BUON NONCOMPLEANNO A TUTTI, CON ALICE (E MAGILLA GORILLA)!

MagillaGorilla Alice

Con questo post sottogamba rassicuro la fedele “seguitrice” del presente blog Giulia Sereni, della quale, se non erro, riccore oggi il non-campleanno; periò le/ti faccio i migliori (non)auguri. Naturalmente, terrò informata te e gli altri interessati sulle mie mosse estive, almeno quelle lavorative. A cominciare dalla partecipazione, tra poco, a Italia Wave (in memoria di Woodstock), con Claudio Curcio e il leggendario Gilbert Shelton, papà dei Freak Brothers che non si vede in Italia dalla Napoli COMICON del 2003. Ne leggerai tra un giorno o due, giusto in tempo per spingere chi vorrà a fiondarsi a Livorno per partecipare al musical-raduno.

Il © dell’immagine sopra è Hanna-Barbera/Cartoon Network. La foto immediatamente sotto, invece, è stata scattata 58 anni fa (GULP!) a Kathryn Beaumont, la voce dell’Alice disneyana. Il suo non-compleanno dovrebbe essere caduto lo scorso 27 giugno. Quanti anni abbia compiuto è cosa che non si chiede alle bambine.

Blog foto Alice
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Come chi ci segue sa, poiché in buona parte è gente del settore, il nuovo anno editoriale apre le cerimonie a settembre; mese in cui, riposti i doposole e i salvagente, si tirano i remi in barca (per usare una sintonica metafora marinara). O meglio: si prende atto di averli appena tirati, e si cerca la forza per guardare avanti.

Di conseguenza, luglio è terribile, cara Giulia.
Salvo eccezioni, da sempre il mese seguente i corrieri espresso fanno pausa; i fotolito e le tipografie chiudono per ferie; molti redattori, grafici, coloristi, sceneggiatori e disegnatori riempiono valigie e zaini.
Le redazioni sono chiuse o socchiuse almeno per le settimane vicine al Ferragosto; quindi, comunicare le urgenze e gli imprevisti è difficile. In epoca di pre-cellulari era addirittura impensabile (ma personalmente ricordo come fosse ieri le telefonate a gettoni da cabine sparse nelle località più remote, anche oltreoceano, per recapitare messaggi o rassicurazioni – spesso campate in aria – a redattoti o autori).

In questo momento, per dire, oggi, il lavoro al fascicolo della fortunata collana Disney Story (De Agostini), mi porta alla ricerca di immagini su Alice, la ragazzina svampitiella di Lewis Carroll ricreata dallo staff di Walt Disney per il lungometraggio uscito nelle sale nel 1951.

Cosa nota è che Tim Burton sta realizzando un nuovo film sul tema, la cui uscita è prevista per l’estate 2010, con Johnny Depp nel ruolo del Cappellaio Matto. Sotto ne vedete un’immagine con una (bella) scenografia preparatoria. Naturalmente, tutto questo non ha niente a che fare con il testo e le immagini del collezionabile De Agostino, non trattandosi di materiale Disney, ma lo cito di striscio a beneficio di non lo sapesse, o non seguisse su Flickr il bell’album dell’ex animatore Brian Sibley, dal quale ricavo queste due immagini. Grazie, Brian. In questa posa, non so perché, Johnny Depp mi ricorda da vicino certe espressioni “stregate” della tarda Madonna Ciccone.
La parte di Alice è stata offerta da Burton alla giovanissima attrice australiana Mia Wasikowska (la vedete ai minimi termini).
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Matto Depp
Tim Burton
Mia
Batman_in_wonderland_jpg
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Nessun diritto di cittadinanza nemmeno per l’illustrazione carrolliana qua sopra, creata per la copertina della DC Comics del comic book Detective Comics n. 841 (© Time/Warner/DC Comics).
L’autore, Dustin Nguyen che immortala uno scocciato Batman al tea party del Cappellaio Matto, si rifà chiaramente a una illustrazione di Arthur Rackham.

Il film del 1951, per me bellissimo, straniante, non compreso al momento e nemmeno troppo esaltato in seguito, addirittura “armò la mano” al cronista ufficiale della Casa, Bob Thomas, che osa definirlo “noioso” nella sua celebre biografia di Walt Disney (in Italia pubblicata da Mondadori nel 1979).
Di questa Alice ho trovato su YouTube la rara pubblicità Disney creata appositamente per promuovere la gelatina Jell-o, senza riciclare sequenze già passate nel lungometraggio. Vi compaiono due personaggi presenti nel libro di Carrol, ma inspiegabilmente assenti dal film: Mock Turtle e Gryphon (il Grifone).
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All’inizio del post avrete già registrato una stranezza: la copertina di un disco, pubblicato intorno al 1967-68, con Magilla Gorilla che racconta a suo modo la storia di Alice. La bambina sognatrice ha qui le sembianze della piccola acquirente del gorilla che compariva nella sigla di apertura dello show. Quella che chiedeva: “Quanto costa quel gorilla lì in vetrina?”
La vediamo anche nella rielaborazione visivo-musicale di Gorilla 4 Sale e nella versione unplugged cantata da Jerry Eisenberg (disegnatore di layout per i cartoons di Magilla Gorilla) e con William Hanna in persona che canta accompagnato da lui al pianoforte!


  • Andrea Ippoliti |

    Ennio,
    il cortometraggio propagandistico al quale ti riferisci è stato da me mostrato a Napoli, al Comicon, pochi mesi addietro, nell’ambito di una proiezione di cartoons della Seconda Guerra Mondiale che ha avuto molto successo! La sala era gremita!
    Prossimo anno sicuramente spazio per cartoons del Famous Studios della Paramount, con chicche strepitose!

  • Armando |

    Qui c’e’ la copertina di una recente edizione USA dell’Alice illustrata da Steadman, piu’ qualche illustrazione:
    http://superpunch.blogspot.com/2008/04/alice-in-wonderland-illustrated-by.html
    Altre immagini qui:
    http://abbracciepopcorn.blogspot.com/2007/08/fumetti-dagosto-lalice-di-ralph.html

  • Ennio Albano |

    Salve!
    Sono interessato alle faccende che girano intorno a Alice e per questo mi sono incuriosito leggendo il messaggio di Andrea Ippoliti su questo saccheggio (o sabotaggio) della Alice in versione di Lou Bunin, nome mai sentito prima d’ora.
    Ho trovato il suo obituario in Internet e lo copio. C’è anche un estratto filmato.
    Lou Bunin, a pioneering puppeteer and film maker who worked in New York and Paris for many years, died on Thursday at the Actor’s Fund Nursing Home in Englewood, N.J. He was 89.
    The cause was a stroke, said Amy Kaiman, his daughter.
    Mr. Bunin was an inventor of motion picture techniques used in animated puppet productions for children. He also made political animations for adults that were presented at the 1939-40 World’s Fair in New York, and produced television commercials and educational films for children.
    Perhaps his most famous work was the live-action and animated puppet film of “Alice in Wonderland,” which was released in 1951 and rereleased in New York in 1985.
    The film used animated sculptures less than seven inches high, which were sized on film to suit the live-action Alice, played by Carol Marsh, a British actress. It also featured a brief prologue about the life of Lewis Carroll and some of the historical personalities behind the characters in the story.
    Mr. Bunin’s production, with angular puppets, stop-action filming and other camera tricks, is regarded by film historians as an early special effects classic. The film received wide critical acclaim but was overshadowed by the release of another “Alice in Wonderland,” by Walt Disney, at the same time.
    Mr. Bunin also made an anti-Fascist animation with puppets that satirized Hitler and Mussolini, and in later years worked on animated prologues for Hollywood films. The Museum of Modern Art in Manhattan has several of Mr. Bunin’s puppets on display.
    John Canemaker, of the New York University-Tisch School of the Arts, described Mr. Bunin as the “doyen of American puppeteers and film animators, who also broke new ground with the first animated television commercials.”
    He is survived by two brothers, Ben, of Hollywood, Fla., and Morey, of Woodstock, N.J.; a sister, Mae Simkin of Chicago, and three daughters, Margaret Schnur of Phoenix, Ariz., Zena Bunin of Manhattan and Mrs. Kaiman, of Teaneck, N.J
    Se ne sapete di più, condividete il sapere, per favore!
    Ennio

  • Andrea Ippoliti |

    Ehi Luca,
    non è che potremmo scambiarci via mail un po’ di materiale di questo genere, tipo model sheet?
    Di recente ho acquisito stupendi model sheet da vari cartoons del Famous Studios, specie con Herman e Katnip, Baby Huey e l’innominata volpe nemesi per antonomasia del tardo Huey.
    Tutta farina del sacco di Dave Tendlar.
    Riguardo ad Alice, eri a conoscenza della bella versione di Lou Bunin, “sabotata” da Disney, che uscì parallelamente al lungometraggio disneyano? Alice era qui in carne ed ossa (una ragazza invece che una bambina) e doveva confrontarsi con “puppets” alla maniera di quelli di George Pal.

  • Luca Boschi |

    Grazie, Armando, anche per lo zelo ricercatorio!
    Meglio di niente…
    Io ricordo altre illustrazioni, con un’Alice abbastanza bruttarella rispetto alla media, e una regina dal muso quasi bovino. E mi sembrava che anche la copertina fosse illustrata, forse ne avevo visto un’altra “fake” pubblicitaria su qualche periodico uscito nel 1967.
    Ciao!
    PS: Poi parliamo di Castor Oyl e dei Gumps, appena possibile…
    L.

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