tre animaletti pelosi, l’Alvin Show, trasmesso in bianco e nero anche in Italia del Primo Canale della Rai negli anni Sessanta.
La canzone è Oh, Gondaliero!
E, ovviamente, il gondoliere veneziano canta O sole mio con l’accento partenopeo.
C’è solo da meravigliarsi che sullo sfondo della laguna non s’individui una torre pendente…

Vecchi Chipmunks
Alvuin e Dave

  • Bruno |

    Voglio anch’io quella storia!
    Pubblicatela su Anni d’Oro se pè possibile.
    In particolare, mi piacciono questi personaggi delle fiabe quando si mescolano a quelli “della vita contemporanea”.
    Ce ne saranno ancora, in futuro?

  • Nunziante |

    “Giac, Gas e la spilla di Cenerentola”…un sogno di fumetto, splendido! Ricordo che ne venne fatta una riduzione anche per le diapositive del Proiettore Festacolor nella mitica scatola Biancaneve e Cenerentola. Ciao, Luca, continua così!

  • Luca Boschi |

    @ Matteo,
    esisterà mai un commento di risposta che ti riguarda privo delle scuse per il ritardo di prammatica?
    In questo periodo sono impegnatissimo in tutt’altre faccende (sempre di fumetti, naturalmente) e anche il tempo da dedicare al blog e alla rete è stato drasticamente ridotto.
    Al solito, sei anche troppo gentile; il merito è delle storie e del fatto che siano disponibili per la pubblicazione. Ne stiamo recuperando varie che davvero, erano “disperse” da decenni. Anche nei prossimi numeri ne troverai di sorprendenti, abbinate ad altre più… comuni, per così dire.
    Stiamo “lavorando” a “Gas e Giac e la spilla di Cenerentola”, da tempo adocchiata e accantonata per una futura uscita, idem per quanto è disponibile di “Topolino Più”, che essendo stampato in cartonati ha subìto una procedura diversa dagli albi e dai periodici “comuni”. Una volta o l’altra spiegherò la divisione del lavoro che avveniva a suo tempo, fino al 1988, tra la redazione di Segrate della Mondadori e la Mondadori-Libri di Verona, che si occupava, appunto dei libri, ma non solo (“Zio Paperone” partì da lì, per esempio, con gestione indipendente da quella di Gaudenzio Capelli) .
    In uno dei prossimi “Anni d’Oro” troverai anche una storia, mai ristampata, di un Grande Maestro, che dovrebbe piacere a te e ai suoi fans. Sull’editing sono d’accordo con te: nelle pubblicazioni di un certo prestigio dovrebbe essere privilegiata la versione originale non corretta, anche se… in natura non esiste più! Si tratterebbe di “decensurare le censure” in qualche modo, e in alcuni casi avvenuto. Io seguirei questa linea, ma non si tratta di un compito che mi investe direttamente.
    @James,
    certo: il Gatto e la Volpe appaiono in varie storie con Paperino, comprese alcune made in USA disegnate da Walt Kelly e Paul Murry, oltre che in una stranissima del Grillo Saggio in cui sono disegnati da Ken Hultgren (citato anche da Andrea). Ma in quel caso sono del tutto irriconoscibili; Hultgren probabilmente li aveva disegnati a memoria, senza avere un model sheet a disposizione.
    In Italia li puoi trovare per esempio nella parodia “El Kid Pampeador”, di Guido Martina e del già citato Bottaro.
    E adesso saluto tutti e torno a… fare delle traduzioni piuttosto ostiche (per la resa in italiano).
    L.

  • James Capistrano |

    Quoto.
    Sono d’accordo con Matteo Venturi sulle Superstar di questo mese. Divertentissimi e irrequieti (inquietanti) il Gatto e la Volpe disegnati da Perego.
    Ci sono altre storie in cui i personaggi di Pinocchio fanno una incursione nelle storie di Paperi e Topi? Mi sembra di ricordare di sì in un “prologo” a un Classico di Walt Disney ma non riesco a metterlo a fuoco. Forse anche con Lupetto e Ezechiele?
    Naturalmente a esclusione dell'”Inferno di Topolino”, dove compaiono tutti quanti.
    A me in particolare piace “Pippo terrore della prateria”, disegnata benissimo da A. Hubbard, che è una vera scoperta degli ultimi anni.
    Grazie per pubblicare storie disegnate da lui, anche mezzo secolo fa o più come in questo caso. Mi sembra incredibile che per tanti anni questo eccezionale talento sia stato sottovalutato.
    Ci saranno cose sue anche sui prossimi Anni d’Oro?

  • Matteo Venturi |

    Ciao, Luca.
    In attesa dell’annunciato thread su Bottaro, mi inserisco qui per complimentarmi circa le (numerose) uscite di Gennaio. Ho apprezzato anche l’inedito storyboard di Carson Van Osten: quasi più dettagliato e gradevole della storia finita! Anzi, più che in passato, mi sto appassionando alle goffe avventure di Ser Lock. Delle sue storie più “lunghe”, sarà possibile vedere (magari su “I Grandi Classici” come fu per “Il furto extraterrestre”) almeno le altre due note anche Italia e irristampate da anni? Per “Anni d’oro” mi farebbe tanto piacere (come è stato per Wright, Gonzales e Gottfredson) anche un’approfondimento sul bravo Ken Hultgren, accompagnato da “Gas e Giac e la spilla di Cenerentola”, arrivata in Italia solo e proprio negli anni ’70, e da allora mai più ristampata. Mi aspetto anche qualche ristampa da “Topolino Più”. Proseguendo in ordine sparso, benissimo anche le “Superstar” di questo mese (le due di Martina ma anche il gradevolissimo Hubbard). Complimenti!
    Ottimo – in attesa di altri cicli bottariani – pure il “Tesori Disney”.
    Unica pecca, che ho notato qua e là: l’editing. Molte storie (anche recenti, se penso al “Big”) sono proposte nella loro versione ricolorata qualche anno fa su “Paperino/Mese”. Mi chiedevo se gli impianti originali a colori siano andati persi, se ciò avvenga per una questione squisitamente “estetica” o, comprensibilmente, “economica”, o un po’ per tutti questi fattori messi insiemi…
    Comunque, ancora complimenti e grazie per la consueta attenzione.
    Buon lavoro (per Gottfredson e tutto il resto)! Ciao.
    Matteo.
    P.S.
    Come al solito, attendo “Paperino e i ladri di bestiame” e “Il mitico ticket”, ma, consapevole dei tempi tecnici e, confidando nelle tue anticipazioni, sono fiducioso. Ciao.

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