MORTADELLO, FILEMONE, LITTLE IODINE E IL GATTO FELIX

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Ecco qua. Questo post non ha effettivo valore scientifico-analitico come alcuni altri; lo inserisco solo per togliere lo sfizio ai curiosi, in particolare al Sig. Moeri, che si è meravigliato in un commento per questa che, effettivamente, è una stranezza.
In sostanza, il gatto Felix, di Pat Sullivan e Otto Messmer, conosce Mortadelo y Filemòn, i due personaggi centrali del Fumetto comico spagnolo. Lo dimostrano le copertine dei comic book di Felix che li ritraggono insieme editi in Germania dalla Bastei Verlag.

Affamata di materiali umoristico di qualità accettabile, all’inizio degli anni Settanta la Bastei ha acquistato la licenza di Mortadello e Filemone, ribattezzati in Germania Flip & Flap, come rivelano gli strilli di copertina.
A disegnarli era un autore il cui nome non suonerà nuovo ai fans disneyani: Ignasi Calvet Esteban, nato a Barcellona e in forza anche per il mercato inglese con fumetti per la famosissima casa editrice Fleetway.

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Prima di ospitare i personaggi del grande umorista spagnolo Francisco Ibáñez, il Felix della Bastei (del quale vedere a destra la copertina del primo raro numero, in vendita attualmente on line a qualcosa come 700 euro) riprendecva in modo abbastanza pedissequo la produzione dei comic books statunitensi, in particolare quelli dell’etichetta Toby (e poi della Harvey Comics), con tavole in grandissima parte di Otto Messmer.

Sempre di Messmer erano alcune brevi storie che dagli albi americani passavano in quelli tedeschi. Sotto, un esempio specifico: le avventure di una scimmietta, qui soprannominata Fax der Haffe, che portano l’indiscutibile tratto stilistico del Maestro.
Inutile dire che questa produzione è inedita in Italia, dove invece, negli anni Cinquanta e nei primi Sessanta, comparivano del gatto nero delle storie “lucidate” alla meno peggio da questi comics made in USA, a cura del fumettista romano Tullo Palasciano (per contro delle Edizioni Astro).
Per altre storie con personaggi suoi (più o meno ripresi da quelli di altri), Palasciano si firmava con il semplice nome di battesimo “Tullo“.
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Little iodine DELL Tra gli altri personaggi comparsi nella pubblicazione tedesca c’era anche la ragazzina Little Iodine, disegnata per un lungo periodo dal mio amico Hy Eisman, ma in questo caso ripresa dai comic books che portavano la firma del creatore della ragazzina, Jimmy Hatlò.

Va da sé che questa produzione, firma o non firma, era ampiamente ghosted da “negri” che di Hatlò cercavano, con successo più o meno grande, di imitare lo stile.

In Germania, Little Iodine era divenuta Klein Eva (mentre in Italia Piccola Eva si ricorderà che era tutt’un
altro personaggio, creata almeno graficamente da George Crenshaw e poi proseguita per decine di avventure da Antonio Terenghi, alcune delle quali sceneggiate da un giovanissimo Alfredo Castelli; ma qui si sta divagando e sarà bene darci un taglio).
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A destra, uno splash panel con firma di Jimmy Hatlò e una copertina del comic book Little Iodine curato dalla Dell Publishing.
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Prossimamente un nuovo post svilupperà con altri apporti grafico-narrativi il discorso su Felix e sula “deviante” interpretazione data dal personaggio su impulso dell’editore Bastei.

  • Luca Boschi |

    Caro Paolo, anche questo post, credo, merita di essere riproposto in futuro con alcuni aggiornamenti che non h ancora potuto fare (gli impegni sono molti, di solito rispondo alle mail in viaggio, perché il resto del tempo nei vari Studi è occupato da articoli, editing, palinsesti, progetti vari)…
    La tua osservazione è degna di essere sottolineata. Sapevo del nuovo Battesimo tedesco dei due personaggi ispanici, ma non avevo ancora avuto modo di sottolinearlo.
    Del resto, anche svariati personaggi di provenienza estera hanno usufruito di più nomi in italiano, pur se pubblicati a distanza di tempo di medesimi editori.
    Se hai qualcosa da sottolineare sulla tua visione del fumetto in Germania, sei il benvenuto, sono argomenti sempre interessanti e poco trattati.
    In Germania il fumetto non è amato/diffuso/prodotto come in altri Paesi, ma ha una sua storia. Quando ci vado, di solito recupero le mie storie o articoli tradotti in quell’idioma, ma trovare arretrati di fumetti pur popolarissimi come questo Felix non è cosa facile.
    Fammi sapere!
    Luca

  • paolo |

    Interessante post, come sempre. La cosa piu’ interessante per me e’ stata vedere che sulle riviste Bastei Mortadelo y Filemon venivano chiamati Flip und Flap: abito in Germania da 10 anni, e vedo nelle edicole gli albi dei personaggi di Ibanez che ora si chiamano Clever & Smart!

  • Moerandia |

    Un ringraziamento al sig.Boschi per questo post 🙂 Felix con quelle tre punte in testa non sembra quello dei cartoni animati, che concludeva dicendo “lieto fine”, ma uno dei diavoli dell’Inferno di Geppo, ci si aspetterebbe da lui un “fine infernale”. Peraltro in Italia gli avevano già fatto fare uno strano incontro, mi pare negli anni 40, quando all’allora Mio Mao avevano fatto maltrattare Topolino, senza chiedere i diritti … Mortadello, genio del travestimento istantaneo, frana in tutto il resto, Filemone, aria da Moe Howard e sfortuna da Oliver Hardy, interpretati in un film da attori in carne ed ossa, persecutori involontari del loro capo, mie fonti primarie di ispirazione, ad un certo punto l'”Editorial Bruguera” che li pubblicava cominciò ad affidare testi e disegni di una accresciuta produzione a gente diversa dal creatore Francisco Ibanez, che finì coll’andarsene nel 1984; queste storie tedesche nelle quali incontravano Felix (ma solo in copertina o, pare di capire, anche all’interno delle storie? Nel secondo caso, chissà che complicazioni per chi volesse ristampare queste “storie miste”) sono di inizio anni ’70 quindi un pò di tempo prima, non so se abbiano influito sul malumore del grande autore spagnolo. Nel 1985 l'”Editorial Bruguera” chiude (impressionante parallelismo con la Corno che chiude nel 1984 dopo aver perso Max Bunker ed il suo Alan Ford nel 1983), i personaggi passano alle “Edicciones B” e lì riapproda Ibanez.
    Saluti.
    G.Moeri

  • Sab. Sibaldi |

    Esteban non aveva proprio capito come si disegnava il gatto Felix…
    Sembra che abbia tre orecchie a punta sulla zona del “soprafronte”, com’è possibile una cosa così?
    Molto meglio Sandro Dossi nell’articolo precedente sulla mostra in Val d’Aosta!

  • Piergiulio Ragusa |

    Sorprendente!
    Questoi albi tedeschi hanno una qualità molto inferiore ai comic book per ragazzi americani, che invece stanno vivendo una riscoperta proprio in questo periodo.
    Leggo che è appena uscito un libro che ne raccoglie un’antologia, curato da Art Spiegelman, F. Mouly con lo zampino di Paul Karasik. Art considera i quattro American masters dei fumetti per ragazzi Carl Barks, Walt Kelly, Mayer, e John Stanley, ma secondo me ce ne sono molti alti che meritano la nostra attenzione.
    Il libro si chiama “The Toon Treasury of Classic Children’s Comics”. Di Carl Barks contiene le storie “Hypno-Gun”, “Bee Bumbler” e “Tralla La”, oltre alla cover di WDC&S #94. Ci sono anche parecchie avventure non-Disney di Walt Kelly.
    Sarebbe un buon regalo di Natale.
    A quando un’operazione simile anche per l’Italia?
    Per i fumetti tedeschi eviterei…

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