UN PICCOLO PASSO PER L’UOMO, MA UN GRANDE PASSO PER IL FUMETTO!

Kolosso sulla Luna

Questo post è la seconda e ultima parte di VERSO SELENE: LA LUNA A FUMETTI AL MUSEO DI LUCCA, che Cartoonist Globale ha riposizionato esattamente prima di questo per comodità di lettura.

Contiene il seguito dell’intervista rilasciata da Pier Luigi Gaspa per introdurre il suo ultimo libro, Verso Selene – Il romanzo dell’uomo sulla luna, dall’immaginazione alla scienza, pubblicato per conto del Museo del Fumetto Italiano di Lucca, diretto da Angelo Nencetti. da Settegiorni Editore.
Eccogli la prima (nuova) domanda:

Se dovessi sintetizzare il senso dell’operazione complessiva volume-mostra (visitabile sino al 31 dicembre, con un grosso evento previsto per il 10 agosto, notte di San Lorenzo), come la racconteresti? Perché il tuo libro merita di essere letto?

Il criterio è quello che ha spinto a scrivere La scienza tra le nuvole: raccontare non solo la realtà storica delle cose, ma anche la rappresentazione delle stesse nell’immaginario scritto, disegnato e filmato. Per continuare a spezzare lance, in un certo senso.

The Outer Space Spirit di Wally Wood

Continuo a essere convinto, infatti, che nonostante sia passata tanta acqua sotto i ponti dalla nascita di Linus e dalla rivalutazione del fumetto come qualcosa di più che intrattenimento per ragazzini o menti poco acculturate, la strada sia ancora tanto lunga da percorrere.

Lo testimonia per esempio più di un insegnante che quando faccio corsi di fumetto nelle scuole lo definisce genere e non medium. Tutto dire, mi sembra. L’aspirazione mia personale sarebbe ancora una volta quella di dimostrare che il fumetto è un medium dalle enormi potenzialità, non sempre sfruttate appieno.
Per ritornare al libro, poi, trovo che sia più coinvolgente raccontare l’esplorazione della Luna riportando dialoghi da film, vignette e illustrazioni, anche stravaganti, che rendano il lettore partecipe di quello che sta leggendo e lo facciano tuffare nello spazio insieme, per esempio, agli astronauti dell’Apollo XIII, quelli di “Houston, abbiamo un problema”. O anche degli improbabili voli di Cyrano e di Hans Pfaal.

Nel contempo però, ho cercato di descrivere il contesto in cui sono stati raccontati e le caratteristiche che ancora oggi rendono interessanti queste opere.
Per rimanere nei due casi citati, in Cyrano si finisce per parlare del principio di azione e reazione (quello che spinge nello spazio i razzi), prima che questo venga anche solo enunciato da Newton.
E in Hans Pfaal, pur nella sua implausibilità (secondo il metro attuale) si parla del fatto che a un certo punto, fra la Terra e la Luna non vi sia più aria e il personaggio si deve inventare una sorta di cabina isolata dall’esterno…
E qui mi fermo. Di esempi simili se ne possono trovare diversi, nel volume. Come pure di personaggi strambi.
Ti ricorderai per esempio di Pappagone, il personaggio di Peppino de Filippo. A fumetti, sulla Luna c’è andato anche lui, e fornisce ai suoi improbabili seleniti anche una ricetta estremamente diffusa. Insieme ad altri, tra cui il divertentissimo Kolosso, rappresentano una nota divertente e comunque utile a capire anche come NON si deve scrivere una storia lunare.
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Forse sei troppo severo! In generale, comunque, la vita dei veri protagonisti della conquista dello spazio ha aspetti emozionanti, quando non drammatici.
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Certamente è il caso di Sergei Korolev, il Von Braun sovietico, a suo tempo vittima delle purghe staliniste, e poi eroe nazionale; dopo la morte, avvenuta in maniera assurda proprio mentre stava per rilanciare l’astronautica sovietica, che da allora non si è più ripresa e ha dovuto abbandonare il sogno di arrivare sulla Luna, a parte le storie di Dan Cooper, naturalmente! Pensa che prima di morire nessuno sapeva il suo nome, per ragioni di segretezza. Lo si nominava solo con l’appellativo di Progettista Capo.
Mi chiedi poi perché il libro, a mio avviso, merita di essere letto… La risposta non può che essere di parte, ovviamente, ma provo a dartela comunque. A scriverlo, mi sono divertito, nonostante il ritmo infernale di realizzazione. Mi sono divertito a mescolare le carte; a mettere insieme il Progetto Apollo con Dan Cooper; a raccontare lo sbarco sulla Luna di Armstrong insieme a Il satellite Artificiale disegnato da Giuseppe Perego, con Topolino e Pippo che ballonzolano sulla Luna in maniera tanto simile a quella dei primi veri astronauti; a riportare improbabili diatribe lunari fra russi e americani (disegnate da Jack Kirby!) e qualche considerazione sui veri motivi che hanno portato l’uomo sulla Luna…
Potrei continuare all’infinito, ma lascio al lettore scoprire gli altri accostamenti.
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Copertina Tanks l'Uomo D'acciaio
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Aggiungo solo che il mio sforzo è stato anche quello di raccontare con tono leggero, pur nella rigorosità che la materia necessita. Ho cercato di inserire curiosità, e di rendere partecipe prima ancora me stesso degli avvenimenti che si svolgevano in quegli anni.
Persino citando poesie e canzoni (Gagarin di Claudio Baglioni la trovo bellissima). Se ci sono riuscito, non sta a me dirlo. Posso solo dire che ho riaperto il libro per la prima volta dopo tre mesi, per poterti rispondere, e saltando qua e là nelle sue pagine e.. be’, lo trovo gradevole. Ma come dicevo prima, io sono parte interessata…

Mi domando se, redigendo il volume, consultando i materiali più adatti per segnare il percorso narrativo che ti interessava descrivere, ti sia imbattuto in storie, tavole o illustrazioni di cui non avevi previsto l’esistenza. Se è così, quali ti sono sembrate più sorprendenti e perché?
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Ce n’è una miriade. Alcuni esempi li ho già citati in precedenza.
Un altro, mi ha in realtà risolto un problema non da poco: quello delle illustrazioni riguardanti le tappe della conquista dello spazio.
I libri sull’argomento sono ricolmi di immagini. Ma per varie ragioni (non ultima, il copyright delle stesse, abbastanza giunglesco e comunque che avrebbe costretto a grandi perdite di tempo) non potevo usare le foto dell’epoca.
Come risolvere il problema, allora?
Spazio 1999 a fumetti
In due maniere: da una parte ho utilizzato un insolito albetto a striscia edito intorno al 1971-72 dalla Magnesia San Pellegrino (sì, proprio quella!) e distribuito in farmacia con tanto di reclame a fondo pagina dei suoi prodotti.
Scritto e disegnato da Mariano Congiu, racconta le tappe dell’astronautica sino alle missioni lunari. Dunque ho abbondantemente saccheggiato le sue vignette per illustrare le parti ‘storiche’ del testo. Poi ho avuto la fortuna di scoprire che all’interno del Museo del Fumetto di Lucca esiste una notevole collezione di annate della Domenica del Corriere.
Ma Domenica del Corriere significa anche Walter Molino, illustrazioni a piena pagina che settimanalmente raccontavano gli avvenimenti più eclatanti.

Quindi, ho preso annata per annata dal 1950 in poi e fino a metà degli anni Sessanta e ho trovato una serie di bellissime illustrazioni parte delle quali campeggia nel libro mentre altre sono state esposte nella mostra E Lucean le stelle.
Insieme a loro, ho utilizzato altre copertine di riviste, articoli di quotidiani e numeri di una rivista specializzata dell’epoca, Oltre il Cielo.
Ho anche frugato su internet, rintracciando sconosciuti albi americani degli anni Cinquanta, come Race to the Moon, che presenta diverse storie, sconosciute ai più, disegnate da Jack Kirby e aventi per tema la competizione spaziale fra russi e americani di quegli anni… e un interessantissimo volume ambientato in un universo parallelo in cui sono gli inglesi di Sua Maestà Britannica a violare per primi il suolo lunare. Scritta da Warren Ellis (l’autore di Planetary, tra l’altro, pure citata nel volume), presenta un 2001 davvero insolito e una conquista della Luna effettuata con l’utilizzo di fondi la cui provenienza, quando la si scopre, fa accapponare la pelle per l’orrore.
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1970 m00n
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Poi ci sono citate serie televisive ignote nel nostro Paese come la breve Moonbase 3, sempre di marca britannica… e una bella storia scritta da Alfredo Castelli e Stefano Vietti che mi piace ricordare perché vi ho letto un accorato appello a coltivare il sogno della Luna. Lo condivido in pieno. Non tanto per la Luna in sé, ma per quello che significa riprendere una seria esplorazione del cosmo. Sui perché e i percome ci sarebbe tanto da dire, ma ci dilungheremmo troppo.
Ah, è apparsa su Martin Mystère n. 295 con i disegni del duo Bagnoli/Gradin.
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Chiudiamo questa seconda parte della conversazione (ve ne sarà una terza e ultima) con una sequenza animata del gatto Felix (Mio Mao) realizzata dallo staff di Joe Oriolo.
Si tratta dell’avventura di
Master Cylinder, King of the Moon, Ce n’è per quasi sette minuti.
Cartoons di questa serie, tradotti in italiano e in bianco e nero, comparivano in coda dello show
Giramondo sul Primo Canale della RAI, a partire dal 1961.

  • Moerandia |

    Ringrazio i sig. Enzo Vita e Pier Luigi Gaspa per le interessanti informazioni.
    G.Moeri

  • Fulvio Scott |

    Grazie, molte, Pier Luigi Gaspa!
    In questo suo intervento c’è abbastanza contenuto come in un breve saggio!
    Questa figura di Vincenzo Baggioli sembra davvero intrigane: creatore di Dick Fulmine, “falso” creatore di fumetti americani… E i lettori di allora se la bevevano. Certo, l’attenzione per queste cose doveva essere ben inferiore a quella di oggi.
    Interessantissima anche la faccenda del carbene! Non ne avevo mai sentito parlare.
    A presto e buona giornata a tutti!
    Fulvio

  • Pier Luigi Gaspa |

    Ops… due indicazioni due mica tanto… chiedo scusa, non mi ero accorto..
    Pier Luigi Gaspa

  • Pier Luigi Gaspa |

    Salve a tutti. Approfitto dell’occasione per fornire due indicazioni due su Tanks, Spazio 1999 e, già che ci sono, per la questione ‘paperite’ di Barks citata a proposito di un altro post, quello di Topolino e lo sbarco sulla Luna. Dunque…
    Tanks. Il personaggio, tutto italiano, creato dal duo Stanis La Bruna (testi) e Carlo Cossio (disegni, ma altri autori lo seguiranno), appare per la prima volta in edicola nel novembre del 1945.
    L’uomo d’acciaio, come viene definito, viene pubblicato nella collana Albi Forza e Coraggio, pubblicati da un editore storico ed estremamente prolifico di quei tempi, Tomasina. Nonostante il suo appellativo però non si tratta di una derivazione dell’Uomo d’Acciaio di Siegel e Shuster, che aveva esordito negli Stati Uniti sul primo numero di Action Comics nel 1938.
    Nonostante Superman fosse già noto nel nostro Paese. In Italia, infatti, il primo supereroe dei fumetti aveva già esordito, ma col nome di Ciclone L’Uomo Fenomeno, sul settimanale L’Audace nel 1939, anche se la paternità – per motivi di regime – era stata attribuita a Vincenzo e Zenobio Baggioli. Uomo d’Acciaio, il mitico Kal-El viene definito invece in una pubblicazione del 1947, Urrà (Edizioni Mondiali), cioè dopo l’apparizione di Tanks.
    Poi negli anni Cinquanta arriveranno gli Albi del Falco della Mondadori e il nome con il quale il personaggio è stato conosciuto per tanti anni: Nembo Kid. Prima di vedersi finalmente attribuire il suo vero nome, passeranno quasi altri vent’anni.
    Ma torniamo a Tanks. Il vero prototipo al quale si ispirano gli autori è invece Dick Fulmine, il “poliziotto italo-americano” dal mascellone prominente e dal maglione con il collo a dolce vita che spopolava a suon di sganassoni verso la fine degli anni Trenta: aveva esordito infatti nel 1938 sugli Albi dell’Audacia delle Edizioni Vittorio, realizzato – in questo caso guarda che correlazioni! – da Vincenzo Baggioli per i testi e da Carlo Cossio per i disegni.
    Dick Fulmine rappresenterà un modello per diversi personaggi editi a cavallo fra gli anni Quaranta e Cinquanta, tra cui il fantascientifico Mirko, tutti caratterizzati dall’abbondante uso di ‘cagnotti’. Per inteso, la fantascienza in questi casi c’entra pochissimo, dal momento che tutti questi personaggi vivono avventure decisamente terra-terra (anche per le scarse pretese che avevano) e solo sporadicamente si avventurano nei territori della fantasia scientifica, abbondantenmente massacrata, sia pure in contesti assolutamente divertenti e spensierati.
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    Spazio 1999: G. Moeri, non ti sei perso niente. Si tratta di una manciata di albi (cinque, più uno speciale più corposo), editi nel 1979 dalla Epierre di Gianni Bono. Presentavano anonime riduzioni a fumetti degli episodi della prima serie del fortunato telefilm (di cui tra l’altro Verso Selene non poteva che occuparsi) realizzate da tali Farinas e Cardona per la rivista tedesca Zack.
    Esiste peraltro anche una versione in comic book delle avventure di Koenig e compagni, pubblicata a partire dal 1975 negli Stati Uniti dalla Charlton, che vede ai disegni anche un giovane e ancora sconosciuto John Byrne.
    La sua vita editoriale è breve (quindici numeri in due diverse serie rispettivamente di sette e otto. Per la cronaca, quelli di Byrne sono i numeri 3/6 della prima serie), ed è inedita in Italia. Se ne trovano notizie in vari siti internet, fra cui http://www.space1999.net/marco/libri_americani.htm, sul quale si possono ammirare anche tutte le copertine.
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    Paperite: nella classica storia barksiana Paperino chimico genio (o pazzo, secondo l’edizione) Paolino si becca una botta in testa che lo rende un genio della chimica. A un certo punto lo vediamo ideare una nuova sostanza esplosiva, la paperite, formata da una serie di elementi fra cui spicca la formula CH2. Orbene, si tratta della formula del metilene, un composto organico decisamente instabile costituito da carbonio e idrogeno… la cui esistenza, all’epoca della pubblicazione della storia , il 1944, non era stata ancora provata. Lo sarà solo negli anni ’50. Perciò Barks ha aperto la via, senza volerlo, a una importante serie di composti organici, che si chiamano in generale carbeni. Maggiori dettagli sulla faccenda li si possono trovare, a parte su La scienza tra le nuvole, of course, sul sito dell’Università dell’Insubria alla voce Paperino chimico e sulla prestigiosa rivista di divulgazione scientifica Le Scienze (numero 416), ad opera di Dario Bressanini.
    Spero di non aver dimenticato niente e grazie a Enzo per i complimenti, che estendo all’editore. Settegiorni esordisce con Verso Selene e Per la libertà nel mondo dei fumetti sue prime pubblicazioni distribuite a livello nazionale… Ma per continuare su questa strada ha bisogno di lettori, mi raccomando!
    saluti a tutti!
    Pier Luigi Gaspa

  • Enzo Vita |

    Vero, Moeri, simpatico, Kolosso.
    Provò a fare una ristampa di questo personaggio Gianni Bono con le Edizioni IF, la copertina del primo e unico numero della serie era disegnata dal “contemporaneo” Fabio Celoni.
    Ma non era un’edizione accettabile…
    Era tutto rimontato in formato bonelliano, come “Tex” e qualche parte dei bei disegni originali era rifatta da capo, credo da Sandro Dossi. Bravissimo e paziente lui, ma l’operazione in sé era balzana.
    Dev’essere stato un insuccesso tale, che non si è visto un secondo numero…
    Vale la pena comperare gli albi originali, anche se costicchiano.
    Cambio argomento per ricordare un’altra… “celebrazione-memoria”, se così si può chiamare, anche molto, troppo recente.
    Di tratt di ZONA DEL SILENZIO [ed. minimum fax]
    di Checchino Antonini [bravo giornalista esperto di fumetti, che ha fatto il soggetto]
    e Alessio Spataro [sceneggiatura e disegni]
    Il libro a fumetti sul caso Aldrovandi
    Presentazione a Brescia, dopo quelle di Roma, Ferrara e Bologna.
    http://www.pazzia.org/home.html#zds
    LUN 17 AGOSTO
    BRESCIA
    h 20:00
    festa radio onda d’urto
    libreria 47 – v. Serenissima/usc. s.eufemia tang.sud
    dediche e dibattito con Checchino Antonini
    per maggiori informazioni:
    MINIMUM FAX
    http://www.minimumfax.com/home.asp
    LA RECENSIONE DI PETRELLA
    http://www.pazzia.org/immagini/titoloniJPG/perhome2009/petrella_01gr.jpg
    http://www.pazzia.org/immagini/titoloniJPG/perhome2009/petrella_02gr.jpg
    RECENSIONI AGGIORNATE
    http://www.minimumfax.com/libro.asp?libroID=454
    LA VICENDA AGGIORNATA
    http://www.minimumfax.com/newsletter.asp?newsletterID=93&nl=4
    BACKSTAGE
    http://www.minimumfax.com/newsletter.asp?newsletterID=93&nl=3
    IL GRUPPO FACEBOOK
    http://www.facebook.com/group.php?gid=116024354965#/group.php?gid=116024354965&ref=ts
    Ciao a tutti!
    E complimenti a Gaspa per il libro.
    Non conoscevo quest’editore, già al suo secondo libro sui fumetti… bene!

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