CIAO, IVAN DELLA MEA!

Ivan

Purtroppo, un’altra notizia triste.
Se n’è andato nella notte fra sabato e domenica, a Milano Ivan Della Mea, storico cantore del movimento operaio, impegnato a lungo nel lavoro di recupero e riscoperta della tradizione popolare, appendice musicale della lotta politica.
Qualche lettore di fumetti che segue questo blog, probabilmente, lo ricorderà per i suoi articoli su Linus, mensile al quale ha collaborato a lungo alla fine degli anni Ottanta, quando la rivista era diretta da Fulvia Serra.
Linus l’aveva accolto, come anche altri giornali, fra le sue firme, dopo averlo conosciuto come tutti noi nelle vesti di cantautore, ai tempi in cui aveva dato voce e musica al movimento operaio italiano, un po’ come aveva fatto Paolo Pietrangeli da par suo, un nome al quale Ivan era stato spesso affiancato.

Linus

Poeta e scrittore di straordinaria onestà intellettuale, come si deduce anche dal video che riproduciamo sotto, Ivan, il cui vero nome era Luigi, era nato a Torre Alta di Lucca il 16 ottobre 1940, ma si era presto trasferito a Milano dove, insieme a Gianni Bosio era stato tra i fondatori del Nuovo Canzoniere Italiano, il gruppo di artisti e intellettuali che ha segnato nei decenni più caldi lo sviluppo della canzone di protesta italiana.

Per ritrovare le prime incisioni di Ivan bisogna risalire indietro addirittura al 1962, anno in cui in televisione impazzano le gemelle Kessler, Mina e lo Studio Uno di Antonello Falqui. Al collaudatissimo programma prodotto da Guido Sacerdote, tre anni più tardi parteciperà anche Milly, soubrette con Isa Bluette, Odoardo Spadaro, Umberto Melnati e i fratelli Eduardo e Peppino De Filippo, e per la quale Ivan scriverà dei testi per canzoni.
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Ma intanto, nel 70° anniversario del Partito Socialista Italiano, Ivan Della Mea debutta partecipando al disco collettivo Canti e inni socialisti.

La tradizione politica del folk italiano è stata sempre la sua costante ispirazione, sin dai primi lavori, fra i quali spicca Ballate della piccola e della grande violenza: un lp uscito per l’etichetta discografica Dischi del Sole, la stessa di Giovanna Marini e del già citato Paolo Pietrangeli.

Iscritto per la prima volta al Pci nel 1956, in questi giorni Ivan è ricordato anche perché non più tardi di due anni fa, nel 2007, aveva redatto una dura requisitoria contro l’allora presidente della Camera Fausto Bertinotti, Tra le altre cose, scriveva, con severità: “Noi siamo stati l’etica della sinistra, quella che è stata distrutta nel nome della ragione di partito. E’ questo l’errore più grave che non abbiamo saputo o voluto vedere”.
In una delle ultime interviste, rilasciata il 15 maggio scorso al quotidiano Liberazione, aveva aggiunto, sempre puntando l’indice in modo critico sulla corruzione della sinistra italiana: “Credo sia molto importante combattere a fondo contro il berlusconismo, perché è trasversale, tocca tutti, sia a destra che a sinistra. C’è bisogno di politica vera, fatta per strada, che venga fuori dalle proprie stanze”.

Della scomparsa di Ivan ha dato notizia ieri l’Istituto Ernesto De Martino, del quale era direttore dagli anni Novanta. Viveva nel capolugo lombardo con la sua compagna Clara Longhini, da cui aveva avuto i due figli Sara e Pietro; da tempo aveva problemi di salute.
L’ultimo libro da lui pubblicato è il romanzo autobiografico Se la vita ti dà uno schiaffo (Jaca Book, 2009).

Tepepa

Ivan Della Mea ha avuto alle spalle anche alcune esperienze cinematografiche, come quella del curioso western Tepepa, scritto insieme a Franco Solanas e interpretato tra gli altri da Thomas Milian e Orson Welles. Nel 1979, invece, ha recitato ne I Giorni Cantati di Paolo Petrangeli, insieme a Roberto Benigni, Mariangela Melato e Giovanna Marini.

Tra i titoli più famosa della sua discografia si ricordano almeno Il Rosso è diventato giallo, Se qualcuno ti fa morto, La nave dei folli, La piccola ragione di allegria.

Con lo stesso titolo di una delle sue canzoni più note, A quel omm, Isabella Ciarchi ha realizzato di recente un documentario intervista, con interventi di amici e colleghi, ricostruendo il ritratto di un artista e di un intellettuale impegnato, senza dimenticare il suo lato umano.
Nel video sopra, Ivan Della Mea interpreta un po’ come gli viene l’Internazionale riscoperta e riscritta da Franco Fortini il 17 settembre 2006 alla Festa dell’Uva presso la cascina di Visone (AL) della Comunità di San Benedetto al Porto, fondata da don Andrea Gallo.

Sotto, il testo della sua più nota canzone: Cara moglie.
Grazie a tutti gli amici che mi hanno scritto e fornito informazioni su Ivan Della Mea, a cominciare da Giuliano.
I © delle immagini sono dei rispettivi aventi diritto.

O cara moglie, stasera ti prego,
di’ a mio figlio che vada a dormire,
perchè le cose che io ho da dire
non sono cose che deve sentir.
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Proprio stamane là sul lavoro,
con il sorriso del caposezione,
mi è arrivata la liquidazione,
m’han licenziato senza pietà.
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E la ragione è perché ho scioperato
per la difesa dei nostri diritti,
per la difesa del mio sindacato,
del mio lavoro, della libertà.
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Quando la lotta è di tutti per tutti
il tuo padrone, vedrai, cederà;
se invece vince è perché i crumiri
gli dan la forza che lui non ha.
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Questo si è visto davanti ai cancelli:
noi si chiamava i compagni alla lotta,
ecco: il padrone fa un cenno, una mossa,
e un dopo l’altro cominciano a entrar.
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O cara moglie, dovevi vederli
venir avanti curvati e piegati;
e noi gridare: crumiri, venduti!
e loro dritti senza piegar.
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Quei poveretti facevano pena
ma dietro loro, la sul portone,
rideva allegro il porco padrone:
l’ho maledetto senza pietà.
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O cara moglie, prima ho sbagliato,
di’ a mio figlio che venga a sentire,
ché ha da capire che cosa vuol dire
lottare per la libertà
ché ha da capire che cosa vuol dire
lottare per la libertà
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