WILL SWEENEY, STEVE SCOTT E IL PARACADUTE

BIRDY NAM NAM – THE PARACHUTE ENDING from Steve Scott on Vimeo.

Nella brillante qualità di Vimeo, un nuovo video musicale.
I frequentatori di questo blog hanno gusti fra loro così diversi che non c’è da attendersi un loro apprezzamento plebiscitario del brano musicale propinato uora uora, opera della elettro-band francese Birdy Nam Nam, praticamente ignota in Italia (be’, questa è una buona occasione per applaudirla o ripudiarla).
Penso però che possa quantomeno interessare a tutti l’animazione del loro ultimo video, che si segnala per qualità e inventiva.

Parachute_screenshots

Il suo titolo è The Parachute Ending ed è diretto da Steve Scott (dal cui sito è stata sottratta anche la pin-up tatuata sotto, il © è naturalmente suo) con il design visionario di Will Sweeney.

La realizzazione in Flash e AfterEffects del video ha richiesto quattro settimane.
Gli osservatori del cartoon hanno giustamente indicato come fonti ispiratrici il René Laloux del Pianeta selvaggio mescolato a certo Moebius “ermetico” o di Tron, oltre al primo lungometraggio su Metal HurlantHeavy Metal, condito con una spruzzatina di Nausicaa.
Tattoo

Ecco i credits del film:
James Littlemore – Editor / Compositore
Geoff McDowall – Animatore
Ed Willmore – Animatore
Roland Edwards – Animatore
Dele Nuga – Digital Painter

  • Teresa |

    Io pensavo a un altro film, “Birdy” (le ali della libertà) e a un comic book della Marvel, “The ‘Nam”.
    Anzi, a due copie dello stesso: “Nam Nam”…
    Teresa Verdirami

  • Eta Beta |

    E io mi permetto di aggiungere pure che il nome “Birdy Nam Nam” è esso stesso citazione del Peter Sellers di “The Party” (“Hollywood Party”, Blake Edwards, 1968), nella esilarante parte del goffo ma educatissimo Hrundi V. Bakshi alle prese con un pappagallo 🙂

  • danieletomasi |

    E ci aggiungerei anche Jack Kirby con i suoi “pallini neri di energia” ^_^ (vedi portale di passaggio tra pianeta e spazio).
    DT

  • danieletomasi |

    Concordo con le fonti di ispirazioni suggerite, ma io ne aggiungerei anche altre, forse un poco nascoste, ma considerando che le influenze sono spesso inconscie, il cervello assorbe, rielabora e poi ricrea anche da elementi visti ma non “volutamente assorbiti”, oppure messi da parte… insomma io ci metterei un po’ del gusto psico-pop fine anni ’60 – alla YellowSubmarine – e anni ’70 – tipo le animazioni di Terry Gilliam – ma anche le movenze del primo animato su Superman dei fratelli Fleisher – quando nello spazio il protagonista distrugge due o tre cubi.
    Ad ogni modo, mi e’ piaciuto! ^_^
    DT – http://danieletomasi.altervista.org

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