SEQUESTRATA LA RIVISTA SATIRICA “GEDUNG KARTUN”

Gedung

In Malaysia c’è un nostro amico e corrispondente, italiano, che di quando in quanco c’i invia i suoi reportages (e un paio di volte ha scritto nel blog direttamente).
Non voglio tirarlo in ballo (e i suoi scritti sono rimasti per ora archiviati in un CD), perché la situazione dell’informazione da quelle parti è davvero problematica.

Oggi ricevo la notizia del sequestro di una rivista satirica, Gedung Kartun, il cui primo numero non ha fatto in tempo a uscire e l’iniziativa è subito stata affondata.
A chi fanno paura le vignette (di qualunque colore politico, o punto di vista) siano?

Di seguito la notizia, come la riporta AFP.

KUALA LUMPUR – MEDIA rights campaigners on Wednesday condemned the seizure of hundreds of copies of a new political cartoon magazine and a raid on its offices, saying it was an assault on free speech.

Rosmoh
Nostalgia

Home ministry officials on Tuesday confiscated 408 copies of the inaugural issue of ‘Gedung Kartun’ shortly after the bi-weekly magazine hit the newsstands, the editor and a ministry official told AFP.

Zainal Abidin Othman, the home ministry’s chief enforcement officer in central Selangor state, said the magazine was confiscated because it has not yet received an official permit under Malaysia’s strict media licensing scheme.

However, editor Zulkiflee Anwar Ulhaque disputed that claim and said the seizure of the inaugural edition – which had a caricature of Prime Minister Najib Razak on the front cover – was politically motivated.

‘Our permit was approved two weeks ago. We were told of the decision verbally and given the permit serial number, we are just waiting for the official letter,’ he told AFP.

Neggaraku

The caricature linked the premier to the sensational 2006 murder of a Mongolian model who was the lover of his former adviser – a case in which Mr Najib has repeatedly denied any involvement or knowledge.

The publication also carried cartoons on the recent mysterious death of a political aide to an opposition legislator, as well as a crackdown on a massive rally against controversial internal security laws.

‘This is politically motivated… I don’t think (Najib) practises what he preaches when he said media should be given more freedom,’ Mr Zulkiflee said.
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Media watchdogs Centre for Independent Journalism and Writers Alliance for Media Independence condemned the move, saying it showed the government was using licensing laws to ‘arbitrarily’ curb freedom of expression.

‘The confiscation smacks of harassment and censorship of discussion of current issues,’ the groups said in a joint statement.
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Reporters Without Borders ranks Malaysia 132 out of 173 on its global press freedom index, and says the government-linked mainstream media are ‘often compelled to ignore or to play down the many events organised by the opposition.’

AFP

  • Enegelhart |

    Cose da pazzi!
    L’informazione è a rischio, ora ancora di più.
    Condivido il parere di Annexaia: passeranno mesi durante i quali B. andrà a gonfie vele perchè è passato da accusato ad accusatore.
    Ruffini di RAI3 avrà già le valigie pronte.
    Il capo di Rai2 messo lì da Berlusconi (contro ogni etica e … non fatemi dire la parola, perché posso essere passibile di vilipendio, forse) sbarrerà la strada ai giornalisti liberi come Santoro.
    A Novembre nei TG unificati passeranno immagini dell’Italia come il paese del Mulino Bianco. Bella mossa. Concentrare energie, segretari di Stato, risorsa pubblica, per tenersi incollato alla poltrona numero 1 del paese, per continuare a gettare fumo negli occhi di chi è già cieco. Sarò un povero illuso, ma per l’ennesima volta mi chiedo come possano politici veri, come forse lo è Fini (o almeno sembra dimostrarlo di recente, non volendo sottostare a ricatti del Partito delle Libertà di Fare i Propri Porci Interessi) , unirsi al silenzio di corte e non mettersi le mani nei capelli pensando al destino del paese…

  • Geremia Irons |

    Siamo vicini anche noi all’imbavagliamento, se qualcuno non si dà una mossa.
    Leggete l’ultima trovatella di questo teatro di sordidi burattini, dove un posto d’ore spetta al “Malato di Sesso”!
    ROMA – Nuovo attacco di Silvio Berlusconi a Repubblica. Il premier va dai giudici e chiede un risarcimento danni per un milione di euro al Gruppo L’Espresso. A suo giudizio le domande formulate il 26 giugno da Giuseppe D’Avanzo sono “diffamatorie”. Per la prima volta nella storia dell’informazione italiana gli interrogativi di un giornale finiscono davanti a un tribunale civile.
    La citazione in giudizio del presidente del Consiglio, firmata il 24 agosto, riguarda, oltre alle “dieci nuove domande” anche un articolo del 6 agosto dal titolo “”Berlusconi ormai ricattabile” media stranieri all’attacco: Nouvel Observateur teme infiltrazioni della mafia russa”, un servizio che riportava i giudizi della stampa di tutto il mondo sul caso italiano. Invitati a comparire al Tribunale di Roma Giampiero Martinotti, autore del pezzo contestato, il direttore responsabile di Repubblica Ezio Mauro e il gruppo L’Espresso.
    Al centro dell’iniziativa legale del presidente del Consiglio sono però le domande rivolte a Silvio Berlusconi, “ripetutamente pubblicate sul quotidiano La Repubblica” e “per più di sessanta giorni”, come sottolineano i suoi avvocati. Si tratta, per il premier, di “domande retoriche” che “non mirano ad ottenere una risposta del destinatario, ma sono volte a insinuare nel lettore l’idea che la persona “interrogata” si rifiuti di rispondere”.
    Domande alle quali il capo del governo non ha mai risposto, come noto. Per Berlusconi sono “palesemente diffamatorie” perché “il lettore è indotto a pensare che la proposizione formulata non sia interrogativa, bensì affermativa ed è spinto a recepire come circostanze vere, realtà di fatto inesistenti”.
    L’esposizione del “Dr. Silvio Berlusconi, nato a Milano il 29 settembre 1936”, inizia dall’articolo di Martinotti che da Parigi riporta i servizi della stampa estera dedicati al caso Berlusconi. Servizi quel giorno numerosi e scandalizzati, come sottolinea l’attacco del pezzo: “”Sesso, potere e menzogne”: il titolo del Nouvel Observateur, in edicola oggi riassume alla perfezione la valanga di commenti della stampa estera sul nostro presidente del Consiglio.
    I giornali di tutto il mondo, di destra e di sinistra, moderati o progressisti, non sanno più come qualificare le gesta berlusconiane: si passa dalla “libidine geriatrica” (The Independent) a un capo del governo “graffiato dalla figlia” (Le Figaro), che “gli dà lezioni” (The Daily Telegraph), “gli fa la morale” (Elle) e che lo biasima con un “vergogna, papà!” (l’australiano News)”.
    Di quella cronaca, basata solo su citazioni testuali, è in particolare un articolo del settimanale francese Nouvel Observateur quello che ha fatto scattare la reazione di Berlusconi. L’autore Serge Raffy scrive sull’Observateur che “con lo scorrere delle rivelazioni, l’ipotesi di un’infiltrazione della mafia russa al vertice dello Stato italiano prende consistenza”. E parla poi “di una registrazione che rischia di alimentare ancor più lo scandalo” che coinvolgerebbe Mara Carfagna e Mariastella Gelmini.
    Secondo Berlusconi, Repubblica, “con l’espediente di riportare il contenuto del settimanale francese ha pubblicato ancora una volta – nel quadro della ben nota polemica di questi ultimi mesi – notizie non veritiere, riportando circostanze che in alcun modo corrispondono alla situazione di fatto e di diritto realmente esistente”.
    Conclusione: “Il danno arrecato al Dr. Berlusconi è pertanto enorme” sia per il “ruolo del protagonista”, sia perché la notizia è stata diffusa da “un quotidiano con ampia tiratura e diffusione e destinato ad un elevato numero di lettori”. Da qui la richiesta di danni per un milione di euro oltre a una somma, da stabilire, “a titolo di riparazione”.

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