LA CHIAVE MANCANTE DI NIX E L’INFLUENZA SUINA

Alla fine di quest’anno dovrebbe vedere la luce questo mediometraggio, della durata di circa mezz’ora, realizzato da Jonathan Nix. Il suo titolo è The Missing Key e allo sviluppo del suo progetto ha un sito appositamente dedicato: http://www.themissingkey.com/

Hello

Nix ha goduto di una certa fama qualche anno fa per la realizzazione di Hello, che sono orgoglioso di mostrarvi qua sopra.
Spero che non abbiate problemi di connessione per potervelo godere al meglio.

Di palo in frasca: segue una vignetta che ha fatto il giro del mondo tra ieri e oggi e che fa riflettere tramite Winnie the Pooh sulla recente “influenza suina” che i terrorizzanti media definiscono (in modo irresponsabile) “pandemia”.

Pooflu-1

Video copyright 2008 Cartwheel Partners.

  • Luca Boschi |

    Ciao, Matteo!
    Innanzitutto, scusa per il ritardo; grazie anche a nome di Ambrosio, al quale ho girato il tuo messaggio.
    Intanto, “Disney Anni d’Oro” n. 2 non è ancora uscito, spero che … almeno qualcosa si salvi! 🙂
    Ci sono storie molto significative, anche se molto note. Ma tra quelle “normali” c’è anche una syndication piuttosto rara, uscita comunque su periodico da edicola negli anni Settanta.
    A proposito di “Topolino e la dinamite verde”, ebbene sì: questa (attualmente in edicola) è la sua versione originale, mai ristampata sinora dalla sua uscita, nel 1957.
    Per dilungarmi un po’, posso fare una precisazione su un “dietro le quinte” che interesserà ai fans.
    E’ noto che le storie pubblicate su “Albi della Rosa” hannoavuto provenienze diverse.
    Quelle degli “Albi d’Oro” sono state adattate al formato pocket con la seguente operazione: le tavole originali sono state tagliate materialmente in due punti per allungare due delle tre strisce di vignette; se provi a controllare una qualsiasi delle storie uscite di recente, in qualche striscia rileverai una distanza insolita fra i balloons e i personaggi a cui essi si riferiscono, oppure pavimenti e prati troppo “lunghi” sotto i loro piedi.
    Questi rimontaggi sono avvenuti perlopiù negli anni Cinquanta, prima che si presentasse il problema del “politically correct” e del codice di Garanzia Morale che avrebbe spinto la redazione compiere alcune alterazioni ai testi ritenuti “attaccabili” da genitori, da insegnanti, da comitati di garanti etc.
    Ricordo a chi non lo sapesse che il problema non riguardava i fumetti Disney (sempre ben considerati), bensì l’editoria per ragazzi in generale, soprattutto quella “non pupazzettistica” (western, gialli, avventura, tarzanidi con vesti succinte; in proposito si veda il post recente, in questo blog, sull’editore De Leo e i suoi tre mesi di carcere).
    Il discorso ci porterebbe lontano; i problemi cominciano nel 1961 e anche Arnoldo Mondadori si adegua al trend.
    Ma le storie ristampate sino ad allora, salvo dettagli ed eccezioni, non sono diverse da com’erano alla prima uscita, se escludiamo questo allungamento delle tavole per adattarle proporzionalmente al nuovo formato.
    Riepilogando, le tavole sono allungate, ricolorate (ovviamente, sennò ci sarebbero dei “buchi” di colore nelle vignette) e sono nuovamente fotografate per ottenere pellicolette tascabili, adatte alla stampa in off-set in quadricromia (per essere stampate, a Verona, con la macchina tipografica tedesca Vomag fino al 1958 circa e in rotocalco con una rotativa americana Cottrell subito dopo).
    Le storie provenienti dall'”Almanacco Topolino”, se pubblicate dopo la primavera 1961, oltre a essere, come le altre, un po’ edulcorate nei testi, sono anche rimontate in modo da sviluppare una media di sei vignette per pagina anziché otto. Così, mentre viene prodotto il nuovo lettering adatto alle nuove necessità (balloons più grandi, per occupare spazio), si cambiano varie battute quando si ritiene necessario.
    Vengono fatti anche interventi grafici necessari all’adattamento.
    Ergo: una stessa storia, uscita su “Almanacco” o su “Albo della Rosa” può avere differenze anche vistose nelle due versioni.
    C’è poi un problema in più, che si pone con il lancio del “Club di Topolino”: riservare in ogni fascicolo un tassello rettangolare per i punti da ritagliare.
    Spesso, a questo scopo, viene sacrificata la terza striscia dell’ultima pagina della storia principale dell’albo.
    Per le storie dell'”Almanacco”, il tentativo è quello di non eliminare nulla, e semmai di “allungare il brodo”. Noterai che talvolta in queste storie esistono pagine con appena quattro vignette, molto allungate, in modo da far tornare i conti.
    Ma il problema di pubblicare i rettangoli con i punti del Club si pone anche per le storie in ristampa che provengono da “Topolino”! Ed ecco il caso di quella che ti interessa, “Topolino e la dinamite verde”.
    In “Albi della Rosa” (1962) la storia è praticamente identica a quella originale (il formato delle tavole combacia con quelle del “Topolino” del 1957), ma una striscia della sua ultima pagina è stata soppressa.
    La versione di “Maestri Disney”, per qualche ragione che non conosco, è stata ricavata da questa ristampa, semplicemente allargandone gli impianti. Da qui, la presenza del tassello lasciato in bianco nell’ultima pagina, dove in origine venivano ospitati i punti.
    Quindi, in sostanza, bisognava attendere 52 anni affinché la prima versione dell’episodio vedesse di nuovo la luce! Anche per questo, da collezionista e appassionato, mi sento di sostenere che questo trend di riproposte dei “Grandi Classici Disney” sia davvero significativo…
    Ciao e a presto!
    Luca

  • Matteo Venturi |

    Caro Luca.
    Anche se un po’ in ritardo, mi complimento con te (e con Ambrosio) per l’ultimo numero dei “Grandi Classici”: semplicemente perfetto, con la prima apparizione di Pico in Italia, con la “Foto-storia della grande tribù” ed una rara (e perdinci bella!) storia di Cimino-Bordini.
    Grazie per tutto. Meglio di così non si può davvero chiedere (stupenda pure la copertina argentata di Cavazzano) . Grazie ancora!
    Osservando bene “Topolino e la dinamite verde”, presente nel numero, mi chiedo se la versione originale sia questa (con l’ultima vignetta di pag. 228 uguale alla prima di pag. 229) o quella su “I Maestri” # 26 (con un “buco” nell’ultima tavola).
    Manca poco, inoltre, all’ uscita del secondo numero di “Disney anni d’oro”, confidando nelle tue vecchie anticipazioni, auspico che sia un volume davvero migliore del primo (e che non esca in ritardo come il primo).
    Ciao.
    Alla prossima!
    Matteo.

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