Bene, forse sarà un Natale di speranza per 30 milioni di cittadini americani che oggi sono privi di cure e assistenza medica garantita. La riforma voluta dal Presidente degli States è passata, pur zoppicando e con qualche compromesso.
Improvvisamente diventa obsoleta questa buffa vignetta di qualche giorno fa in cui Obama vestiva i panni di Cucciolo (che in originale si chiama Dopey, ma in questo caso diveniva Hopey, Speranzolo) nella visione del mondo del vignettista Rob Rogers.
La vignetta era uscita sul giornale Pittsburgh Post Gazette.
Come hanno riportato le televisioni e la rete, i democratici USA hanno votato compatti per la riforma insieme ai due senatori indipendenti, raggiungendo la determinante quota di 60.
Non siamo ancora all’operatività della legge, il cui testo ora dovrà essere armonizzato e impapocchiato con quello già approvato alla Camera.
L’obiettivo è portare la legge sulla scrivania di Obama al massimo entro i primi giorni di febbraio e garantire quindi ai cittadini questo diritto, le premesse per lo smantellamento del quale si debbono far risalire a pessimi (e interessati) provvedimenti in materia di sanità voluti dall’amministrazione del pessimo Richard Nixon.
Detta così, all’ingrosso.
Piangendoci addosso, constatiamo che in Italia, invece, imperversano ancora ben altri nani. Vestiti da cocchieri, ad alcuni appaiono diretti verso un illusorio e fallimentare Paese dei Balocchi.
Questione, forse, di carisma.
Ecco cosa dice sul carisma il filosofo Umberto Galimberti in una recentissima intervista televisiva ad Anno Zero.