IL RITORNO DELLA ROSA, di Alberto Becattini (con il Comunicato Stampa)

Per chi è interessato a sapere quando avrà luogo la proiezione (con incontro, approfondimenti etc.) de La Rosa di Bagdad a Napoli Comicon, ecco che provvedo.
Il tutto avverrà nell’Auditorium di Castel Sant’Elmo sabato 25/04/2009 dalle 10:30 in poi.

Ecco il programma con le versioni restaurate e in Blu-ray di:

La Rosa di Bagdad di Anton Gino Domeneghini (Ita, 1948, 76’);
<strong>Ballata impressionista di Anton Gino Domeneghini (Ita, 1954, 6’);
La passeggiata di Anton Gino Domeneghini (Ita, 1953, 7’); Trailer La Rosa di Bagdad di Anton Gino Domeneghini (Ita, 1949, 4’);
A seguire, il documentarista Massimo Becattini presenterà i suoi documentari:
Una Rosa di guerra (Ita, 2008, 64’);
Dopo la Rosa (Ita, 2008, 14’);
Il restauro della Rosa (Ita, 2008, 6’);
Interverranno Luca Boschi (Direttore Artistico Napoli COMICON), Nunziante Valoroso (Studioso di Walt Disney, adattatore di disegni animati), Andrea Ippoliti (Esperto di cinema d’animazione).

A seguire, un articolo di Alberto Becattini sul film e il comunicato stampa.
Zobeide Maraja

A La Rosa di Bagdad, oggi Cartoonist Globale destina due interventi che si integrano fra loro, fatti da due grandi esperti di disegni animati (e di immagine più in generale).

Comincia Alberto Becattini, che ha partecipato in veste di critico anche all’operazione. Con lui, gettiamo le basi per intavolare una eventuale conversazione con i commenti di chi sarà eventualmente interessato a farli.
Prosegue Nunziante Valoroso, che tratta soprattutto gli aspetti tecnici dei contenuti del dvd.
Buona lettura; la parola ad Alberto
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L’Istituto Luce pubblica una edizione completamente rimasterizzata del mitico lungometraggio animato La Rosa di Bagdad (1949) in DVD e Blu Ray.

Si tratta del primo lungometraggio italiano in Technicolor®, prodotto
tra il 1942 e il 1945 da grandissimi talenti quali Federico Pedrocchi,
Angelo Bioletto, Libico Maraja, Gildo Gusmaroli, Giorgio Scudellari, Guido Zamperoni, Ferdinando Corbella, Sandro Angiolini, Fernando Carcupino e molti altri ancora sotto l’egida della IMA Film di Anton Gino Domeneghini.

Rosa Bagdad
Il DVD/Blu-Ray include come extra due documentari, Una Rosa di guerra e Dopo la Rosa, realizzati dal fiorentino Massimo Becattini, che si avvalgono della consulenza di personaggi quali lo sceneggiatore Lucio De Caro, gli animatori Gigi Landenna e Luigi Togliatto Amateis, i critici Giannalberto Bendazzi e Alberto Becattini, i collezionisti ed esperti Carlo Porciani e Gianni Milone, oltre a Fiorella Domeneghini (figlia di Anton Gino), Carmen Bioletto (moglie di Angelo) e i figli di Libico Maraja (che curano la fondazione dedicata all’opera del padre), con immagini assai rare tratte da filmati d’epoca, oltre a quelle girate ad hoc sui luoghi dove fu realizzato il film.

Tra gli extra del DVD/Blu-Ray anche due rarissimi cortometraggi realizzati da Domeneghini, il trailer originale della Rosa e altro ancora.

Questi i primi appuntamenti nei quali Massimo Becattini presenterà ufficialmente il film e il suo documentario:

27 marzo 2009, ore 16 – Casa del Cinema di Roma (Largo Mastroianni).
3 e 4 aprile 2009Giornata del FAI dedicata alla “Rosa” a Bornato (BS), nella villa dove fu realizzata gran parte del film.

A maggio l’Istituto Luce porterà il film al MIP di Cannes nella versione inglese.
A luglio, film e documentario verranno ripresentati a Bologna in occasione della manifestazione Il cinema ritrovato.
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Burk
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Le immagini rappresentano la Principessa Zeila (che in un primo tempo stava per essere chiamata Zile, in un acquerello di Libico Maraja, autore anche dello svolazzante perfido mago Burk con Amin in mano che chiude questo post.
La copertina, appartiene al solo
Albo della Rosa non disneyano della collana ed è disegnata da Michele Rubino un po’ così cosà, al punto che si decide di sostituirla con un’immagine assai più attraente, forse di Bioletto, per la ristampa del 1966.

Di seguito, il Comunicato stampa ufficiale:

Il prossimo 27 Marzo alle ore 16 verrà presentata alla CASA DEL CINEMA a Roma (Largo Marcello Mastroianni 1) la nuova, preziosa edizione in DVD e BLU-RAY de LA ROSA DI BAGDAD (1949), di Anton Gino Domeneghini, curata dall’Istituto LUCE.
L’edizione comprende anche il documentario UNA ROSA DI GUERRA, realizzato da Massimo Becattini, che ricostruisce tutta l’”odissea” del primo lungometraggio italiano d’animazione e insieme primo film italiano in Technicolor, attraverso i disegni originali inediti (bozzetti d’animazione, scenografie, rodovetri, etc.) e i rarissimi spezzoni filmati in 35mm b&n, oltre ai materiali provenienti dall’Archivio LUCE e da archivi americani e francesi, insieme alle interviste agli ultimi protagonisti della vicenda, nei luoghi in cui questa si svolse.

La lavorazione del film La Rosa di Bagdad (1940-47) era stata a suo tempo particolarmente complessa e travagliata. Realizzato da Anton Gino Domeneghini durante la Seconda Guerra Mondiale tra mille difficoltà, il film è emblematico di una capacità imprenditoriale e creativa tutta italiana, in grado, nonostante la limitatezza dei mezzi e l’irripetibilità del risultato, di competere con le grandi realizzazioni dello studio Disney.

Tutto ha inizio al momento dell’entrata in guerra dell’Italia (1940), quando il mercato della pubblicità viene bloccato; Domeneghini – vero tycoon della pubblicità a Milano – trasforma allora la sua équipe in una squadra d’animatori e dà inizio al progetto di film La rosa di Bagdad, ispirato alle Mille e una Notte. Scrittura i migliori disegnatori in Italia (tra cui Angelo Bioletto, autore delle figurine Perugina, Libico Maraja, Guido Zamperoni, etc.) e si lancia nell’avventura.

Il bombardamento di Milano dell’ottobre 1942 distrugge lo studio e Domeneghini trasferisce tutta la squadra in due ville in provincia di Brescia. Il lavoro si protrae per tutto il periodo della guerra e oltre, finché, nel 1947-48, le centinaia di migliaia di disegni prodotti vengono fotografati nei laboratori Technicolor in Inghilterra. Presentato nel 1949 alla X Edizione del Festival del Cinema di Venezia, il film ottiene il Primo Premio assoluto nella categoria “Film per ragazzi”.

Direttamente dall’interpositivo derivato dai negativi bianco/nero Technicolor originali è stato ora realizzato un nuovo master in Alta Definizione HD, che ridona tutta la sua smagliante qualità fotografica a questo capolavoro assoluto della cinematografia italiana.
Il nuovo master HD è alla base della nuova, preziosa edizione de La Rosa di Bagdad che l’Istituto LUCE ha prodotto insieme a Film Documentari d’Arte e Digigraf srl.

Tra gli EXTRA, oltre al documentario Una Rosa di guerra, sono presenti i contributi Dopo La Rosa e Il restauro de La Rosa di Bagdad e i due altri film realizzati da Anton Gino Domeneghini, La passeggiata (1953) e Ballata impressionista (1954).
Nel DVD e Blu-Ray si può vedere anche il trailer originale (1949) del film, anch’esso rimasterizzato in Alta Definizione.

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  • Lele |

    Finalmente ho comprato il DVD e ho provato a fare delle foto al televisore con il cellulare : pensavo venissero peggio !

  • Tito Faraci |

    Sono fuori tema, lo so, ma non del tutto…
    http://titofaraci.nova100.ilsole24ore.com/2009/04/il-ritorno-di-pippo-novecento.html
    Un saluto
    Tito Faraci

  • Andrea Pagliari |

    A me risulta che quel libro avesse una sovracoperta disegnata dallo stesso Gec…
    Se metti nel tuo blog delle immagini del Libro, Lele, ci veniamo tutti a sbirciare!
    Andrea

  • Lele |

    Che dire ? Non posso che ammettere di essere un analfabeta davanti a tanta scienza, non sapendo neanche scrivere correttamente il nome del negretto Lucky Lucky. Questo personaggio è comparso anche in alcuni racconti editi sul Corriere dei Piccoli (negli anni 50 ? o forse fine 40?) sempre con illustrazioni di Manca. Il libretto nel post era un teatrino con personaggi da ritagliare, che purtroppo sono stati da me perduti, ma ho conservato i testi, stampati su fogli doppi non rilegati per consentire di essere recitati separatamente, strutturati in forma di copione teatrale, con lunghi dialoghi e brevi descrizioni di ambienti. Nella foto non si apprezza il testo di Gec sulla storia della caricatura, perchè la copertina grigia si confonde con lo sfondo del mio divano, ma prossimamente lo presenterò meglio.

  • Luca Boschi |

    Ciao, di nuovo…
    Caro Lele, grazie per il post “ad personam”! Bellissimo, grazie anche per la citazione. Certamente, apprezzo il lavoro di divulgazione del fumetto italiano (e non solo) che viene fatto in rete a vari livelli (di indagine sociologica, esegetica, di interesse collezionistico etc.) perché è un modo di portare a conoscenza anche di chi non ne sa nulla dei contenuti che meritano di essere preservati. Poi, può anche darsi che i più giovani cerchino solo altre “figurazioni” nella rete, dato che ci si basa sulle proprie conoscenze di base, ma anche se i manga, gli anime e le illustrazioni dei videogiochi fossero prevalenti, resterebbe comunque la possibilità che si accendesse qualche interesse collaterale. L’importante è mettere a disposizione un’offerta ampia, e la stragrande maggioranze delle immagini e degli oggetti mostrati nel suo blog mi risulta che prima fossero assenti da Internet.
    Tra l’altro ho visto che anche Leonardo Gori ha apprezzato il suo lavoro, mettendo il link nell’élite di pochissimi che fanno ricerca specialmente sui fumetti del passato.
    Nelle immagini del post a me dedicato, qui: http://lelevignette.splinder.com/post/19974977/Dedicato+a+Luca+Boschi, ci sono cimeli molto interessanti (che possiedo quasi tutti).
    In particolare, piuttosto ambita è la raccolta di “Girandola TV”, chiamata “Girandola di Vacanze”. L’editore Angelo Fasani, che la pubblicò, era ridotto al lumicino, quella pubblicazione fu un bagno di sangue e trascinò nel baratro anche altre testate ben collaudate della casa editrice (“Oscar”, “Radar – Il Nuovo Sceriffo”, “Walter”…). Per cui alla fine assegnò tutte le storie al bravo Giancarlo Tonna (autore anche delle copertine dei due “Girandola di Vacanze”, fra cui quella con Angelino del post di Lele), tagliando la varietà di autori che partecipava all’albo: da Romano Scarpa a Luciano Bottaro, da Leo Cimpellin a Guido Scala… E le cose andarono ancora peggio!
    Accenno anche al negretto Lucky (o “Luky”, o Lucky-Lucky). Si trattava di un personaggio di Giancarlo Testoni, scrittore per la televisione e autore di quasi tutti i personaggi delle Edizioni Dardo disegnati da Sandro Angiolini (a cominciare da Chicchirichì) e da Giuseppe Perego. Proprio quest’ultimo aveva trasposto a fumetti Lucky, che compariva tra l’altro sull’albo in formato gigante “Il giornalino di Lucky” e successivamente (in ristampa) su “Bombolo”.
    Curiosamente, Giovanni Manca disegnerà un negretto completamento diverso per il volume presentato da Lele, sempre dovuto ai testi di G. Testoni (che talvolta si siglava “Big Head”, traducendo approssimativamente il suo nome in inglese; alcuni lettori o ricercatori pensavano erroneamente che si trattasse di uno pseudonimo dello stesso Perego, che aveva la testa grossa)…
    Per Olinto Guerri:
    Dubito che sia rimasta traccia anche della serie televisiva di cui parli (quella con il legionario Pinozzo Molliconi). Questo personaggio fu lanciato guarda caso dallo stesso Vittorio Metz, al quale va la paternità. Nasce nel 1950 nel film dimenticato “Libera Uscita”, di Duilio Coletti e prosegue l’anno dopo con “I Cadetti di Guascogna” (dalla nota canzone), con Walter Chiari, Carlo Campanini, Mario Riva, Riccardo Billi, Ugo Tognazzi etc., ancora scritto da Metz (con Marcello Marchesi). Poi, Pinozzo arriva in TV una quindicina di anni dopo nel programma, sempre scritto da Vittorio Metz, “Il Nicolino”, nel quale proseguivano anche le gesta del trio di “Giovanna, nonna del Corsaro Nero” (interpretata da Anna Campori, ancora viva e vegeta, moglie di Pietro De Vico). Tra gli altri attori, compariva anche il caratterista Franco Sportelli (qualcuno lo ricorda?), cugino di una mia zia, scomparso penso all’inizio degli anni Settanta.
    Giustappunto, ho appena trovato una sua smilza scheda su Wikipedia (Napoli, 1908 – 1970): http://it.wikipedia.org/wiki/Franco_Sportelli
    Willi:
    Grazie molte dell’informazione sull’Albo d’Oro del 1950. Esistono, quindi, due copertine pubblicate alternativamente, della “Rosa di Bagdad” a fumetti. La datazione originale di quello che hai appena citato conferma l’ipotesi che a illustrarne la copertina sia stato Bioletto, poco prima di abbandonare la Mondadori in quello stesso anno.
    Dopo questa “prolisseide” adesso, e per un po’, taccio…
    🙂
    L.

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