IL DOTTOR FACILIER, DA “LA PRINCIPESSA E IL RANOCCHIO” (ANTEPRIMA!)

Princess

Oggi, un’amteprima eccezionale, anche se di pochi minuti.
E’ un assaggio del lungometraggio nuovo di zecca realizzato da The Walt Disney Company (che Cartoonist Globale ringrazia) girato in animazione (quasi) tradizionale, senza l’impiego del 3D.

Princess_and_the_frog_0209 The Princess and The Frog (che sarà tradotto da noi come La principessa e il ranocchio) debutterà in prima a in Los Angeles e a New York il prossimo 25 novembrer e nel reto degli USA l’11 dicembre.

Su questo film sono puntati gli occhi degli appassionati di animazione tradizionale e più in generale quelli degli studiosi di cinematografia. Si tratta di una prova davvero molto importante per la Disney del terzo millennio.
The Princess And The Frog è, ovviamente, una fiaba, ambientata però a New Orleans. Presenta la pricipessina decenne Tiana, della quale l’industria di giocattoli Mattel ha già realizzato una linea di bambole (nere) ad hoc, come si vede nella foto a lato, scattata vicino all’attrice/cantante che alla principessa ha prestato la voce nella versione originale della pellicola: Anika Noni Rose, vincitrice di un Tony Award.
La quale ha dichiarato:
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“I have loved Disney movies since seeing Fantasia, Bambi, and Mary Poppins when I was little.
I have always wanted to do a Disney voice, since before I even thought of being an actor, so for me, this is a dream come true. It didn’t even need to be a princess, so this is just the cherry on top. Tiana is a different sort of princess in that she has had a very loving childhood and is not waiting for someone to change her life for her – she has a vision and a plan.

I saw early models of the toy line, but seeing them today in final form, they are just beautiful. What an absolute thrill to be a part of something so timeless!”
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Sotto, la preview del film, che ha debuttato tra l’entusiasmo dei fans su Cartoon Brew (many thanks to Jerry Beck e Amid Amidi for their job).
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  • Giovane Werther |

    V’interessano tutti i principi e le principesse disegnate?
    Se sì, date un’occhiata a quest’articolo: http://www.philly.com/inquirer/entertainment/20090823_A_Valiant_last_stand.html?viewAll=y
    Riguarda la nuova uscita del Principe Valiant e della sua spada cantante:
    Prince Valiant, a Sunday strip launched in 1937 by the great Canadian-born illustrator Hal Foster (1892-1982), continues to have a fiercely loyal – if aging – following after nearly three-quarters of a century. But its future is less than certain given the economic woes and changing readership of newspapers.
    The release Tuesday of Prince Valiant, Vol. 1: 1937-1938, the first in a new series of gorgeously printed, hardcover Valiant collections from Fantagraphics Books (http://www.fantagraphics.com), served as a bittersweet reminder of the century-long rise and eventual decline of a great American art form, the comic strip.
    Valiant tells the ongoing story of a knight of the Round Table, from his childhood through his early adventures, his marriage, his family life, and his role as a high-ranking official at King Arthur’s court.

  • Luca Boschi |

    Mon cher Michel De Dobbeleer,
    bienvenu in questo blog!
    Visto che comprende (e scrive così bene) in italiano, rispondo in questa lingua, in modo da rendere partecipi anche gli altri lettori che ci visitano.
    Va benissimo fare domande anche OT, in questo nlog sembra sia divenuta quasi la regola.
    Devo precisare che del saggio sul Maestro Attilio Micheluzzi sono solo uno dei curatori, per conto di Napoli Comicon, la manifestazione della quale Attilio è una sorta di “nume tutelare”, a suo nome sono intitolati da tempo i Premi Micheluzzi, consegnati ogni anno a Castel Sant’Elmo, che ha ospitato lo scorso anno anche la grande rassegna della quale fa da catalogo il volume a cui allude, “Attilio Micheluzzi architetto d’avventure”, premiato lo scorso anno a Reggio Emilia con iil Premio Anafi come miglior saggio sulla letteratura disegnata.
    Veniamo alla risposta in sé. Certo, da uomo estremamente colto (e cosmopolita) qual è stato, Micheluzzi conosceva il francese e mi risulta che in parte seguisse anche le riviste che uscivano in Francia (sicuramente “Pilote” e “Charlie”), ma scriveva i suoi fumetti in italiano.
    In particolare, “Siberia” è stato pubblicato per la prima volta in Italia nel 1989 sulla rivista della Rizzoli (Milano Libri) “Corto Maltese” (nn. 9-11) e la sua edizione tradotta in francese è avvenuta solo nel 1991 per conto di Casterman, col titolo “Sibérie”.
    A questo punto sono curioso di capire io la motivazione della sua curiosità.
    Le sembra che alcune parti del testo dell’opera non scorrano perfettamente in francese?
    A presto, buone letture!
    Luca

  • Michel De Dobbeleer |

    Gentile signor Boschi,
    [Scusa di usar questo blog per domandarle qualcosa.]
    Sono io un belga, ma conosco un po’ l’italiano (ho studiatio qualche mese in Pisa). Sto leggendo ‘Siberia’ di Atillio Micheluzzi, e ho una domanda. Voglio sapere qual era la lingua originale nel quale Micheluzzi scrisse questo fumetto. Mi appare, la versione (l’edizione) francese è la più vecchia (ma Micheluzzi sapeva scrivere in francese?), però non sono certo, e non posso trovare questa informazione sull’internet.
    Ho visto che lei è l’editore dell’autobiografia di Micheluzzi (spero di poter leggerla), dunque spero che lei mi può rispondere o indicarmi qualcuno che potrà darmi questa informazione sulla lingua originale di ‘Siberia’/’Sibérie’.
    Grazie mila,
    Michel De Dobbeleer (Gand, Belgio), michel.dedobbeleer@ugent.be

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